Capitolo 28

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-Anche quella sotto-
-Non crede di esagerare?-
-No. Ah, aspetta! Quella rossa...no, l'altra...più a sinistra. Si, quella-
L'infermiera sbuffa irritata.
Che posso farci? Da una settimana, quella maledetta strega della dottoressa Vander-cosa mi ha messo a dieta, ma da domani si torna ai santi vecchi, cara la mia rompi palle.
Addio brodo e insalata bagnata, e bentornata carne e robaccia che sfonda lo stomaco (il tutto senza sigaretta: non ho certo voglia di fronteggiare la belva Heartfilia).
-Deve cercare di trattenersi: mangi leggero, beva solo acqua. E la smetta di corrompere i miei infermieri, ha capito?!-
A quel punto della conversazione ero già partito; non la sopporto quando mi dà ordini. Me li faccio dare solo da mia moglie.
-Senta- dice la ragazza -non vorrei che...-
-Portami in camera, tesoro-
Lei arrossisce e inizia a spingere la sedia a rotelle.
Per così poco si imbarazza?
-Ce l'hai il ragazzo?-
-N-no-
-Se vuoi te ne trovo uno-
-N-non fa n-nulla-
Peccato, avevo già una mezza idea su qualche possibile candidato: un ragazzino sciatto, silenzioso, magari scemo, perchè no?
-Signor Dragneel! In partenza?!- mi urla un vecchietto da una delle stanze.
-Lo spero! Non ne potevo più di stare rinchiuso in quelle quattro mura!- rispondo.
-E ci credo! Con quelle tette che conserva a casa. A quest'ora sarei su una spiaggia a godermele per bene!-
Scoppio a ridere.
L'infermiera continua il suo percorso.
Odio le sedie a rotelle, anche se devo dire che negli ultimi giorni ho iniziato ad apprezzare la loro utilità: qualcuno ti porta dove vuoi, non devi romperti le palle a fare le scale e puoi tranquillamente guardare sotto le gonne delle ragazze carine senza problemi.
Ops...l'ho detto? No, l'ho solo pensato.
Non faccio certe cose. Il mio amico vecchietto invece si. È ormai arrivato alla fine dei suoi giorni, quindi non credo che gli interessi più di tanto essere preso a schiaffi dalla donna delle pulizie solo perchè ha messo la mano sotto la maglietta, mentre raccoglieva una matita lasciata cadere per caso.
Mentre mi lascio andare ai miei pensieri di uomo impegnato, vedo la porta della camera. Non facciamo in tempo ad aprirla che quella si spalanca da sola.
-Signore!- esclama una donna bionda.
Cazzo! Stavo per rimetterci il naso.
-Anna!- esclamo stizzito -cosa cavolo pensavi di fare?!-
-Oh! Mi scusi, l'ho sentita arrivare, quindi volevo accoglierla nel modo migliore- e sorride.
La fulmino, mentre entriamo nella camera da letto.
-Va bene- e mi alzo -la sedia a rotelle non mi serve a un bel nulla-
-Venga. La aiuto a mettersi a letto- dice l'infermiera.
-Lo sai che non ho voglia-
Mi getto sulla poltrona della stanza.
Ma che mi lo fa fare di mettermi sdraiato in quell'aggeggio che ti uccide la schiena?
Afferro il telecomando e metto il primo programma che trovo.
Ammettiamolo: stare qui è anche meglio che stare a casa; i figli che ti ronzano intorno ad ogni respiro, e la moglie che ti urla 'non fare il troglodita' oppure 'brutto pigro' tutto il tempo, mentre cerca di ucciderti con un vaso.
-Allora- inizia Anna, e prende una specie di fascicolo da dentro la borsa.
-Eh?-
-È pronto, signore?-
No, un momento. Mi sono perso qualcosa mentre ero in coma?
-P-per cosa?-
Sto sudando.
Quando si tratta di parlare con una come Anna, è come avere a che fare con Lucy: queste qui sono delle bombe a orologeria. Vai a capire che cose le passa per la testa.
-Per il rapporto sull'attività della Seven!-
Tiro un sospiro di sollievo.
Mi guarda sorpresa.
-Qualche problema?-
-No, no. Prosegui pure-
Preferisco farmi ripetere le stesse cose che mi ha detto ieri: temevo avesse qualche strampalata cosa da dire, tipo lune di miele o altro.
Inutile nasconderlo: sto solo scappando da questa cosa, prima o poi dovrò risolverla.
-Il signor Redfox ha parlato con gli amministratori. Sperano che si rimetterà presto-
-Si, certo. Immagino- dico svogliatamente, e cambio canale per l'ennesima volta.
-Poi- prosegue lei -abbiamo una lettera spedita direttamente da Alvarez-
-A nome di chi?-
-La signorina Myu. Vuole che le riporti le frasi colorite che le ha scritto?-
-No-
Brandish rende sempre molto palesi i suoi pensieri, quando è in preda ad un stato d'attimo alterato dal marito. Come fanno a stare insieme? Litigano in continuazione, e scopano come dannati.
Magari succedesse a me.
-Bene. Come vuole. Ha distrutto il database che le aveva inviato, mentre il signor Hollow si sposa il prossimo mese e...-
-Non ci penso nemmeno. Non me lo chiedere, addio ciao- e bevo un pò di acqua.
-Come, prego?-
-Non ci vado al loro matrimonio-
-In realtà, voleva farle sapere che useranno la sede della Seven per svolgere la cerimonia-
Inizio a tossire.
-C-come?- farfuglio.
-Ha detto così-
Non ci credo.
La Seven è una multinazionale, non una chiesa!
-Non esistono chiese a Vistarion? Scrivigli e digli che il matrimonio si terrà in qualche altro tugurio, non nella mia società-
-Suo fratello gli ha dato il permesso-
-Non me ne frega niente di Zeref. Quello pur di darmi contro venderebbe anche la moglie. Fa' come ti dico-
-Come vuole- e prende nota.
-Prosegui-
-Dove ero rimasta? Ah! Ecco. Il signor Larcade non ha riportato nulla dalle sue ricerche. A quanto pare, né lui né il signor Erik sono stati in grado di trovare qualcosa su Precht Gaebolg-
Stringo il telecomando.
Maledetto.
Dove cazzo ti nascondi?
Siamo vicini, me lo sento. E so che anche tu, brutto stronzo, lo sai. Eppure riesci a sfuggirci: un passo in avanti, e quello scappa di nuovo.
Un passo...
-Basta- esclamo.
-Perchè?-
-Notifica a Erik e Larcade che queste ricerche mi hanno davvero stufato. Dì loro di farla finita, e vada al diavolo quell'uomo-
-Vuole arrendersi così?-
La guardo.
Anna è sempre stata con noi; non esiste un momento della mia vita dove non ci sia anche lei.
Torno a guardare il televisore.
-Da quanti anni lavori per noi?-
-Trenta- dice con sicurezza.
Sgrano gli occhi.
-Scherzi?-
-No-
-È mai possibile?-
-Certamente. Ho iniziato a lavorare per suo padre quando avevo diciannove anni-
-E non hai mai desiderato fare altro nella vita?-
Lei scuote la testa.
-No. Suo padre mi ha aiutato a studiare, dopo che gli Heartfilia mi avevano cacciato e abbandonato-
Per un singolo attimo, avverto una nota di risentimento nella sue parole, ma dura solo un secondo. Subito la sua voce torna quella di sempre.
-Cacciato?-
Mi rendo conto solo adesso di non sapere nulla del suo passato. Anna è come un'àncora: era lì, sempre, in ogni occasione.
-Si- e sospira -lo vuole davvero sapere?-
-Sono un capo un pò egoista e scontroso, vero? Non mi sono mai interessato di quello che facevi al di fuori della Seven-
Senza dire nulla si alza e mi abbraccia.
Cavolo, ha lo stesso odore di Lucy.
-È solo un pò strano, signore-
-Dici sul serio?-
Si scosta da me e mi guarda.
-Si, dico davvero. Vuoi sapere perchè gli Heartfilia mi hanno cacciato? Perchè ero amica di Erin Dragneel-
-Mia madre?- sussurro, ignorando che ora mi sta dando del 'tu'.
-Era mia amica. Nonostante fossi più grande di lei, avevamo stretto un rapporto duraturo, quasi come madre e figlia. L'avevo conosciuta quando faceva l'attrice, durante un convegno del signor Dragneel. Mio padre era il fratello del nonno di Lucy, e non aveva mai visto di buon occhio la mia amicizia con i Dragneel. Poi...- e la sua voce diventa un sussurro -quando capì le mie vere inclinazioni, mi cacciò di casa-
-Inclinazioni?-
-Ero innamorata di tua madre. Un amore impossibile, lo sapevo. Ma avrei fatto qualsiasi cosa per vederla felice-
-Un secondo. Quindi tu...-
-Si-
Non ne avevo idea, anzi. Non me ne ero mai accorto.
-Cavolo...chi l'avrebbe mai detto?- dico a voce alta -poi sei diventata amica anche di Eliza?-
Mi lascia andare e si alza.
Sul suo volto, c'è una strana ombra oscura. I suoi occhi mi fissano a lungo come se mi volessero dire qualcosa.
-Si-
La sua voce giunge da lontano, distante, fredda.
-Cosa vuoi dirmi?-
Sa qualcosa, qualcosa di cui non mi vuole parlare.
Riprende il fascicolo.
-Natsu...-
Sussulto: mi conosce da quando sono al mondo, e non l'ho mai sentita fare il mio nome, nemmeno una volta. Mi ha sempre e solo chiamato 'signore'.
-Natsu- ripete -questa è la prima e ultima volta che mi rivolgo a te in questo modo, pertanto ascolta attentamente: tra di voi c'è un traditore. È una persona che vi ha aiutato. Non ti dirò chi è, perchè non voglio che tu perda tempo in ricerche che non porterebbero a nulla. L'unica cosa che conta adesso è finire questa storia e lavare via il torbido che circonda tutti noi-
-E allora perchè me lo dici?-
-Perchè tua madre sapeva che questa persona era un traditore, ma non ha fatto nulla. Per quanto fosse stata in grado di vedere avanti, si fece vincere dai suoi sentimenti, e lasciò strada libera al traditore-
-Se sai chi è, lo potresti denunciare. In questo modo Gaebolg non potrebbe più conoscere le nostre mosse-
-No, se lo avessi fatto, avrei distrutto l'unico collegamento che abbiamo con quest'uomo-
-Che vuoi dire?-
Si sporge verso di me.
-Siamo alla fine, Natsu. Sta per fare la sua mossa-
Veniamo interrotti dal cellulare che squilla.
Continuo a guardarla.
-Non rispondi?- mi chiede.
-Finisci quello che hai da dire-
Si appoggia allo schienale della sedia.
-Rispondi, perchè credo che sia già troppo tardi- poi l'espressione scura di poco fa svanisce, lasciando il posto alla solita Anna -perchè dopo la chiamata, continueremo il rapporto sugli affari della Seven, signore! Su, risponda!-
Ma soffre di sdoppiamento di personalità?
Afferro il cellulare, mentre continuo a guardarla per vedere se torna la donna strana di prima.
-Pronto?- mormoro.
-Natsu! Dove è tuo fratello?!-
-Mavis?-
Se mi chiama lei, siamo messi male.
Getto uno sguardo ad Anna.
Lei mi sorride, anche se per un istante mi sembra di vedere di nuovo quella strana espressione.
Come ha fatto a vivere in questo modo per trent'anni?
-E io che ne so? Sarà a farsi i cazzi suoi- rispondo.
-No, no- continua lei -aveva una riunione alla Seven. Così io sono tornata a casa prima per prendere August dall'asilo. Che ore sono? Le cinque, giusto? Doveva essere qui già da un'ora-
-Oh, andiamo, Mavis. Calmati. Per un'ora di ritardo non muore nessuno. Si sarà fermato da qualche parte-
-Zeref viene a casa subito. Non risponde nemmeno al cellulare, inizio a preoccuparmi-
Inizia? Mi sembra già mezza di fuori.
Mi alzo.
-Nessun problema. Sono sicuro che sarà già sulla strada di casa-
Neanche il tempo di aggiungere altro che la porta della camera si spalanca di botto.
-Signor Dragneel! Prenda!- dice l'infermiera con in mano un telefono fisso.
-Eh? Ma che hanno tutti?! Scusa un secondo, Mavis. Pronto?!-
-Oh, padrone! Finalmente la trovo. Al cellulare, non rispondeva. Ho temuto che fosse successo qualcosa anche a lei!-
Emily?
No, un momento. Anche a me?
-Che vuol dire anche a me? È successo qualcosa a qualcuno?-
-Beh, vede...-
-Passami papà, Mily!- sento dire ad una vocina infantile.
-No, no, signorina Nashi. Eravamo d'accordo che avrei chiamato io suo padre!-
Sento degli strani rumori.
-Papà! Sei ancora lì?!-
-Nashi? Ma che succede?-
-L'hanno presa! Devi fare qualcosa!-
-Presa? Cosa hanno preso?-
-La mamma! Hanno preso la mamma!-
Mi gelo.
L'hanno presa?
Osservo Anna: la sua espressione è di nuovo scura.

Fairy Bride - Book Three - Between Time (Nalu Fanfic)Where stories live. Discover now