Capitolo 5

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-Che?! Vuoi darmi in prova un bifolco trovato nei vicoli della città?! Stai scherzando, Simon? O hai alzato un pò troppo il gomito questo sabato?!-
Belle parole davvero, sopratutto se il bifolco in questione sta ascoltando.
Beh, visto che abbiamo tempo, meglio dare un piccola spiegazione.
Siamo a luglio e sono passati circa sei mesi (quasi nove, se si vuole essere precisi), da quando ho iniziato a lavorare per Simon.
Non posso nascondere che come lavoro, è stato un vero inferno.
Voglio essere onesto: non sono per quel tipo di lavoro, martello, battitura su un incudine, muovi le macchine così, fai quella cosa là, e via discorrendo. Tutta colpa delle mie passate esperienze, sempre a comandare e a dirigere aziende di mio padre.
A parte il mio orribile inizio, la faccenda è migliorata con il passare dei mesi. Diciamo che sono passato dal fare lavori manuali, a dare piccoli ordini agli altri: rispettate le consegne, scaricate qui, no, questo pezzo deve essere rifatto, diamogli un aumento. Via, cose per cui sono più portato.
In poco più di due mesi, sono riuscito a raddoppiare le entrate di Simon e a diminuire le ore di lavori massacranti dei dipendenti.
Ed eccoci qui. Beh, qui non vuol dire niente.
Questa mattina, Simon mi ha preso in disparte.
-Oggi, è il gran giorno, Natsu-
-Per cosa?- e mi sono acceso un sigaretta (si, lo so, ho ripreso il vizio).
-Andremo dal mio contatto, o meglio dalla sua assistente. Non farmi fare figure-
-Quando mai le fai con me- ho replicato.
-Ti devo ricordare l'incidente con il carro attrezzi?-
A quel punto, ho promesso di comportarmi bene.
Lasciamo perdere quell'episodio, fa parte della lunga lista di cretinate del sottoscritto.
Comunque, ci troviamo in una sorta di gigantesca bolla d'acciaio, dove si trova il quartier general della Water Dragon & Associati, una società che si occupa della vendita di auto di tutti i tipi. Opera per lo più a Giltena, anche se Simon mi ha detto che vorrebbe iniziare ad esportare all'estero.
-Karameel, per favore...-
-Per favore, un corno! L'ultima volta, ci hai portato quel tipo che stava a correre dietro alle modelle e non faceva un cavolo!- sento urlare.
Andranno avanti ancora a lungo?
Sarà mezz'ora che li sento urlare.
Caramella, Carmela...o come cazzo si chiama, è l'assistente di questo pezzo grosso, amico del re. Prima di poter arrivare a lui, devo riuscire a convincere questa donna che valgo qualcosa, altrimenti addio cittadinanza.
Sospiro e appoggio la testa al muro.
Non vedo l'ora di andarmene da questo posto del cavolo.
-Natsu?-
Mi volto verso la porta.
È Simon.
-Vieni- mormora.
Lo raggiungo ed entro.
Nella stanza, vedo una giovane dall'espressione accigliata, corti capelli argentati con un ciuffo ribelle e due paia di occhiali, che mi scrutano come se avessero i raggi X.
-Si sieda- sibila.
Eseguo.
Non so perchè, ma mi ricorda Brandash...si chiamava così, vero?
Vattelo a pesca.
-Piacere-
-Non è un piacere- ribatte lei -andiamo al dunque. Pare che Simon abbia visto qualcosa in lei. Sembra che sappia molte più cose di quanto voglia dare a vedere-
-Dipende a cosa si riferisce, Carina-
-Mi chiamo Karameel!-
-È lo stesso-
Lei mi fulmina.
-Simon vorrebbe che ti dessi un posto di prova nella società, per poi presentarti al mio capo-
-Interessante...che tipo di prova?-
-Sarai il mio segretario-
-Farò fotocopie e ti porterò il caffè, non è così?-
-Natsu...- mormora Simon.
-Sei perspicace- sorride la tipa -e si, farai queste cose. Che ti aspettativi? Una posizione da manager?-
-Spero che non mi farai pulire i cessi con lo spazzolone-
-Da quando ti ho detto di darmi del tu?-
Mi aggiusto sulla poltrona.
Niente da fare. Non esistono poltrone simili a quelle di Magnolia: anche queste ti sfondano il sedere.
-Se sarò il tuo segretario, dovrò chiamarti per nome, Millena-
-Karameel! Il mio nome...-
-Ho capito- la interrompo -che cosa mi dici a proposito del mio stipendio?-
Lei trasale.
-Sarai in prova per un mese-
-E per questo mese, mi pagherai lo stipendio- sibilo.
-Non puoi...-
-Dovrai anche farmi firmare il contratto di lavoro, vero?-
Entrambi mi fissano senza parole.
Per cosa mi avevano preso? Per un cretino?
Negli ultimi sei mesi, mi sono informato su questa società, la Water Dragon & Associati.
Ho studiato tutto: le regole, la condotta dei dipendenti, i contratti di lavoro, tutto quanto. Una volta era il mio lavoro.
-In base all'articolo 10 del contratto della società, anche quando si viene presi in prova, l'azienda deve corrispondere lo stipendio fino alla conclusione del periodo di prova-
-Sei furbo- mormora -dove l'hai trovato?- chiede a Simon.
-Cosa pensavi, Karameel?- e noto la sua espressione stupita -credevi che Simon ti avrebbe portato un'analfabeta, che guarda solo le chiappe delle donne?-
Sono un donnaiolo, ma non idiota fino a questo punto.
Mi alzo.
-Non ti deluderò-
-Anche io farò le mie ricerche sul tuo conto, Natsu Dragneel-
-Fai pure. Non ho niente da nascondere-
Anche se non è vero. Diciamo che al momento, alcune parti della mia vita sono un mistero, non sono riuscito a ricordare proprio tutto.
Quello che mi sconcerta è che non ho alcun indizio su come sono arrivato su quell'isola. Buio totale, vuoto.
Come avrò fatto? Da chi stavo scappando?
-Posso iniziare subito?-
-Non hai una vita? Fatti un giro. Inizierai domani-
Appoggio le mani sulla scrivania e la guardo a lungo.
-Ne avevo una, prima di finire qui. Ecco perchè voglio lavorare- e mi allontano -diciamo che questo posto mi permetterà di riavere la mia vita-
-Nascondi qualcosa-
-Fai le tue ricerche, Armilla-
Lei sbuffa.
-Portami un caffè-
-Come vuoi- dico sarcastico.
Credo proprio che odierò questo lavoro del cavolo, ma se devo leccare i piedi di questa tizia per tornare a casa, farò qualsiasi cosa, tranne andarci a letto, ovviamente.
Oh! Ecco la macchinetta del caffè.
Non so bene cosa succeda, ma la visuale inizia a farsi nebbiosa, come se avessi un velo sugli occhi.
Le voci mi arrivano ovattate; sono incomprensibili, non capisco che cosa stanno dicendo.
Mi gira la testa da morire.
La macchinetta diventa il mio punto di appoggio.
Respiro.
Sento una voce.
Di fronte a me, non c'è il vetro della macchinetta, ma una stanza.
Un altro respiro.
Non è una stanza. È un bunker.
Non vedo niente, è tutto buio.
Terzo respiro.
Qualcuno sta parlando, proprio alle mie spalle.

Fairy Bride - Book Three - Between Time (Nalu Fanfic)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora