CAP 3 - IO SONO VENDETTA!

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Una voce meccanica riecheggiò nell'aria. Informava che il festino si sarebbe tenuto alla cornucopia.
"Un bunga rave quindi! Non si fa mancare proprio nulla quel fedifrago!"

Ormai era talmente incazzata che la prossima bottiglia di prosecco gliela avrebbe fatta stappare con l'orifizio anale. Chissà che botto all'insù avrebbe fatto! Un sorriso velenoso affiorò sul volto, poi con la coda dell'occhio intravide uno strano movimento alle sue spalle. Si scostò repentina di lato, ma l'oggetto volante le volteggiò di nuovo contro, fermandosi a pochi centimetri da lei.

"Sono Ruusaan Motir, guerriera Mandaloriana e sono qui per..."
Inarcò le sopracciglia, squadrando da capo a i piedi quella donna sul jatpack. Con lo sguardo sbirciò oltre, pensando di scorgere un lago in lontananza. Di solito quei coglioni si divertivano volandoci sopra come mosconi briai. Ma non vide nulla.

"Sì, io sono Ines, guerriera Toscana e sono incazzata nera!"
La spinse via, facendole perdere il precario equilibrio in cui era. La vide atterrare vicino a quel bizzarro e vastissimo barbecue e immediatamente dopo la investì un odore di peli bruciati.
"Nemmeno il barbecue sa fare!", pensò.

Decise di raggiungere quello strano edificio a forma di Cornucopia, pensando di trovare suo marito lì. Si trovò di fronte invece un gruppetto di tributi che si stava lamentando delle loro sventure reciproche. Si avvicinò a distanza di ascolto, mentre gli occhi ormai a scansione di calore controllavano il minimo movimento termico che l'avrebbero condotta verso il suo ormai ex, marito.

La tributa Kalea Diaz se ne stava in disparte lagnandosi verso gli altri.
"E adesso chi glielo spiega a questi che non so fare una sega! Accidenti a me e la mia disattenzione cronica! Pensavo di essermi iscritta a una scuola di danza e invece mi ritrovo assieme a questi psicopatici!"

Di fronte a lei, la tributa Lily Evans scuoteva la testa disperata. Già dal l'intervista rilasciata prima dell'inizio dei giochi,  aveva intuito che la sua autrice non aveva capito una sega.

"Sono una strega, mezza babbana, non ho capito bene nemmeno io in realtà cosa sono, e già questo è grave... ma qualche potere ce l'ho! E questa cosa scrive nell'intervista?"

Prima domanda: Cosa ti ha spinto a iscriverti ai giochi?
Una mia amica perché so scrivere.
"Ma non è vero! Non so nemmeno cos'è la D eufonica, butto le virgole a casaccio nemmeno fossero i bastoncini dello Shangai e al massimo ho scritto un biglietto di auguri a Natale sbagliando anche i nomi dei destinatari!"

Seconda domanda: Al tuo distretto c'è qualcuno che ti aspetta?
Il gatto!
"Ma non ho un gatto! Ho un alano grasso che sembra una tigre del Bengala!"

Terza domanda: In cosa eccelli?
Scrittura e cucina!
"Ma noooo! No, no e no! Sono una strega, me l'ha detto lei!  Sono io l'intervistata! E questa risponde al posto mio, capisci?"

Quarta domanda: Pensi di vincere?
No
"E per forza! Mi ha tolto tutti i poteri, non so fare più una sega! Mi sono messa a cucinare un uovo e ho messo in padella i gusci buttando l'interno!
Poi ci credo che mi hanno maciullato un braccio, aggredito con un hovercraft, spezzato le costole e per finire ho le allucinazioni e mi si presenta davanti quel coglione di Severus che non ride mai!"

Ines si voltò verso di lei guardandola con malcelato disprezzo. Per credersi la mamma di Harry Potter voleva dire che in quel luogo avevano seri problemi di taglio di stupefacenti. Nel frattempo le sue pupille scattarono verso l'infrarosso e lo sguardo assunse la ferocia di un Velociraptor ingrifato.

