Capitolo 5

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Rose's POV

Dopo una giornata piena di noiosissime lezioni, finalmente mi posso sedere al tavolo della Sala Grande per la cena. Mi metto fra Alice e Lily, con di fronte a noi Albus e Scorpius che sono venuti a romperci le palle. Mentre bevo il mio succo di zucca, dal tavolo di Serpeverde vedo un figo che mi fissa. Mi trattengo dallo strozzarmi, sono abituata a riceve attenzioni di ragazzi, essendo una Weasley, ma di solito c'è sempre "qualcuno" a impedirmi di farci conoscenza. E di solito non sono belli come questo ragazzo. Ha i capelli castani, mossi, e da qui mi sembra di vedere che abbia gli occhi chiari, ma non capisco se verdi o azzurri. Gli sorrido cercando di non cadere a suoi piedi subito, e lui mi fa un veloce occhiolino che mi fa arrossire, per poi smettere di prestarmi attenzione e rincominciare a parlare coi suoi amici.
- Che è successo, Weasley? Sei del colore dei tuoi capelli.
- Mh... Niente, è che il mio pollo scottava un po'.
Scorpius si gira per cercare di intercettare il mio sguardo, ma fra tutti i ragazzi che ci sono lì non riesce a capire cosa, o meglio chi, stessi guardando.
- Ragazze, domani facciamo la prima festa dell'anno, ed è anche di sabato sera, dev'essere la più bella! Ci saranno un sacco di persone e un sacco di alcolici, venite?
Chiede Al facendoci gli occhi dolci.
- Sì, certo! - dice subito Alice. Deve smettere di pendere dalle sue labbra qualsiasi cosa lui dica.
Anche Lily annuisce entusiasta.
- Portate chi volete! - dice elettrizzato. - Dev'esserci più gente possibile!
- Tu ci delizierai con la tua presenza, Weasley?
- Se non avrò altro da fare...
- Rosie, accetto solo un sì come risposta, tu verrai. - mi dice Albus.
- Ci penserò.

La sera dopo varco la soglia della Sala Comune di Serpeverde insieme ad Alice, Lily, Domi, Rox e Nic. Loro sono bellissime, io in confronto a loro sembro un sacco di patate. Indosso un vestito aderente bordeaux scurissimo, quasi nero. Ai piedi ho le mie Vans bordeaux, abbinate alla pietra della mia collana, mentre al polso porto alcuni delicati braccialetti. I capelli li ho lasciati cadere mossi sulle mie spalle, e il trucco mi sono rifiutata di metterlo. Forse è per questo che sembro una patata, ma non mi piace mettermi chili di roba in faccia. Scorgo Albus insieme al suo amico platinato, circondati da un mucchio di ragazzine eccitate. Passano attraverso la folla per venirci a salutare. C'è davvero tanta gente, il caldo è soffocante.
Al mette un braccio intorno alle spalle di Alice e ci saluta.
- Siete bellissime! Se non foste mie parenti farei un pensierino su di voi!
- Sì, come lo fai sulle ragazze che ti porti a letto una botta e via. - dice Rox, ma lui la ignora.
- Lì c'è il tavolo delle bibite. Dove sono le camere da letto nemmeno ve lo dico, perché tanto, con me e Jamie qui, lì non ci arriverete. Vi lascio al divertimento! - e se ne va seguito dal suo amico che ci ha a malapena salutate.
Io mi dirigo velocemente al tavolo, prendo una bottiglia e salgo su delle scale che so portino a un balconcino fuori dai sotterranei. Non mi piacciono le feste con troppe persone, mi sento schiacciata, sarò claustrofobica, ma preferisco le feste in cui hai lo spazio di respirare.
Bevo un abbondante sorso di Burrobirra e mi appoggio al muro. Prendo un lungo respiro. Magari fra un po' scendo, quando un po' di gente se ne sarà andata o a dormire o a scopare in qualche angolino.
- Sei bellissima.
Sento una voce roca alle mie spalle.
- Ancora più di quando ti ho vista a cena.
È il ragazzo Serpeverde. Ha una camicia bianca con i primi bottoni slacciati e dei jeans, mentre ai piedi delle All Star bianche. Da qui posso vedere bene il suo volto. Gli occhi sono di una sfumatura tra verde e azzurro, verdeacqua molto acceso, le ciglia sono folte e lunghe e le sopracciglia scure e marcate. Ha il volto cosparso da leggere lentiggini, non quante le mie, ma gli donano. Ha dei bei lineamenti e un sorriso ammiccante davvero sexy.
- Vedo anche a te piace quello che vedi.
- Ammetto che il fascino del bad boy Serpeverde mi fa un certo effetto.
Ride, ha una risata contagiosa, così rido anche io.
- Rose, giusto?
- Sai come mi chiamo?
- Sei una Weasley. Quasi tutta la scuola vi conosce.
- E tu sei...?
- Nicolas Smith. Ma puoi chiamarmi Nick.
- Bene, Nick. Di che anno sei?
- Settimo. Tu? Questo di te non lo so. - dice accennando un sorriso - Ti prego dimmi che sei dal quinto anno in su.
- Ehm... Terzo...
- Oddio. Ti avrei dato 17 anni. Ma stai bevendo Burrobirra a 13 anni?
- Vedo che non sei stupido... Sono del sesto anno.
- Grazie al cielo, mi hai fatto spaventare, anche se ho sempre avuto un piccolo dubbio.
- Vuoi un po'? - chiedo facendo un cenno alla mia bottiglia.
- Massì. - risponde, così gliela passo. Ne prende un sorso e me la ridà.
- Come mai qui?
Prendo un sorso e rispondo.
- C'è troppa gente di sotto. Tu? - chiedo ripassandogli la bottiglia.
- Non ti spaventare, ma ti ho vista salire e sono venuto da te. Perché mi ricordavo di te. Non ti preoccupare non sono un maniaco che segue le sconosciute per stuprarle.
- Lo spero bene. - dico e ridiamo insieme.
Durante la nostra conversazione abbiamo continuato a passarci la bottiglia, così adesso è finita. Però non mi sento ubriaca, meno di mezzo litro in due non fa nulla.
- Vado a prenderne un'altra?
- Vuoi farmi ubriacare?
- No! No che non voglio farti ubriacare. Solo... Io...
- Stavo scherzando! Mi piacerebbe molto condividere un'altra Burrobirra con te.
- Bene... Ehm, vado. Torno subito.
E sparisce sulle scale, lasciandomi sola a guardare la luna.

Dopo quella che mi è sembrata un'eternità non è ancora tornato. O mi ha lasciata qua da sola e non tornerà più o gli è successo qualcosa.
Prendo la bottiglia vuota per buttarla, scendo e lo vedo. È vicino al tavolo degli alcolici e sta sorridendo parlando con un ragazzo che mi dà le spalle. Ma già da dietro posso dire di sapere a chi appartiene quella testolina bionda platino.

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