Tipologia: LEMON Parole: 9461. Info: A questa storia ho dedicato undici ore della mia vita, spero vi piaccia, nonostante sia lunga. Info 2: Questa storia è dedicata a RosaOtaku1206 Spero ti piaccia!
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NARRATORE
Takashi Mitsuya, rinomato stilista famoso in tutto il mondo.
Non c'era persona che non desiderasse indossare uno dei suoi capi d'alta classe. Il suo stile era qualcosa di encomiabile, molti stilisti avevano provato a tenere la sua lunghezza d'onda, ma nessuno ne era veramente in grado. Takashi amava il suo lavoro, tanto che aveva dedicato tutto se stesso in quello che faceva, con lo scopo di riuscire a vedere le sue creazioni sui red carpet di tutto il mondo. E ora che ci era riuscito, non poteva che esserne felice.
Takashi coltivava la passione per il cucito e per la moda fin da quando era ragazzino. La prima cosa che cucì furono le divise per la gang a cui apparteneva. Semplicissime divise nere con ricamate delle scritte in oro, così che potessero risaltare al meglio. Andava fiero di quel suo lavoro e ancora più fieri erano i suoi compagni che indossavano con orgoglio quelle divise fatte su misura. Vedendo quello che aveva creato, ma soprattutto vedendo quanto rendesse felici le persone attorno a lui con le sue creazioni, decise che quello sarebbe stato il suo futuro.
La vita non sempre sorrise al ragazzo, ma nonostante le avversità, alla fine fu proprio lui a ridere in faccia alla vita, restituendole indietro ogni brutto momento che aveva dovuto affrontare, infatti, ad oggi Mitsuya non si riteneva una persona fortunata, ma si riteneva un guerriero. Era riuscito ad abbattere ogni avversità che si era trovato davanti, era riuscito a mantenere il suo sorriso anche quando avrebbe voluto piangere. Ma Mitsuya è sempre stato un ragazzo forte, era quasi impossibile che non riuscisse a farcela. I suoi amici gli sono sempre stati di supporto, anche se in realtà il vero supporto era proprio Takashi, non a caso il suo attuale brand si chiama "Toman", in ricordo di quella gang di "motociclisti" a cui apparteneva in giovane età.
Ovunque si parlasse di Mitsuya non potevano mancare complimenti ed elogi per la grande carriera intrapresa, infatti a soli venticinque anni aveva già compiuto per ben due volte il record di fatturati nel mondo della moda. Era ricco, ricco da fare schifo. Poteva permettersi di tutto, avrebbe potuto letteralmente buttare i suoi soldi come più gli pareva, ma non lo fece. L'unico lusso che si concesse fu proprio la sua casa, dove poté sistemare un ufficio provvisto di tutto ciò di cui necessitava. Tutti si aspettavano di vedere lo sfarzo più accattivante, dato lo stile di Mitsuya, tutti si aspettavano di vederlo sfrecciare tra le strade di Tokyo con un macchinone ruggente, di quelli che solo certa gente può permettersi. Ma ancora una volta, Takashi diede la prova che non aveva bisogno di tutto quello, mostrandosi per strada con la sua city car bianca, o addirittura in sella alla sua moto, ormai considerata d'epoca per gli anni che aveva.
Mitsuya spesso si trovava ingaggiato da alti esponenti della finanza, per cucire abiti su misura per cene, gala o addirittura per dei matrimoni. Quelli erano i lavori che preferiva. Era entusiasta di poter cucire dei pezzi unici, che sarebbero stati indossati una volta sola e da un'unica persona. Questo per lui era un onore, qualcuno avrebbe potuto ammirare una delle sue creazioni e non avrebbe potuto far altro che imprimersela bene nella mente, dato che, non ne avrebbe mai vista un'altra uguale, e a discapito di quelli che continuavano a dirgli che lavorando in quel modo avrebbe perso velocemente la sua clientela, ora, lui era uno degli stilisti più richiesti per questi tipi di lavori, perché quando qualcuno vedeva una delle sue creazioni, sapendo che quelli fossero pezzi unici, ne volevano altri, da poter portare con fierezza senza incappare in un'altra persona che avesse lo stesso vestito.
