PARTE 65

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22 Gennaio.

Lea.

<<Bene, bene, bene>>sento una voce alle mie spalle. Dalla voce riesco a capire che è una donna...adulta. <<Ci siamo tutti mi pare>>aggiunge la voce ridacchiando.

Uria è terrorizzato, fissa la donna, anche se io non la vedo.

Sento dei passi lenti, su dei tacchi a spillo, sempre più vicini a me. Poi si fermano proprio al mio fianco, con la coda dell'occhio vedo i tacchi rossi a poca distanza dalle mie ginocchia. Alzo piano la testa, incontrando gli occhi azzurri di una donna sulla quarantina, molto bella devo ammettere. Ha i capelli molto simili a quelli di Uria e Lilith...

Merda. Merda

Merda.

E' sua madre.

Ne sono sicura: è Clarance Stain.

Merda.

Io mi guardo un attimo attorno, cerco di vedere se ci sono vie d'uscita. Ma zero: uomini ovunque, uomini armati, uomini grossi e possenti, che non mi sono neppure resa conto fossero entrati.

Mi guro alle mie spalle, il ragazzo di prima, quello giovane, dello stanzino, è proprio dietro di me, come se fosse pronto a spararmi immediatamente al mio minimo movimento sbagliato. Proprio in quell'istante, si china su di me, mi prende le mani e me le stringe dietro la schiena. Sento che mi lega i polsi.

<<Ora capisco perché hai perso la testa per lei...Samael>>dice piano la donna, osservandomi attentamente e seria. Le labbra dipinte di rosso e distese in una linea dritta.

Mi gira attorno, mi osserva. Poi guarda Uria.

<<E' effettivamente bella come nelle foto>>conferma ancora.

Io la osservo in silenzio. Guardo fugacemente Uria, che semplicemente la fissa con un'espressione indecifrabile.

<<Sarebbe un gran peccato se si rovinasse questo bel faccino>>dice afferrandomi le guance. Io subito mi scosto, fucilandola con lo sguardo. Lei ridacchia e io mi pento subito del mio gesto.

<<Non. Toccarla>>tuona con voce profonda Uria.

Lei si gira e inizia ad avvicinarsi a lui lentamente, con una camminata molto sinuosa e stabile...sicura...

Indossa un completo bianco con giacca e pantalone...è molto elegante...

<<E' ironico, figlio mio, che tu dica questo, sai?>>ridacchia lei raggiungendolo. Io non lo vedo in faccia, vedo solo la schiena della donna che gli sta di fronte.

<<Perché non so se tu l'abbia notato...>>dice girandosi e indicandomi. <<...ma sia lei...che tu...beh, siete legati...>>dice tornando a guardarlo.

<<Cosa vuoi?>>ringhia Uria.

Lei scoppia a ridere. Una lunga risata incomprensibile ed estremamente fastidiosa.

Perché è così pazzamente simile a Joshua? Molto inquietante...

<<Cosa voglio?>>chiede ironica, ricominciando subito a ridere.

Poi, tutto ad un tratto, si blocca, smette di ridere. Si gira verso di me, guardando alle mie spalle, per poi mettersi più al centro nella stanza.

<<La cosa è molto semplice...>>inizia lei. <<Tu hai una cosa che mi appartiene>>.

Uria la fissa serio.

<<Io?>>chiede lui scettico, ridacchiando.

Oh, Uria, non fare così, cavolo. Così la istiga e basta.

Perfect 2Where stories live. Discover now