Capitolo dieci.

238 27 7
                                    

L'odore dell'erba fresca e la presenza di Zayn accanto a me, mi fanno sentire più sicura nel buio pesto.
Trovarmi in un posto scuro mi ha sempre trasmesso ansia, specialmente se ero sola.
C'è solo un lampione che illumina la notte, per giunta la luce è molto scadente.

Noto di soppiatto che Niall e Carrie sono impegnati in una conversazione molto affiatata.
Poi le loro risate si trasformano in qualcosa di più profondo quando Niall la bacia.
Carrie sa certamente come e con chi divertirsi.

Mi spunta un sorrisino.

"Per passare il tempo, potremmo giocare a 'Non ho mai', è abbastanza divertente" propone Lauren, la sua testa è appoggiata sul petto di Marshall.

Tutti acconsentono, così ci ritroviamo in un cerchio e tre bottiglie di birra in mezzo.
"Come si gioca?" chiedo.
"Inizio io a dire qualcosa che non ho mai fatto, chi ha invece fatto quello che ho detto, deve bere" mi spiega Zayn.

Annuisco.
"Non ho mai messo piede in un bordello" dice Lauren.
"Pensavo ci lavorassi!" borbotta Heisel sotto voce, aggressiva.

Trattengo a stento una risata.
Tutti i ragazzi bevono.

"Non ho mai scopato una prostituta" ride Niall.
L'unico a bere è Marshall.

"Non ho mai fatto sesso!" esclama Carrie.

Prendo impacciata la bottiglia di birra e ne verso un po' nel bicchiere.
"State fottutamente scherzando! Dobbiamo rimediare" sghignazza Marshall, provocando una risata da tutti.

"Era uno scherzo, no? Devi aver fatto sesso!" sussurra Zayn al mio orecchio.
"Sono seria" dico, senza vergogna.

Ho diciassette anni e non ho mai sentito tutta questa urgenza di dover fare sesso, al contrario dei ragazzi qui a New York.

Il gioco continua, e mi ritrovo a scolare molti bicchieri di birra.
"Basta bere" mi ordina Zayn, quando nota che sto per versare altro alcool nel bicchiere.

Mi alzo dall'erba fresca e posso dire di avere le vertigini.
Tutti mi imitano, e sembrano abbastanza ubriachi, eccetto Zayn.

Metto le mani sulle spalle del moro per evitare di prendere una brutta caduta.
"Vado in bagno" urlo, poi mi incammino.

Una mano si intreccia nella mia, così porto gli occhi sulla figura di Zayn.
"E' un supporto morale per andare alla toilette?" ammicco nella sua direzione.

"Dimmi un po', mezza ubriaca, in una casa enorme, dove vorresti andare a finire? Giù da un balcone?" sembra mio padre e non posso far a meno di sorridere per i suoi modi premurosi.

"Possessivo" miagolo contro il suo orecchio.
Non ho mai retto abbastanza l'alcool.

"Monique" mi ammonisce.

Quando entriamo in casa, lo spingo contro un pilastro e lo guardo negli occhi, divertita.
"Zayn!?" sussurro contro le sue labbra.

Lui capovolge la situazione, e sono io a ritrovami incastrata fra le sue braccia adesso.
"Non dovresti fare queste mosse da mezza ubriaca, qualcuno potrebbe approfittarsene" parla sottovoce.

"Ma non tu" gli faccio un sorrisino complice.
"Solo perché hai bevuto, tranquilla" stringe le mani sui miei fianchi, poi mi bacia la fronte.

"Non dovevi andare in bagno?" domanda divertito, poi passa un dito sul mio labbro inferiore, tirandolo leggermente.
"Era una scusa" mi giustifico, sentendomi subito dopo una bambina.

"Baciami" dico, piegando leggermente la testa di lato.
"Come desidera, signorina."

Le nostre lingue e bocche s'incontrano in un lungo e passionale bacio.
Con le dita delle mani crea dei cerchi immaginari sul mio braccio, così mi rilasso contro il suo corpo.

Secrets hurt. // Zayn Malik.Where stories live. Discover now