PARTE 24

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1 Dicembre.

Lea.

<<Josh>>sussurro piano, la voce strozzata dal panico. Lui, che sta mettendo apposto le sue cose sul banco affianco al mio, si gira e mi guarda.

<<Sì>>sussurra capendo subito. Mi afferra la mano e la stringe. Io continuo a fissare la marmaglia di persone in corridoio, la confusione, l'agitazione.

Mi giro di spalle e guardo Josh.

<<Tutto bene, ragazzi?>>ci chiede la prof.

<<Sì, prof, tutto okay>>risponde Joshua.

<<Quando sei pronta, usciamo, okay?>>mi sussurra lui avvicinandosi. Le sue labbra sono vicine alla mia fronte, la sua mano appoggiata alla schiena, per consolarmi e darmi forza.

Ed è così che passo tutte le ore di scuola, scappando, correndo via dai posti affollati, dagli specchi e dalle mie paure.

L'unico appiglio, l'unico porto sicuro è lui. Lo avevo considerato male. E' buono, mi sta affianco, mi sostiene. E più di tutto, negli ultimi giorni sembra aver capito tutto di me, senza che io abbia mai detto nulla. Sa cosa faccio, sa di cosa io abbia bisogno. Si preoccupa, sì, ma sa esattamente quando lasciarmi da sola o quando starmi accanto, quando aiutarmi, quando distrarmi.
E io non ho mai incontrato una persona del genere.

<<Ce la fai da sola?>>mi chiede cercando il contatto visivo quando finalmente usciamo da scuola.

<<Sì, non ti preoccupare>>dico prendendomi lo zaino e sfuggendo dai suoi occhi azzurri.

<<Okay>>sussurra. Sento che sta sorridendo, ma io tengo lo sguardo distratto sul telefono, che mi segna il percorso per arrivare allo studio dello psicologo.

Oggi non sono per niente di buon umore, dopo la fantastica chiamata della nonna...

<<Mi fa ridere il fatto che tu stia andando di tua volontà al patibolo>>dice ridacchiando. Io abbozzo una smorfia, che dovrebbe somigliare ad un vago sorriso.

<<Okay, allora ci vediamo stasera>>dice.

Lonette mi ha chiamato disperata. E' ancora a casa perché Ricardo ha avuto un imprevisto a lavoro. Per questo devo avviarmi da sola allo studio, dato che non è molto lontano dalla scuola. Joshua deve rimanere a scuola per fare dei corsi di crediti extra, non può accompagnarmi.

<<Ciao>>sussurro. Josh mi posa un bacio leggero in fronte e poi si gira.

Io sospiro mentre infilo le cuffiette alle orecchie e gli occhiali da sole, per poi incamminarmi.

Sempre quella. Sempre quella...

<<She said "hello mister, please to meet ya"...>>canticchio piano mentre cammino.

Guardo velocemente la strada da seguire mentre mi avvicino alle strade affollate di Londra. Per fortuna sono le tre di pomeriggio e non c'è troppa gente...

I wanna hold her, I wanna kiss her...

<<Stai fermo>>protesto io cercando di tenere abbassato il vestito. <<Gonna take her for a ride on a big jet plane...>>canticchia lui con gli occhi spalancati mentre mi tira il vestito. Io rido vedendolo così allegro e sorridente. << Gonna take her for a ride on a big jet plane...>>segue le note della canzone. Ha una voce niente male. Io incrocio le braccia al petto, cercando di non sorridere. Lui si avvicina muovendosi lentamente e continuando a canticchiare la canzone che riempie le quattro mura della sua camera. <<Yeah, hey...>>dice dolcemente. <<Hey, yeah...>>canticchio io di risposta. Lui mi guarda negli occhi con quelle due gemme splendenti. Io sorrido e lui mi fissa serio: <<Come fai a farmi tutto questo?:>.

Perfect 2Where stories live. Discover now