Capitolo 2

853 59 6
                                    

"Quindi Maria voglio lavorare una settimana con entrambi e poi sarò pronto a scegliere" dice Raimondo Todaro, quello che potrebbe diventare il mio coach di ballo, per poi mandare me e Nunzio in un banco vuoto.

"Sei stato bravo" mi dice Nunzio mentre saliamo le scalinate e di rimando gli sussurro "Grazie anche tu, che vinca il migliore"

Nel frattempo si stanno esibendo altri cantanti e ballerini e i banchi si stanno riempiendo in fretta.

"Christian Stefanelli, vieni pure"

Vedo entrare il ragazzo che mi ha scombussolato prima, il quale lancia uno sguardo sulle scalinate trovando i miei occhi e sorridendomi.

"Mettiti pure al centro. Allora dice di sé: Quando ballo provo gioia, divertimento e ossigeno. E' una cosa senza la quale non posso vedere, in poche parole la danza è il mio ossigeno. Porto sempre con me un piccolo albero di acciaio, un portafortuna che tengo nel portafoglio, e non me ne distacco mai. Nel portafoglio ho messo anche i peli del mio gatto, perché non c'è più"

La musica parte e Christian inizia a ballare.

Wow penso dentro di me, è bravissimo; riesce a mettere una grande forza nei movimenti ma li rende al tempo stesso fluidi come se lui scorresse su linee invisibili, perfettamente a tempo con la musica e riesce anche a trasmettere l'euforia del pezzo al pubblico.

Non riesco quasi a respirare o a muovermi per quanto sia concentrato; il suo sguardo, le sue braccia, le sue gambe, riesce a dire tutto quello che vuole dire attraverso la danza. Mi ha preso così tanto da non riuscire ad accorgermi della fine della performance.

"Si, Maria. Gli do assolutamente un banco"

Todaro ha dato la maglia a Christian e si viene a sedere proprio al banco sotto il mio. Ancora estasiato dalla sua coreografia lo guardo e seguo ogni suo movimento fino a rivolgergli un sorriso quando viene vicino a me.

"Sei stato grande, hai spaccato" gli dico, toccandogli la spalla con la mano per poi tornare composto al mio posto e seguendo il resto della puntata ma, anche provando a resistere, non riesco a fare a meno di fissare il retro del suo collo e riflettere, vedendolo di nuovo, come un film impresso nella mente, il modo in cui ballava.

Dio, riprenditi Mattia!

All'improvviso è lui a girarsi verso di me e mi becca a fissarlo.

"Scusami" sussurro e distolgo lo sguardo.

"Se vuoi parlarmi basta chiedere, sono tutto tuo" mi dice e mi sorride, quasi a stuzzicarmi, per poi rigirarsi.

Mi chino verso il suo orecchio destro e dico "Ne approfitto allora" per poi soffiargli sulla guancia.

Mi ritiro e cerco di darmi un contegno, dopotutto ci sono le telecamere.

Finalmente la puntata si conclude e andiamo tutti in casetta sia per rilassarci che per conoscerci meglio.

Non sono del tutto tranquillo, potrei anche non entrare nella scuola e sono disposto a qualsiasi cosa pur di far diventare il mio sogno realtà.

Tu mi hai capitoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