Capitolo tre.

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Capitolo tre.

Mi accomodo su una poltrona sotto lo sguardo intenso di Zayn.
Tutti mi imitano, e alla fine ci ritroviamo in un cerchio.

"Non ti ho mai visto in giro, non sei di questo quartiere?" mi domanda Louis.
"Mi sono trasferita da poco."
"Perchè?" chiede ancora il ragazzo dagli occhi blu.
"Per il lavoro di mio padre" fingo la solita frase che ultimamente tanti mi hanno chiesto.

"Ragazzi, io vado in cucina a preparare qualcosa. Vieni anche tu, Monique?" gli occhi di Heisel puntano nei miei ,aspettando una risposta che non tarda ad arrivare.

Mi alzo dalla poltrona e raggiungo la cucina insieme alla mia nuova amica.

"Zayn è un coglione" borbotta sotto voce Heisel.
"Non ti piace?"
"Per niente" storce la bocca.

"Okay, io so cucinare davvero poco, cosa vuoi preparare?" alzo un sopracciglio.
"Pizza?"
"Affare fatto!" sorrido.

Mi alzo le maniche della maglia e iniziamo a cucinare.
Mi racconta delle sue amiche per un pò, poi inizia con le domande su di me.

Mi chiede dei miei sogni, delle mie paure, spara domande a raffica e mi sento fragile nel dover rispondere.

Quanti sogni che ho visto crollare davanti ai miei occhi; li ho guardati spegnersi come un debole fuoco, è bastato un venticello a farli sparire.
Eppure, il mio era un sogno che per tanti altri può risultare stupido.

Desideravo una madre presente nella mia adolescenza, nelle mie lacrime, ma lei è andata via ancor prima che io potessi dirle:"Mamma,non andare, tu sei mia", è scappata senza neanche curare una mia vera ferita.

Forse non le è neppure passato per la testa di come il mio cuore si sia distrutto in piccole parti, di quanto rancore abbia portato nella mia mente.

Lei non sa nulla. Non sa che le ho dedicato frasi d'addio, di rabbia,  incomprese da troppe persone, le quali erano affamate della maschera di Monique Green.
In tante avrebbero voluto strapparmi lo strato di cemento da dosso, e diventare mie amiche, ma io le ho sbattute tutte fuori dal mio mondo solitario.

Non ho mai permesso che qualcuno entrasse in quel paese della mia testa così solo..e quel luogo, era il mio cuore.
Probabilmente volevano solo giocare con quella parte distrutta di me, ma sapevo che presto si sarebbero stancate di dover aggiustare qualcosa di rotto.

E vorrei poter rispondere ad Heisel:"Ho realizzato molti dei miei sogni", ma è una squallida bugia.

"Non ho tante paure, non sono solita a provarla" commento.
"Sei coraggiosa.." mi sorride lei.
Sì, lo sono.

Mi pulisco le mani con uno straccio e avverto Heisel della mia assenza per un pò.

Mi scontro con Harry fuori la cucina e lui mi dice che la mia borsa è al piano di sopra, quindi lo raggiungo in fretta.
Vago per il lungo corridoio, per giunta buio, come una squilibrata.

Non sono mai riuscita a capire se mi spaventa il buio fuori o quello dentro.
Agito le braccia in aria, e mi sento davvero stupida.

Dove diavolo si trova una lampadina?

"Cerchi qualcosa? Sono Zayn" una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.
"Una luce" sospiro.
"Non riesci ad orientarti?" mi prende in giro il ragazzo.

"Oh, non sono un gatto, forse tu lo sei ma io no, quindi se mi aiuti.." rispondo sarcasticamente.

"Ci vediamo di sotto" commenta Zayn.
"Aspetta!" sbotto, e sento il suo respiro al mio fianco.
Allungo la mano e tocco qualcosa.

Secrets hurt. // Zayn Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora