Capitolo 3

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Dopo aver scelto il letto, mi ci butto sopra e mi nascondo gli occhi con il braccio cercando di dormire. Sento dei passi ma non me ne preoccupo, d'altronde è tutto un casino da quando siamo entrati e tutti sono scombussolati.

D'un tratto c'è un peso sul materasso, vicino a me, e una mano mi accarezza i capelli. E' un tocco gentile, e non ne ho paura; per questo sposto il braccio e riconosco Christian.

"Ehi, va tutto bene?" mi chiede con quei suoi occhioni

"Ehi, si dai..." sussurro

"Non so... Mi sembri preoccupato, è per la 'sfida'?" sembra capirmi al volo, anche se non era molto difficile, la mia situazione è molto diversa da quella degli altri.

"Già... Non so, ho paura di non farcela, di non superarla" mi copro di nuovo con le braccia, sentire il suo sguardo su di me mi fa sentire come se mi giudicasse.

"Non hai bisogno di farti tutti questi castelli in aria. Puoi vincere, le carte le hai e fidati. Dal modo in cui balli, cazzo farai impazzire tutti" mi scompiglia i capelli e dolcemente fa poggiare i miei occhi nei suoi.

"E' come se qui io non ci fossi, non ho la maglia... non sono come te o come gli altri"

"Infatti, tu sei tu. Sei Mattia, hai tutto: aspetto, movimento, linee, carisma. Devi solo credere in te stesso e dare anche l'anima. Tu meriti di stare qui dentro, te ne devi solo convincere anche tu"

Sorrido per le belle parole e non so perché lo abbraccio d'istinto.

"Grazie, grazie veramente Christian" sento che ricambia l'abbraccio e il suo mento è nell'incavo del mio collo.

"Chiamami Chris, ormai io e te siamo amici no Matti?" ci stacchiamo e sorrido per il nomignolo.

"Certo" sorrido e mi aggiusto i capelli.

"Beh, ora che il piccolo è tornato in sé, mi vado a fare una doccia" mi dice e si alza dal letto per poi cacciarsi la maglia e rivelare un fisico che woah, non so neanche come descriverlo. E' asciutto, niente muscoli extra, ma che veramente ti ci fa rimanere.

"E-ehm, okay. Io vado a mangiare, v-vuoi qualcosa anche tu?" accidenti, balbetto anche adesso...

"Va bene, magari un panino, niente di che"

Annuisco e abbasso lo sguardo imbarazzato per poi iniziare ad uscire dalla stanza.

"Ah Matti, asciugati la bava" mi fa e, nel momento in cui mi giro per dirgliene quattro, mi getta i pantaloni addosso e rimango interdetto per qualche secondo per poi fuggire letteralmente da lì e sentire la sua risata riempire la stanza.

"Sei troppo carino!" mi sento dire una volta uscito.

Mi dirigo verso la cucina e sento il brusio degli altri che chiacchierano tra di loro.

"Ehi Mattia, sei stato proprio bravo prima!" mi dice un ragazzo, penso si chiami Alex.

"Ah ehi, grazie mille! Che vi raccontate?" dico sedendomi al tavolo dopo aver preparato un panino per me e Chris.

"Nulla di che, parlavamo di quanto sia bello essere qui. Comunque se volevi c'era un po' di pasta" è Serena che mi sta parlando adesso e mi passa la pentola.

"No grazie, tranquilla. Ho fatto un panino per me e Chris, va bene questo"

"Ohh, capisco. Tu e Chris eh?" non so cosa voglia dire, mi fa pure l'occhiolino come se stesse insinuando qualcosa.

"Ehm si, io e Chris"

Nel frattempo arriva il diretto interessato, con l'asciugamano intorno al collo e i capelli umidi che mi saluta con una mano sulla testa e un sorriso, sedendosi vicino a me.

"Buono, salame! Sapevo conoscessi i miei gusti" mi dice e da come ci guardano gli altri capisco che qui ci sia un doppio senso.

Do una spallata a Christian che sembra non essersi accorto di nulla.

"Che c'è?" mi dice, e sembra non capire così lascio perdere e continuo a mangiare.

Una volta finito sparecchio e lavo i piatti mentre guardo Christian parlare animatamente con Alex, decido di andare in camera per usare la mia mezz'ora di telefono e magari guardare una serie tv.

Steso sul letto, con già messo il pigiama, faccio partire Criminal Minds, tanto per stare allegri e mi concentro sulla puntata fino a quando una persona di mio interesse entra e si siede nel letto vicino al mio.

"Sei come scappato prima! Mi sono girato un attimo e non c'eri"

"Forse eri troppo occupato a parlare con Alex per accorgertene" gli rispondo acido... Sinceramente non so perché mi stia comportando in questo modo, non ne ho il diritto. Lui può parlare con chi vuole e può fare ciò che gli pare. Non è di mia proprietà e penso anche che andando avanti così non lo sarà mai.

"Beh, scusami. Stavamo solo parlando di alcuni cantanti e di musica..."

Mi alzo dal letto e mi metto a sedere sentendomi ancora di più uno schifo.

"Perdonami... a volte sono così: una volta in un modo e un secondo dopo in un altro. Succederà spesso, e sono anche ancora nervoso per la sfida"

Mi si avvicina e mi tiene stretto fra le sue braccia "Dovrò impegnarmi allora"

Ci sorridiamo, come sempre d'altronde.

"Senti ehm... siccome sappiamo ancora poco di noi, ti va di farci delle domande a vicenda?"

Per qualche istante mi guarda strano e lo vedo preso alla sprovvista e quasi confuso "Si dai, magari così diventiamo ancora più intimi" ride dicendo queste parole e la leggerezza nel modo in cui le dice mi fa stare tranquillo, sembra non aver frainteso nulla e ne sono felice.

"Chi comincia?"

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