Capitolo 13

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Una lista. Si, una lista.
Devo procuramene una. Mi sarebbe utile per elencare tutte le rotture di palle, che devo soffrire. In questo modo, riuscirei ad evitarle.
Uno sguardo alla lista, e no, mi dispiace, ma questa cosa è nella lista delle rotture, quindi non posso aiutarti.
Sarebbe un'idea, quando ti devi togliere una seccatura dal groppone.
-La stella lassù, Natsu-
-È la terza volta che la sposto, Mavis-
-Poi metti una luce lì-
E buona notte. Sono circondato da donne che non mi ascoltano.
Oggi è Natale.
Giorno per eccellenza delle seccature globali. E come se non bastasse, me le vado anche a cercare.
Faccio troppa beneficienza agli altri.
-Senti- esclamo -posso scendere da questa scala, e vada al diavolo la stella sull'albero?-
-D'accordo. Se però poi viene Lucy e dice che non va bene, sarai costretto a salirci di nuovo-
-Questo lo vedremo- sibilo e metto la stella a casaccio.
-Non fare sempre il solito!-sento dire a Zeref.
Ah giusto!
Cinque giorni fa, mio fratello è tornato da Alvarez. Avrei anche fatto finta che non mi interessasse affatto, ma diciamo che avere una come Lucy cambia un pò le cose.
Prima di tutto, ho avuto a che fare con una delle sue solite sfuriate selvagge.
-Tuo fratello è vivo!? E quando pensavi dirmelo?!- mi ha urlato, mentre tornavamo dalla visita a casa di Ichiya. Che detto per inciso, è servita solo a farmi puzzare i vestiti di incenso.
-Ora ne siamo sicuri-
-Che è vivo?-
-No, che torna-
-Natsu, non dare per scontato che io sapessi che era vivo!-
E da lì, mi ha accusato di non fidarmi, di non dirle mai niente, di farla passare da scema. Le ho detto che non voglio farla passare da scema, e che la rispetto, ma lei ha urlato ancora di più.
-Rispetto il tuo corpo, visto? Non lo facciamo da due settimane. E di occasioni ne abbiamo avute- ho detto infine.
La reazione?
Ho ancora un livido sullo stinco, e vi ho detto tutto.
Che cosa crede? Che anche io non sia rimasto sorpreso di averlo saputo?
D'accordo, l'ho saputo dopo due settimane che era stato sepolto, ma non fa nulla.
Zeref è stato bravo a inscenare la sua morte: ha finto di soffrire di una tosse che non lo faceva respirare, mentre i dottori pretendevano di essere preoccupati e facevano esami fasulli per farlo passare malato. Quando è deceduto, aveva assunto una specie di farmaco che causa una diminuzione dei battiti cardiaci. A quel punto non risultava più alcun battito, semplicemente perchè la macchina non riusciva a captarli. Ecco spiegato il motivo per cui credevo di averlo visto morire.
Il giorno del funerale non ho visto il suo cadavere, perchè mi avevano detto che sarebbe stato  uno shock vederlo morto e freddo in una bara. Ho creduto a questa cosa, ma adesso capisco che era un modo per non farmi vedere che la bara era vuota.
Brutto deficiente! Ho pianto davanti ad un sarcofago vuoto!
La domanda è: perchè fare tutta questa scenetta?
Diciamo che è il motivo per cui l'ho invitato a pranzo per Natale, anche se mi costa un sacco avere rompipalle tra le mura di casa.
Entro in cucina.
Ho una fame.
-Non ti azzardare a toccare nulla!-
Eccola che parte subito.
-Lucy, dammi almeno il tempo di entrare in cucina. E che cavolo!- esclamo.
Zeref scoppia a ridere.
-Sempre dalla mia parte, eh?-
-Certo, fratellino. Tieni- e mi porge dei piatti -portali a Mavis. Così apparecchiate. Ah! E chiama i bambini in giardino. Non romperli!-
-Poi? Che cavolo vuoi? Lo shampoo per capelli?- dico esasperato e lascio la stanza.
