🎄ᴄʜʀɪsᴛᴍᴀs ᴛɪᴍᴇ - ᴀғᴛᴇʀ ᴅᴀʀᴋ - ᴋᴇɴ ʀʏᴜɢᴜᴊɪ 🎄

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Continuo a guardarla, sinceramente fatico molto ad ascoltarla, soprattutto dopo un'estenuante giornata di lavoro come quella di oggi. Avrei solo bisogno di un bel bagno caldo e di un po' di riposo, eppure non riesco a staccarle gli occhi di dosso. <<Poi ricordi quando abbiamo scattato tutte quelle foto insieme?>> incatena le sue pupille alle mie. Mi sento perso, so che dovrei risponderle, ma preferirei continuare a guardarla in silenzio. <<Si.>> sbuffo, so esattamente dove vuole andare a parare. <<Nel momento in cui ci siamo alzati dal muretto per andarcene, tu sei rimasto indietro, ed hai perso un particolare che non ti sarebbe dovuto sfuggire.>> 

Mi acciglio, mentre sento il mio viso assumere una smorfia abbastanza irritata, ma faccio di tutto per mantenere la calma. A me, non è sfuggito un cazzo di niente, porca puttana. Ho visto tutto, ho visto anche più di quello che avrei dovuto, per questo ho volutamente deciso di rimanere indietro. <<Mi stavo semplicemente accendendo una sigaretta.>> continuo, sperando che lei non mi ripeta nuovamente cose che già mi avevano ferito abbastanza. <<Credo che tu in questo periodo stia fumando più del solito.>> mi guarda preoccupata, e io, vorrei solo sprofondare. <<E' per via dello stress, non preoccuparti.>> faccio spallucce mentre mi accendo l'ennesima sigaretta, certo che il fumo nocivo che mi impregna i polmoni, sarà meno potente delle parole che sicuramente mi saranno scagliate addosso a breve. <<Draken, abbiamo visto la moto d'epoca più bella al mondo! E tu te la sei persa! Non la rivedrai mai più, capisci?>> 

Eccome se capisco, non hai la minima idea. So esattamente che sbattendole in faccia il mio mero pensiero, lei non farà altro che incazzarsi come una bambina alla quale è appena stato tolto il giocattolo, però qualcosa dentro di me, probabilmente la mia indole fin troppo sincera, mi sta dilaniando, implorandomi di dirle come effettivamente stanno le cose. <<(T/N), non giriamoci intorno, domani passerai tutta la giornata con lui, vero?>> 

Si blocca alle mie parole, come se non si aspettasse una domanda simile. <<N- Non ho ancora deciso, ma credo proprio di no.>> sento la mia pazienza abbandonarmi velocemente, ma cerco di ancorarla a me, se scoppiassi adesso, potrei rovinare tutto. So benissimo quanto Inupi ci tenga a tornare a quella mostra di moto d'epoca, e so altrettanto bene, quanto ci tenga a comprarne una, ma quella all'oscuro di tutto, in realtà è lei. <<Non penso che andarci sia una buona idea.>> soprattutto, perché so già cosa vuoi fare. <<Infatti. Non ho detto che andrò.>> continua lei spazientita. Ecco. 

Perché mi sto incazzando sempre di più? Perché non riesco a tenere i denti stretti e fingere un dannatissimo sorriso di circostanza? Perché mi pizzica la lingua?

Forse perché so che tutto questo sarà la stronzata più epica che lei possa fare, non voglio che si faccia del male da sola, ma non posso neanche dirle quello che deve fare. <<Ci guardiamo un film?>> taglio corto. <<Si.>> fa lei, senza degnarmi di uno sguardo. Ho davvero bisogno di staccare i pensieri, una parte di me, è comunque fiduciosa, ma d'altra parte, so già come andrà a finire, e sono sicuro, che non porterà a nulla di buono. Prendiamo posto sul divano, accendo la tv, mi stendo, mentre lei si siede dall'altro lato, distante. C'è un silenzio orribile, se non fosse per il film in sottofondo. Focalizzo il mio sguardo sullo schermo e cerco di staccare il cervello, ho bisogno di non pensare.

<<...ken... Draken...>> apro a malapena un'occhio. A quanto pare oltre a staccare il cervello, avevo bisogno anche di staccare dalla giornata di merda. <<Draken, potresti riaccompagnarmi a casa?>> fa con voce sommessa, come se le dispiacesse svegliarmi. Mi guardo attorno confuso, non capisco che ore sono, ma soprattutto non capisco perché mi stia chiedendo di riaccompagnarla, ero sicuro che fosse rimasta d'accordo con Mikey e che l'avrebbe riaccompagnata lui una volta tornato da lavoro. La guardo con una smorfia schifata, tipica di chi non è riuscito a dormire bene, per via dei troppi pensieri. <<Sono stanchissima, scusa se ti ho svegliato solo per questo.>> prendo un grosso respiro, chiudo gli occhi e a tentoni cerco di prendere tra le mani il mio pacchetto di sigarette. Ne sfilo una e prima di incastrarmela tra le labbra mi lascio sfuggire una risposta <<Certo.>> non sono un coglione, so benissimo che non è stanca, anche perché fino a qualche ora fa continuava a deridermi, dicendo che non era normale che io fossi così stanco. Eppure, questi due giorni, mi hanno davvero provato. Insomma, un'altalenarsi di lavoro, gita con gli amici, con annesso di sveglia presto, tre ore di macchina solo per l'andata, venticinque chilometri a piedi in una città a noi sconosciuta, persone, file e camminate e altre tre ore di macchina, per poi svegliarsi nuovamente presto per andare al lavoro, credo che avrebbero sfinito chiunque, ma non lei. Mi alzo a malavoglia dal divano, infilo un giubbotto e senza proferir parola mi dirigo verso l'uscio, mentre lei, in silenzio mi segue. Mi sembra di essere scortato al patibolo, so che una volta uscita da questa casa, lei, non ne farà più ritorno, anche se continuo ad augurarmi il contrario. Saliamo in macchina, accendo la radio, sperando che mi mantenga sveglio, ma in fin dei conti non devo aver paura di addormentarmi al volante, il nervoso, mi sta già divorando interiormente, quindi, basta quello a farmi tenere salda la presa sul volante. 

Tokyo Revengers - One ShotsWhere stories live. Discover now