Capitolo 1

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Siamo arrivati all'edificio principale nel quale si terrà la prova e il cuore non smette di battermi nel petto ma penso di non sentirlo più quando mio padre bussa al finestrino della macchina in corrispondenza l mio posto e sussulto per lo spavento.

"Dai scendi! Non avrai mica cambiato idea" urla mio padre da fuori sorridendo e sbeffeggiandomi

"Ma no papà, è solo l'ansia che mi sta divorando l'anima!" dico scendendo velocemente e affrettandomi a prendere le valigie.

Entrambi mi accompagnano all'entrata ed il momento dei saluti è arrivato.

"Non dimenticarti i vestiti! E stai attento a quello che mangi, svegliati presto!" dice mia madre super protettiva

"Dimentichi che potrei non entrare" le dico sorridendo

"Anche se fosse sarà comunque una bellissima esperienza, divertiti e pensa solo a questo"

Mi abbracciano stretto e mi lasciano un bacio sulla fronte a testa.

Mi incammino verso quello che potrebbe essere il mio futuro e lascio i bagagli da una parte iniziandomi a preparare per la performance e l'assegnazione dei banchi.

Ci sono molti ragazzi intorno a me, uno più talentuoso dell'altro e, nel mentre mi guardo intorno, qualcuno mi spinge da dietro e non posso fare a meno di cadere per terra. Il tonfo si sente rimbombare e tutti si girano.

Confuso, cerco di riprendermi e di capire cosa sia successo quando davanti a me vedo un ragazzo seduto sul pavimento che si tocca la testa; appena si rende conto della situazione si alza e mi viene incontro.

"Scusami! Non ti avevo proprio visto, andavo di fretta" mi dice mentre mi afferra il braccio e mi aiuta a rialzarmi

"Non ti preoccupare, qualche livido qua e là" dico per scherzare e appena lo vedo in volto mi vengono subito i brividi: è davvero un bel ragazzo, alto, moro e due occhi che...

"Veramente scusami, sono un maldestro..." inizia a sistemarmi la camicia aperta sul davanti e mi sembra di vederlo agitato nel mentre ma potrebbe essere solo il disagio per la situazione.

"Ehi, ripeto, tranquillo ti stavo solo stuzzicando!" gli dico sorridendo e vedendo il suo viso iniziare a sciogliersi.

"Stronzo" dice lui regalandomi al contempo un sorriso abbassando lo sguardo e facendo oscillare gli orecchini a croce nera che indossa.

"Sono Mattia comunque" gli porgo la mano in segno amichevole cercando anche di allentare la tensione e l'imbarazzo.

"Christian, piacere mio" me la stringe e devo ammettere che abbia delle mani soffici anche se potrebbero sembrare ruvide per via delle grandi vene sul dorso della mano.

"Intanto spostiamoci da qui" mi dice e raccoglie il borsone da terra, il quale solo adesso avevo notato.

Ci dirigiamo in un angolo della grande sala e piano piano iniziamo a parlare del più e del meno.

"Dio, sono veramente in ansia. Spero di non paralizzarmi una volta sul palco" lo vedo agitato e al sentire queste parole inizia anche a me a risalire l'ansia da prestazione.

"Ma no dai, secondo me spaccherai!" cerco di incoraggiarlo, anche se lo conosco da letteralmente 5 minuti sembra un bravo ragazzo e mi piacciono i suoi modi di fare e il modo in cui dice le cose, come se sotto l'aria da ragazzo impulsivo ci sia di più da scoprire.

"Grazie per l'incoraggiamento, ti dispiace se ti faccio vedere qualcosa del mio stile e mi dici come ti sembro?"

La sua richiesta mi sorprende ma accetto subito.

"Mattia Zenzola e Nunzio Stancampiano tocca a voi!"

Mi giro verso la voce dello staff che mi chiama per poi rivolgere di nuovo lo sguardo su Christian.

"Beh, lo scoprirò una volta sul palco. Buona fortuna Chris!" gli dico accingendomi a prendere le mie cose e sistemare le scarpe da latino ai piedi quando la mano di Christian mi afferra il polso e lo sento dirmi "Spacca lì sopra"

Annuisco e gli sorrido, dirigendomi verso quello che verrà.

Tu mi hai capitoWhere stories live. Discover now