Ho due mogli ora.
Mavis sta canticchiando, mentre mette le posate sulla tovaglia.
Poggio i piatti con cautela. Da bambino, ho rotto una colonna di dodici piatti, ed erano anche di porcellana.
-Posso parlarti un momento?- domanda Mavis.
-Certo. Qualche noia?-
-No. Vieni, sediamoci- e si mette sul divano.
-Ti prego- la imploro -non voglio lo psicologo di nuovo-
-Ichiya è il tuo psicologo. Io sono un'amica- e mi sorride.
Vedo che le notizie volano veloci, eh?
Qualcuno dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa, una volta tanto.
-Che c'è?- chiedo sgarbato.
-Come vanno le cose con Lucy?-
-Bene-
Lei inarca un sopracciglio.
-Benissimo- mi correggo.
-Natsu...-
-Alla grande, ti basta?-
-Non sei bravo a mentire-
Chissà se esistono dei corsi per imparare a dire le bugie. Forse, dovrei informarmi, visto che non riesco a nascondere quello che penso.
Gajeel invece ha fatto credere a Levy di aver comprato una nuova libreria, quando invece l'aveva buttata via, perchè odia i libri.
Ma come ci riesce?
-D'accordo- e mi butto nei cuscini -non siamo in buona ora. Chiamiamolo litigio tra coniugi-
-Ma non siete sposati-
Già. Altra seccatura.
Tutte a me.
Non mi bastava tornare qui, essere di nuovo il proprietario della Seven, e beccarmi una cazzo di amnesia. Mi ci voleva pure il divorzio e la mega presa di giro di una donna, che non ne vuole sapere di me.
-Intendete sposarvi?- mi chiede.
-Nemmeno per idea. Appena glielo dico, scappa da qualche parte o cambia argomento-
Mavis sospira.
-Lo so. Ma lo sai come è fatta: ci mette un pò per abituarsi ai cambiamenti-
-Un pò troppo- specifico.
Lei mi prende una mano.
-Ti ama molto, lo sai?-
-Non mi sembra, dato che da quando sono qui ho rischiato di essere linciato da una scopa, un vaso e  un attaccapanni-
-Solo perchè le hai imposto una settimana d'amore, senza il suo permesso, Natsu-
-Oh! Sai anche questo?-
-Lo sapeva Larcade-
Chiacchierone del cavolo. Essere a capo della Twelve Cars gli ha dato alla testa.
-Ha sofferto molto- continua lei -sai, non sono poi così diversa da lei: entrambe vi abbiamo perso-
-Tu sapevi che Zeref era vivo-
-Cosa credi? Che non abbia sofferto? Saperlo lontano è stato doloroso-
Noto una vena di irritazione nella sua voce.
Cosa strana: Mavis non si arrabbia mai.
-Ma- e riprende il suo solito tono -lei ha sofferto ancora di più. Io sapevo che Zeref sarebbe tornato, mentre lei non sapeva nulla. Continuava a vivere i suoi giorni, con l'idea che tu non saresti mai tornato. Devi capirla, e devi anche capire che non tornerete alla normalità dopo due settimane-
-Lo so. Ma non posso coinvolgerla ulteriormente nella faccenda, perchè...ahia! Non stringermi il braccio così-
-Non fare gli stessi errori di due anni fa, Natsu- mi ammonisce -so cosa stai pensando: non la vuoi far soffrire, e ti capisco. Se però la escludi nuovamente da quello che vuoi fare, le farai ancora più male-
-Ho capito. E vederla in un letto d'ospedale o ricevere una chiamata, che mi dice che le hanno sparato, ti sembra che mi possa piacere?-
-No. Però, devi fidarti di lei. Vuole solo tornare con te-
-Non dà questa impressione- e mi volto a guardare verso la cucina.
