49. Kintsugi

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I feel you holding me
Tighter, I cannot see
When will we finally breathe?

Fleurie - Breath

Mi pietrificai, anima e cuore, schegge e spilli, respiro e sangue

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Mi pietrificai, anima e cuore, schegge e spilli, respiro e sangue.

Mi voltai.

«Tu...» Lo sgomento mi scavò nel petto, divorò le mie certezze, grattò i miei ricordi.

«Ti ho seguita a Londra.»

«Mio padre si chiama Nathan Cross non è... non può essere un nome falso. Non lo è! L'ho conosciuto per tutta la vita, è mio padre, capisci? Deve essere stato uno sbaglio, è quello che ho pensato. Per tutta la vita...» Inciampai nelle lettere.

Lo sguardo di Nicholas mi colpì con violenza. «Nathan Cross esiste, ma la sua identità si perde tornando a ritroso negli anni, finendo per confondersi con quella di omonimi. Come se fosse fittizia.»

Scattai a sedere, i capelli mi danzarono lungo il corpo.

«Sam?»

Il fiato era un galoppo contro le costole, il cuore un tamburo in gola, nelle vene, nei pensieri...

«Sam.» Mi accarezzò le gambe.

No...

«Deve esserci un motivo, una... una spiegazione.»

Paure represse e sofferenze come bitume. Vi sprofondai dentro, vi anneggai.

«Perché mai ci avrebbe fatto questo? Perché mi avrebbe mentito?» Mi spezzai, rotolando lungo il dolore, raccogliendo terrore durante la caduta.

Non ricordo come ci arrivai, al bagno confinate, sentii solo le mie dita artigliarsi alla ceramica fredda e solida del lavandino. Le spalle si sconquassarono talmente tanto da ringraziare che qualcuno le tenesse strette.

«No...»

Le lacrime traboccarono, ruscellarono lungo le guance.

Ogni immagine che mi balenava davanti agli occhi era tanto appiccicosa da non andarsene nemmeno se serravo le palpebre. Ogni sorriso regalato da papà negli anni si sommò a quell'immagine che avevo di lui. Quell'inquadratura crudele che aveva svelato tutto a me e mia madre.

«Va meglio?»

Mi voltai, discostandomi dal lavandino. Il bagno era immerso nell'oscurità, la finestra tonda sulla parete lasciava filtrare falci di luce dei lampioni. Appoggiai la schiena alle mattonelle fredde e lisce, strusciai lasciandomi andare verso terra, fino a sedermi sul tappeto.

Nicholas mi seguì, adagiandosi dinanzi a me, le dita allungate nella mia direzione. Una domanda gli affilava lo sguardo.

«Perché siete venute ad Haywards Heath?»

Black Moon ~ Figli della LunaWhere stories live. Discover now