"Ti troverò mio caro bertelli13... e in quel momento preferirai essere in un acquario pieno di squali incazzati"
I suoi pensieri furono interrotti dal mugolio di un terzo tributo:

"Sono il Decimo Dottore" chinò la testa umiliato "quindi l'assistente dell'assistente dell'aiutante del secondo tirocinante... ok faccio le pulizie nei gabinetti dell'ospedale.
Ho millantato straordinarie abilità di spadaccino, ma in realtà ho omesso a tutti che sono arrivato ultimo al torneo dell'oratorio la settimana scorsa."

Alzò la testa verso gli altri, lacrime di dolore gli solcavano le guance paonazze di sofferenza.

"L'unica cosa in cui eccello è il potermi rigenerare in un'altra persona qualora venissi ferito, e in chi mi rigenero? In Pappafava! Peraltro in un momento di difficoltà fisica, appena colpito da un lancinante colpo della strega! Mi sento talmente inutile che nemmeno uno stercoraro, che si porta con sé le palline di merda spingendole avanti con le zampe, mi prenderebbe in considerazione!"

L'attenzione di Ines fu attirata da un altro strano personaggio. La lunga tunica nera era bruciata sull'orlo inferiore, rivelando così le scarpe dell'uomo. Rossi e lunghi tacchi alzavano la sua statura da tappo invasato di ben venti centimetri, rendendolo presentabile. Lo fissò sbalordita.

"Berlusconi! Si concede anche Bunga di alto rango quell'infingardo di mio marito!"

Il tizio la sentì, rimirandola con sguardo truce mentre armeggiava con un pentolino d'incenso con ridicoli movimenti delle mani, illudendosi di creare chissà cosa con il fumo che ne fuoriusciva.

Lui, l'inquisitore, il grande Alan a capo della corte suprema di Yecos? Yemis? Yepos? Yevon! Non si ricordava mai quel ciufolo di nome! Lui! Era all'altezza di vincere gli HG! Si insomma, all'altezza per modo di dire, era alto un metro e sessantuno ma chi era quella donna che osava confonderlo con un Berlusconi qualsiasi?

"Io sono Alan l'inquisitore da Y... da Y... "

"Sarà meglio che cambi spacciatore, oltre che moglie ogni due del mese."
Lo lasciò nel suo stato confusionale, ma non fece in tempo a fare un passo che di fronte a lei si presentò un altro uomo, con fare spavaldo e ben vestito.

"Mi presento, sono Magnus Bane!"
Spazientita da tutte quelle interruzioni, gli rispose in maniera tagliente, per non lasciargli spazio di replica.

"Senti... ma con tutte le belle fie che ci sono qui, ma proprio a me devi importunare? Guarda..."
Voltò lo sguardo verso un promontorio roccioso non molto distante.

"Là c'è una fia spaventosa che fa numeri da circo con le catene! Le volteggia nemmeno le mie ovaie quando mi accorgo che Paolo è andato a pisciare senza alzare il copri water! Perché vi sembra d'essere tutti campioni di lancio del piscio a voi maschi! Vah che riccioloni! La ragazza dalle ovaie di acciaio mi sembra che si faccia chiamare!"

"Ma..."
"Zitto! Al barbecue c'è una dal fisico da Valchiria, una Cosplayer probabilmente, ma veramente da palpeggiare. Poi c'è una certa Lily, millanta di essere una strega ma è da quando sono arrivata che sta in cucina. Ha un culo che ha dovuto prendere il porto d'armi per portarselo dietro!"

"Ma veramente..."
"Taci! C'è anche una biondona francese un po' fumata che pensa di essere lady Oscar, ma se trova lo spadaccino giusto..."
Gli fece un occhiolino ammiccante, ma l'uomo scuoteva la testa desolato.

"Signora, io... ho altre preferenze! Volevo appunto chiederle se per caso conosce quel bel fustacchione che sta sempre con il calice in mano... sono un po' timido e..."

"Dove l'hai visto l'ultima volta?!"
Un luccichio sospetto attivò tutti i suoi sensi. La vista divenne stroboscopica, l'olfatto iniziò a percepire l'odore dei tartufi bianchi nelle profondità sperse della crosta terrestre, l'udito gli ultimi echi del big bang che ancora dovevano terminare la propria corsa nello spazio tempo. Si avviò, leccandosi le labbra come un felino che ha avvistato la preda.

INES AGLI HUNGER GAMES Where stories live. Discover now