PARTE 7

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19 Settembre.

Lea.

La luce. Riesco a vederla.

Sussulto improvvisamente spalancando gli occhi.

Faccio un sospiro. L'aria entra nei miei polmoni tutta di un colpo, tanto che la testa mi gira.

Il cuore va a mille, un senso d'angoscia m'invade.

Mi guardo attorno, mura bianca. Una televisione spenta, delle finestre luminose che infastidiscono i miei occhi. Alla mia destra c'è un macchinario, dei fili collegati sul mio braccio.

Scruto meglio il piccolo attrezzo collegato al mio avanbraccio.

Una flebo?

Mi guardo ancora attorno e corrugo la fronte, confusa più che mai.

Quasi, quasi stavo meglio in quel continuo oblio. Almeno lì la testa non minacciava di esplodermi ogni secondo.

<<Lea>>sussurra una voce familiare. Alla mia sinistra, vicino a una porta aperta, c'è una signora.

Socchiudo gli occhi, per il fastidio. Scruto bene quella signora, i capelli bianchi, il corpo paffuto, la visa piena di rughe.

Nonna?

La mia cara nonna. La guardo, senza sapere bene che dire. Mi sembra di rivivere un vecchio ricordo, e ciò mi confonde ancora di più.

<<Oh, la mia piccolina>>dice chiudendo la porta. Mi guarda con espressione commossa, esausta.

Si avvicina lenta al mio letto. Non la ricordavo così vecchia...

Le rughe sul suo viso sembrano essere raddoppiate, i suoi occhi ingrigiti e offuscati da una nebbiolina bianca. Si avvicina, chiude gli occhi e mi schiocca un bacio sulla fronte.

So solamente una cosa: sono così confusa...

Non ricordo come io sia arrivata qui...

<<Come ti senti?>>mi chiede. Io la fisso, la guardo negli occhi e non riesco a risponderle.

Qualcosa mi blocca. Cerco di ricordare come si parla, mi sforzo, ma la mia testa è un continuo tornado di pensieri ed emozioni che mi confondono e mi offuscano la ragione.

La guardo, il panico mi assale. Mia nonna alza lo sguardo sul macchinario alla mia destra, che continua a fare un rumore fastidioso e sempre più frenetico. <<E' tutto okay, piccola, non ti preoccupare>>mi consola sorridendo.

Io continuo a fissarla, ma non sono qui con lei, sono altrove. Cerco di ricordare quell'oblio di cui ero prigioniera. Cerco di ricordarlo, ma sembra sempre più lontano. So che devo ricordare qualcosa, so che devo. Ma qui le cose non sembrano andare meglio. Continua ad essere tutto confuso, come se da un oblio fossi passata ad un altro.

Guardo il soffitto. Ricordo che per molto tempo ho visto qualcosa, mentre avevo gli occhi chiusi. Lo so.

Mi sforzo, ma non mi ricordo cosa succedesse. Ricordo mio fratello, mi ha afferrato la mano. Ma prima...c'era qualcos'altro...

Come sono finita qui?

Chiudo gli occhi, frugo nella mia mente.

E il risultato è una gran confusione e...un senso d'impotenza.

<<Non preoccuparti...>>una voce mascolina, sicura, mi fa riaprire gli occhi.

Il mio sguardo incrocia quello di un uomo alto, con i capelli scuri e gli occhi blu intenso. Mi scruta, restando in silenzio qualche istante, come colpito da qualcosa. Poi abbassa lo sguardo su dei fogli e sospira.

<<...è normale all'inizio non ricordare, signorina...>>dice rialzando lo sguardo su di me.

I suoi occhi si incastrano nei miei, mi fissa intensamente, come se aspettasse una risposta.

Il mio nome...

Guardo nonna, che mi sorride leggermente per incoraggiarmi, e poi l'uomo con il camice bianco.

<<Lea>>dico con un filo di voce. Corrugo la fronte, restando sorpresa dalla mia stessa voce. Così bassa e rauca...

L'uomo mi guarda e fa un piccolo sorriso.

<<Bene>>dice semplicemente. E' alto, ha dei bei lineamenti. Non sembra avere più di venticinque anni...

Fa un passo avanti mentre prende qualcosa dalla tasca del camice. Quando e vicino a me, noto ancor di più il bel colore dei suoi occhi. E' un bell'uomo.

<<Se permetti>>dice schiarendosi la gola con un leggero colpo di tosse, come se fosse a disagio.

Lui mi apre le palpebre con un leggero sorriso di consolazione, mi punta una luce sull'occhio. Poi mi osculta il petto, mi controlla la gola, le orecchie.

<<Okay...devi avere un po' di pazienza. Un po' di esami, e poi ti lasceremo riposare>>dice il dottore scrivendo sulla sua cartella. Io lo guardo, sempre più confusa. Non dovrebbe spiegarmi cos'è successo? Chiedermi se sto bene?

<<Ma...>>sussurro. Guardo nonna, agitata. <<...cos'è successo?>>dico a voce bassa. Mi fa strano parlare. E' sempre stato così strano parlare?

Il dottore guarda mia nonna, io seguo il suo sguardo, in cerca di risposte.

<<Lea...>>sussurra il dottore facendo un passo verso di me. Fisso quegli occhi blu cielo, attendendo una risposta. Continuo a fissarli anche quando lui, con la mano, maneggia qualcosa sulla flebo.

E poi il colore dei suoi occhi sembra tranquillizzarmi, calmarmi, svuotare la mia testa da tutte le risposte.

<<Per ora è meglio che tu riposi...>>mi dice girandosi. Io guardo la flebo. Forse non è a causa dei suoi occhi che io mi stia sentendo sempre più tranquilla...

<<Cos'è successo?>>chiedo guardando nonna. I miei occhi vorrebbero solamente chiudersi. Lo farebbero con gioia...ma voglio sapere. Io devo sapere. Nonna abbassa lo sguardo e sospira.

Perché c'è questo peso sulla testa e sul petto che continua a spingere e spingere? C'è qualcosa che sto dimenticando. Qualcosa...qualcuno...

Sbatto le palpebre, sforzandomi di riaprirle.

Guardo il soffitto.

Resta sveglia, resta sveglia.

E proprio quando i miei occhi si stanno socchiudendo, sento una voce lontana, un ricordo depositato che continua a rieccheggiare nelle mie orecchie, come se da lì non si fosse mai spostato.

<<...ti amo perché se dovesse succederti qualcosa, io morirei...>>.

Spalanco gli occhi.

Lo sparo, il poliziotto, quel dolore lancinante, le sue urla, la sua disperazione, il vuoto. L'oblio.

<<Uria>>esclamo.

Cerco lo sguardo di nonna, ma tiene la testa bassa.

Vorrei sedermi, forse alzarmi. Ma gli occhi sono così pesanti.

Guardo la flebo. No, non posso. Cerco di muovere la mano, devo liberarmi di quel maledetto ago, di questa maledetta sensazione che vuole portarmi a fondo.

Ma quella sensazione è troppo potente.

Guardo le gocce scendere sulla flebo, quasi sincrone alle mie lacrime.

<<Uria>>sussurro.

L'oblio.

Perfect 2Where stories live. Discover now