Lei è lì e parla con Zeref. Insieme stanno discutendo su alcuni ingredienti per la salsa.
Mavis scoppia a ridere.
-Ti diverto?-
-Come la conosci poco! Lucy è una persona straordinaria, piena di vita e di ottimismo. Ti sta dando una seconda possibilità, solo che sei troppo preso da non voler fare nessun passo falso, che non te ne sei ancora accorto. Facci caso: ogni suo gesto è dettato dall'amore che prova per te-
-E io me lo merito?- domando.
-Dipende da te-
-Noi Dragneel facciamo sempre soffrire quelli che amiamo. È una costante- e mi alzo dal divano.
-Vero- risponde lei -ma siete anche quelli che combattono di più per non perdere quelli che amano. Vi fareste del male, pur di salvarli, vero?-
Non le rispondo, perchè il secondo round dallo psicologo viene interrotto dall'ingresso di qualcuno in salotto.
-Siamo pronti!- sento esclamare.
Zeref e Lucy entrano in cucina.
-Ma dove sono i bambini?-
-Vado a chiamarli-
-Zeref te l'ha detto dieci minuti fa, Natsu-
-Beh, ci vado ora, Lucy- e mi alzo.
Forse, Mavis ha ragione: le devo dare tempo.
Diavolo! Ma io non ho pazienza!
Esco fuori dalla porta.
-Venite che...- non finisco la frase che vengono investito da una mandria di quattro bambini affamati.
-Ho fame!- urla Emma.
-Perchè?! Io no?!- la rimbecca Nashi.
-Che bello! Sto morendo di fame!- esclama August.
-Perchè ho il bicchiere di plastica, mamma?-
-Giusto per sicurezza, Neele-
Ci mettiamo tutti a sedere.
-Chi ha messo quella stella così?-
Lo sapevo.
Mavis mi guarda come per dire 'te l'avevo detto'.
-Io- ammetto.
-È storta-
-Lo so, ma va bene lo stesso. E poi, non lo vede nessuno-
-Ma io si-
-Ma tu sei fissata, ecco quale è il problema-
-Perchè non la sistemi, Natsu?-
Prendo la forchetta.
-Perchè non lo fai tu, fratellone?-
Lucy sbuffa.
Il pranzo prosegue senza problemi, e per la prima volta da quando è nato, Neele non ingoia il solito tovagliolo malcapitato.
Incredibile! Credo che sia un passo avanti, no? Poi, però ha versato tutta l'acqua sulla tavola, mentre Emma non ha fatto altro che rubare il cibo dal piatto di August.
-Bella questa veranda- osserva Zeref, dopo pranzo.
Mi stravacco sul dondolo.
-Visto?-
E pensare che la volevo togliere, perchè il colore verde stona con la casa. Alla fine, mi sono detto, ma chi se ne importa! Ed ecco che è rimasta.
Ovviamente non sono mancate le rimostranze da parte di voi-sapete-chi.
-Che fai? Inizi tu o inizio io?- esclamo.
-Come vuoi-
Cazzo, sento il disperato bisogno di una sigaretta.
No, no. Non ora, penso.
-Perchè hai fatto tutta quella scena?-
Distoglie lo sguardo e inizia ad osservare Lucy e Mavis giocare con i bambini.
Strano vedere questa scenetta dopo tanto tempo: sembra quasi di essere felici.
Ma lo siamo stati? Siamo mai stati sereni, tranquilli? Siamo mai arrivati alla fine di una giornata, dicendo 'oggi ho passato un giorno felice'?
No, mai.
Neanche una volta.
-Per avere informazioni- ammette infine -quando ho deciso di 'morire', non era un buon momento per te, anzi. Per tutti noi. C'erano diversi problemi: Ultear, il processo. Mi resi conto che morendo avrei fatto un favore a te e a 'loro'-
-Quelli che ci danno la caccia?-
Annuisce.
