35. Perché

322 24 119
                                    

Can you hear the silence?
Can you see the dark?
Can you fix the broken?
Can you feel my heart?

Can you feel my heart -  Bring me The Horizon

Le parole che rivelai quella notte furono amare ma necessarie

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Le parole che rivelai quella notte furono amare ma necessarie.

Ogni parte del mio cervello implorò di mettere insieme i pezzi di un puzzle, in cui la figura da ricostruire mi era sconosciuta. Quello che era appena successo aveva destabilizzato tutto ancora una volta.

Non me l'ero più sentita di omettere niente ad Alice ed Emily.

Non potevo, non dopo che mi avevano trovata incosciente nel bagno del cinema con la manica impregnata di sangue.

Emily mi aveva intimato, con uno sguardo tanto esterrefatto quanto impaurito, di rivelare la verità. L'abat jour sul piccolo tavolino in legno addossato alla parete diffuse nell'ambiente una luce tenue, rischiarando non solo il salotto di casa mia ma anche la realtà di cui misi al corrente Alice.

Bevemmo un tè nel vano tentativo di dissipare quell'alone di gelo che ci aveva coinvolte. Il peso che condividemmo furono parole a fior di labbra alternate da silenzi tesi e brividi in punta di cuore. Alice si rannicchiò sul divano col terrore negli occhi; Emily marciò sul pavimento in legno con le braccia strette al petto.

La ragazza castana ci intimò di non nasconderle mai più qualcosa del genere e, dopo quello che era successo, una parte di me non poteva che capirla. Nonostante non le conoscessi così bene, quella sera avevo rischiato di coinvolgere entrambe.

Alice chiamò la polizia, Emily le strappò il telefono di mano, troncandole l'inziativa.

«Will ha detto che meno se ne parlava e meglio era.»

Non afferrai subito cosa significassero quelle parole.

«Scherzi? Sam è stata aggredita e non dovremmo chiedere aiuto alle autorità?» Alice era allibita. «Per quale motivo-»

«I Moon. Potrebbero essere coinvolti.»

Un groppo mi si incastrò in gola. No, cioè sì, Nicholas era coinvolto ma non come credevano loro. Ma non fui in grado di dire nulla, nessuno doveva essere a conoscenza della nostra collaborazione. Non potevo metterle maggiormente in pericolo.

Avevo tenuto per me quel week-end di settimane prima, la discussione con mia madre che mi aveva portato a vagare nel bosco. E Nicholas. Tutto di Nicholas.

Ci stanno guardando, aveva detto. Chi o cosa, non ne avevo idea. Il perché, si sommò alla miriade di perché che avevo accumulato negli ultimi mesi.

Quando se ne andarono, a notte inoltrata, i tormenti si erano sfibrati e dipanati a tal punto da diventare asteroidi in rotta di collisione.

Osservai la ferita sul palmo della mano, illuminata dai faretti incassati sul mobiletto del bagno. Un taglio seghettato, di un cremisi perlaceo. Lo fasciai con ciò che avevo in casa.

Black Moon ~ Figli della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora