15.

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<<Un primo, non primo, appuntamento se lo vuoi>>
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Se qualcuno il mese prima avesse detto ad Harry che si sarebbe ritrovato seduto nel soggiorno di Louis a giocare con un bambino e il liscio, probabilmente gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia

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Se qualcuno il mese prima avesse detto ad Harry che si sarebbe ritrovato seduto nel soggiorno di Louis a giocare con un bambino e il liscio, probabilmente gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia. Non perché non lo volesse, ma per il semplice fatto che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato, dati i rapporti che alleggiavano tra lui e Louis, di finire a giocare con il bimbo dalla testa bionda.

Eppure in quel momento si trovava seduta sul tappeto in casa Tomlinson, nascosto dietro il divano insieme a Freddie. <<Dove vi siete cacciati?>> chiese la voce di Louis, mentre il riccio sentiva i passi avvicinarsi sempre di più.

Il bimbo, seduto sulle gambe di Harry, si girò verso di lui con l'indice sulle labbra intimandogli di fare silenzio, nonostante non avesse emesso nessun suono. <<Forse sotto i cuscini.>> e pochi secondi dopo un piccolo cuscino atterrò proprio vicino ai due nascosti, facendoli ridacchiare.
Harry sapeva che Louis li vedeva, era quasi impossibile non farlo.

I leggeri ricci di Harry si vedevano da dietro il divano e davanti ai due era presente una finestra che permetteva a Louis di vedere il loro riflesso, ma nonostante ciò continuarono a fingere. <<Ma dove si saranno cacciati Pooh?>> chiese con voce da bambino al pupazzo di Freddie. <<Mi sa che siamo rimasti solo io e te, dovremmo andare a mangiare dei pancake vero?>>

E bastò quella piccola conversazione con il pupazzo e la parola pancake a far uscire Freddie dal suo nascondiglio, facendolo sgambettare fino dal papà.
<<Pancake?>>
<<Ti ho trovato campione.>> disse a quel punto, prendendo il bambino in braccio, compiendo un giro su se stesso, riempiendo la stanza con la leggera risata del piccolo. <<Ei, ti sei venduto>> si intromise il riccio, richiamando l'attenzione del suo "compagno di squadra". <<E tu hai imbrogliato.>>
<<Pancake.>> disse il bambino, indicando il papà, come se quella fosse una motivazione plausibile.

E il resto della mattinata passò così, alternando giochi e riposo, fin quando Freddie non dovette tornare da sua mamma.
Erano rimasti solo loro due, in quella casa più silenziosa delle ore prima, in cui era rimasto l'eco delle risate dei tre insieme.
<<Si è fatta ora di pranzo, che ne dici di mangiare qualcosa?>> chiese Louis, rompendo la quiete che si era creata.
<<Fuori c'è il sole.>>

<<Se fai un'altra affermazione del genere potrebbero iniziare a studiarti a scuola le generazioni future.>> lo schernì Louis, per l'ovvietà appena detta.
<<Simpatico>>  alzò gli occhi al cielo <<intendevo che fuori c'è il sole, saranno le ultime belle giornate, potremmo uscire.>>

<<Uscire uscire?>>
<<Chi è che faceva affermazioni ovvie tra i due?>> disse ottenendo un leggero pugno sulla spalla. <<Conosco un ristorante, sono discreti e non diranno niente. Sennò ho un paio B: conosco un posto tranquillo in cui non va mai nessuno, potremmo andare la.>>

We were too young  || L.S.Where stories live. Discover now