-Non ha senso quello che dici-
Mi guarda.
-Invece si. Ho eliminato un problema, eliminando me stesso, fratellino-
-Si, certo- scherzo -loro si sono concentrati su di me, bel favore che mi ha fatto-
-Lo so, ma in questo modo ho potuto lavorare all'oscuro, alle loro spalle. Mi dispiace se si sono accaniti solo su di te. Era un rischio-
-Poi che hai fatto?-
-Con l'aiuto di Brandish, ho raggiunto Alvarez, e ho iniziato a lavorare-
-Zeref, non potevi dirmi tutte queste cose al telefono?-
-Volevi che sentissero anche loro?-
Sbuffo e gli faccio cenno di aver capito.
-Ultear aveva fatto delle video chiamate, quando ti stava addosso- riprende lui -le chiamate venivano direttamente da Alvarez, ma non sappiamo da dove-
Video chiamate?
-Frena- e mi ricompongo.
Questo dannato dondolo è troppo comodo, ma dopotutto le ho scelte io.
-Cosa non hai capito, fratellino?-
-Hai detto video chiamate?-
-Non sai cosa sono-
-Non darmi del cavernicolo, Zeref. So cosa sono. Intendevo dire, da dove venivano?-
-Impossibile tracciarle. Marin è riuscito a ridurre l'area di interesse. Pare che le chiamate provenissero da Vistarion, ma nulla di più-
-E in due anni, hai scoperto solo questo?-
-Non mi prendi sul serio, eh? Bene- e si mette una mano in tasca.
Nella sua mano, compare una scatola rossa, inconfondibile.
Cazzo, sento l'odore pure da qui...
-Stai sbavando per delle sigarette-
-Non è vero-
-Le poso qui-
-Che vuoi fare, fratellone?-
Oddio! Devo trattenermi.
-Mi ascolti da vero adulto e forse ne fumi una, ci stai?-
-Non ho garanzie- dico sospettoso.
-Non lo dico a Lucy-
-Affare fatto. Continua-
Resisti, Natsu.
-Allora- inizia -Marin ha iniziato a guardare il server, proprio quando stavo partendo-
-E?-
-Non ti...-
-Tu dillo, Zeref-
-A quanto pare era vuoto-
-Cosa?!-
Non è possibile.
Quella cazzo di società è mia, ma come...
Che stupido!
Scatto in piedi.
-Sono stato un cretino! Perchè non ci ho pensato prima?!-
-Natsu, ma che ti prende?-
Lo guardo.
-Semplice. Lui l'ha comprata prima di me, e ha fatto in modo di cancellare tutte le tracce, giusto?-
-Lui? Ma di chi parli?-
-L'uomo che lavorava per Ultear!-
-Perchè sei contento?-
-Perchè se ha cancellato i dati, vuol dire che sono ancora dentro il database. Basta solo cercarli. I dati non spariscono mai del tutto, me l'ha detto una volta Marin; rimangono in una sorta di memoria segreta, all'interno del server stesso-
-Vuol dire che sono ancora lì?-
-Esatto, quindi basterà dirlo a quell'idiota-
-Bravo, fratellino. Hai scoperto l'archivio segreto!-
Mi gelo.
Archivio? Segreto?
-Che hai detto?-
-Natsu, che hai?-
Sento un peso improvviso nella gola.
Mi piego su me stesso e crollo a terra, con le mani sulla gola.
Non respiro, penso.
-Natsu! Mavis! Lucy! Presto venite qui!- sento dire.
Le voce sono lontane.
Qualcuno mi prende per un braccio, qualcun altro mi mette una mano sulla spalla, ma io non vedo e non sento nulla.
No, anzi. Vedo di nuovo quella stanza.
Scaffali altissimi.
Buio, freddo.
È un archivio, ora lo so. Un archivio di cosa?

Fairy Bride - Book Three - Between Time (Nalu Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora