9.

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Il concetto di felicità è troppo sopravvalutato.
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<<Ciao tesoro, entra su

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<<Ciao tesoro, entra su.>> dice la voce dolce di sua mamma, dopo averlo accolto con un sorriso. Harry entra in casa, seguendo subito sua mamma in cucina. La casa era la stessa di sempre, con quell'odore inconfondibilmente dolce e ordinata come sempre.

<<è da un sacco che non passi a salutarmi. Poi hai pure il coraggio di chiedermi perché Gemma è la mia figlia preferita.>> accompagnò il tutto con un dolce colpetto sulla guancia del piccolo e una leggera risata.

<<Oh ma dai, lo so che sono io il tuo preferito.>> Le rivolse un sorrise tutto fossette, facendola addolcire leggermente.

L'amore che legava Harry ed Anne era unico. Lei era la sua mamma, la sua ancora e lui dipendeva completamente da lei da piccolo, a volte anche adesso. Anne avrebbe sempre voluto difendere il suo bambino, ma questo diritto-dovere, le era stato sottratto quando nella prima adolescenza era stato buttato in un mondo più grande di lui, ma soprattutto più grande di lei. Non era certamente una mamma chioccia, voleva che Harry facesse le sue esperienze, voleva vederlo crescere e cadere per poi rialzarsi con le sue gambe, ma avrebbe anche voluto riavere quel bambino tutto ricci che credeva incessantemente nell'amore e nella felicità.

L'Harry che ora aveva davanti era un uomo molto coraggioso. Lo vedeva camminare a testa alta, cercando di evitare gli insulti per il suo modo di vestire o di atteggiarsi, nonostante tutto ciò lo ferisse. Anne però era la, a debita distanza per permettergli di camminare da solo ma non troppa per esserci sempre nel caso in cui dovesse cadere. Erano uno la roccia dell'altro, compresa Gemma. Sapevano che nel momento in cui si fossero rivisti, il peso presente sulle loro spalle, sarebbe stato diviso in tre persone per permettere a tutti loro di andare avanti.

<<Allora amore, come stai?>>

<<Tutto bene mamma. Volevo chiamarti l'altro giorno, ma tra i vari eventi per l'album e le premiazioni non ho trovato un secondo libero.>> posa il suo sguardo colpevole su sua madre, cercando di trasmetterle tutto il suo rammarico, nonostante non fosse necessario.

<<Potrei ritenermi offesa, non hai trovato un secondo per la tua vecchia mamma?>> si appoggiò una mano sul petto, fingendosi oltraggiata dalle parole del figlio. La sua messa in scena durò poco, infatti i due rilasciarono due leggere risate, che risuonarono in tutta la stanza vuota. Quando entrambi tornarono seri, Anne riprese a parlare e <<non ti devi preoccupare. Hai intenzione di raccontarmi della premiazione ora?>> disse sedendosi vicino a suo figlio, porgendogli dei biscotti appena sfornati.

Harry aveva preso da lei la sua passione per la cucina, spesso si ritrovava a sfornare qualche dolce solo per il gusto di farlo e non per voglia o necessità. <<Ho vinto con Two Ghosts, non so se te la ricordi.>>

<<"Non so se te la ricordi">> lo scimiottò <<come se in questa casa non suonasse praticamente solo il tuo album. Ovvio che me la ricordo, è davvero bella, speravo vincesse. Sono molto fiera di te piccolo.>> e gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia. Harry sapeva che Anne era a conoscenza che la canzone fosse per Louis, ma nonostante tutto fece finta di non notarlo.

We were too young  || L.S.Where stories live. Discover now