Cap. 14 Tu sei come LORO

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Lisa's Pov

Sento la sveglia suonare, ma non sono pronta ad affrontare questa nuova giornata nonostante tutto mi alzo e inizio a preparami. Sento i ricordi della scorsa sera riaffiorare nella mia mente, e pure la giornata era perfetta ed ero rientrata a casa con il sorriso sulle labbra, ma la mia felicità è finita in un secondo.

Scendo le scale e vedo i miei genitori fare colazione.
"Vado a scuola faccio colazione al bar" non aspetto una risposta esco di casa sbattendo la porta. Mi tocca andare a scuola a piedi ma mi farà bene un po' d'aria fresca. Purtroppo è ancora visibile il segno dello schiaffo di mio padre, non sono riuscita a coprilo.

Arrivo al bar ordino un caffè e sento due voci familiari.
"Lisa buongiorno possiamo parlare?" inizia Sam
"Noi volevo scusarci e ...." cerca di continuare Lucy ma io le interrompo
"Ragazze va tutto bene. So che avevate paura tranquille non sono arrabbiata con voi è stato solo in quel momento"
Ci abbracciamo e sorridiamo come delle sceme.
"Ma cosa hai fatto alla faccia?" malmetta Sam che si accorge di tutto
"Niente"
"Come niente Sam ha ragione chiaramente è successo qualcosa che non vuoi dirci"
"Ieri ho litigato con i miei genitori e all'improvviso mio padre mi ha dato uno schiaffo. Tutto qui"
"Come tutto qui. Ma è impazzito!! Solo perché è tuo padre non vuol dire che può darti uno schiaffo!!!"
"Abbassa la voce Sam. Non voglio che si sappia. E poi non voglio più pensarci."
"Sicura di stare bene?"
"Si Lucy, ragazze tranquille."
"Lo sai noi ci siamo per tutto." Lo so Sam.
"Adesso basta parlare di cose tristi" sorrido "Vado a prendere una cosa nell'armadietto ci vediamo in classe?"
"Va bene" rispondono all'unisono.
Sono felice di avere amiche come loro.

"Si può sapere perché ieri mi hai evitato? Non rispondevi alle miei chiamate mi stavo preoccupando" ah ti stavi preoccupando quindi non lo eri.
"Primo abbassa la voce Ben, secondo ho avuto problemi in famiglia e ho staccato il telefono".
Non è vero. La verità è che stavo con Serge e non volevo che qualcuno mi disturbasse e poi ieri sera non volevo sentire e vedere nessuno.
"Pranziamo insieme?" NOOOO preferisco lanciarmi da un aereo senza paracadute.
"Si. Adesso andiamo in classe?"
"Certo" mi prende per mano.
Non sento niente. O meglio sento disgusto a farmi toccare da lui. Ricordo che quando Serge mi ha presa per mano ho sentito come una scarica elettrica, il mio cuore ha iniziato a battere più velocemente, il respiro era diventato pensate. Era una sensazione strana ma allo stesso tempo fantastica.

Entriamo in classe, oggi abbiamo arte, subito sento tutti gli occhi puntati su di me, ma come potrei biasimarli sto camminando mano nella mano con Ben e tutti, o almeno quasi tutti, conoscono la storia. Prima che Ben mi chieda di sedermi con lui lascio la sua mano e corro verso Sam, mi siedo accanto a lei. Tengo quasi per tutto il tempo la testa bassa non voglio che qualcuno noti i segni che ho sul viso. Inoltre cerco di evitare lo sguardo di Serge.
"Bene ragazzi oggi analizzeremo alcune delle opere di Van Gogh. Iniziamo con questo quadro dipinto..." sono una ragazza che ama l'arte, infatti è una delle mie materie preferite. Ma oggi non ho proprio voglia di seguire le lezioni, non faccio che... sento il mio telefono vibrare mi è arrivato un messaggio. Spero non sia di Ben.
Messaggio da  Serge:
        Cosa ti è successo? Stai bene?

Adesso che ci penso lui, oltre Sam e Lucy, è stato l'unico che mi ha chiesto se sto bene. Neanche Ben si è interessato a me, e credo che abbia notato i segni di uno schiaffo sul mio viso.

Messaggio a Serge:
     Si sto bene

                                                         Bugiarda. E perché hai quei segni sul viso? È stato Ben?

No! La verità è che ho litigato con i miei genitori e mio padre mi ha dato uno schiaffo.

Ma perché glielo sto raccontando. Questo ragazzo mi manda fuori di testa.

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