CAPITOLO 5 - SEVERA MA GIUSTA

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Non vedeva la psicopatica con la catena. Peccato, se la voleva far prestare. Bah, si vede l'avevano richiamata al circo. Ma possibile che non c'era nessuno di normale a cui chiedere informazioni?
Qualcosa le urtò le gambe. Si voltò infastidita.

"E tu, chi sei!"
"Non parlo con le estranee!"
"Mi presento, sono Ines. Così va meglio?"
"Hm... mi chiamo Tom!"
Tutti uguali i maschi, fin da piccoli. La profondità psicologica di un roditore addormentato.

"Conosci chi dirige la baracca, qui dentro?"
"Laggiù si sono spostati tre tizi, di cui uno simpatico che ride sempre!"

"Vedrai come ti faccio ridere adesso!", pensò la donna soddisfatta.

—————

Lo stratega bertelli13 si stava rimirando allo specchio con espressione solenne. Era molto soddisfatto della strage che aveva provocato con il Tavernello. Anche quell'antipatico di Magnus Bane era schiantato sul colpo, e quel Jean aveva sbagliato bottiglietta e aveva tirato una gozzata alla goccia che nemmeno all'ultima sagra dello shortino aveva mai visto una roba così.

Si era preparato per filo e per segno il discorso e si immaginava affacciato dal balcone, allargare le braccia come il Papa e gridare con voce tonante: "Tributi! ...uti ...uti ...uti"

Eh sì, anche l'eco faceva scena e aveva un che di intimidatorio. Se non c'era, l'avrebbe fatto lui! D'altronde una volta aveva fatto il ventriloquo con la custodia di una macchina fotografica, poteva anche ben simulare un'eco!

I capi distretto nella stanza attigua lo guardavano indispettite scuotendo la testa, mentre Giulyes aveva optato per ignorarlo e armeggiava sul microfono, probabilmente per manometterlo.

Lo stratega si accorse di quegli sguardi inquisitori e si avvicinò alla postazione dove avrebbe dovuto fare il discorso di ringraziamento.
"Quindi? Posso parlare, o dovete ancora manifestare il vostro, tra l'altro fuori luogo, disappunto?"

TOC TOC, batté l'indice sul microfono. Non contento provò anche la voce.
"Spritz... mojito... prrrrosecco! Si perfetto! Allora io inizierei con un bel... fratelli e sorelle! Voi che dite?"

"Paolo..."
"Ok faccio il bravo. Mai una gioia eh!"

———

Ines salì la gratinata fino a raggiungerlo sul soppalco, dove si stava pavoneggiando.
"Diamine! Con due fie, sei!"

"Ines, amore..."
"Dopo Ines da adesso c'è solo la parola, terrore!"
"Non è come pensi!"
"Già, perché a differenza tua, io penso! Se la cosa fosse reciproca, tu adesso non saresti qui, ma ad annaffiare l'orto!"
"Come stanno le zucchine?"
"Nel tuo culo se non ti muovi a darmi una spiegazione!"

Lo stratega roteò gli occhi in segno di disperazione. Doveva mandarla al polo nord in palestra, invece di darle l'indirizzo adiacente a dove erano adesso! Maledetto neurone!

"Mi hanno ingaggiato per presenziare a questo evento! Ok, ci bevo un po' di spritz, lo sai come sono fatto..."
"E chi ti ha ingaggiato?" Lo interruppe
"Giuls, the dreamers..."
"Tutte fie! Diamine!"
"Ma se non le ho mai nemmeno viste in faccia!"

Ines si avviò verso il mini frigo vicino, brandì una bottiglia di prosecco e gliela puntò in faccia.
"In quale buco preferisci che te la stappi?"

In quel momento una luce accecante li investì e partì dagli altoparlanti la musichetta del vincitore. Una voce esterna si sovrappose poco dopo:
"Come si chiama la tributa?"
"No aspettate, lei non partecipa, è qui per sbagl..."
Ines fu caricata di peso in uno strano mezzo meccanico, direzione Capitol, dove l'aspettava la diretta televisiva e la premiazione.

"Stavolta mi uccide davvero, ragazze!"
"Sei un coglione!" risposero in coro. "Adesso chi glielo spiega a Giulsyes che dopo mesi di patimenti e tormenti vari, stiamo per premiare il tributo sbagliato?!"
"Dite che mi uccide prima lei?"
"Ti conviene nascondere bene le zucchine, soprattutto quelle che ti sono sfuggite di mano!"

———

Tutta Panem era davanti agli schermi televisivi. Nello studio, la tensione era palpabile. Ines era riuscita a spiegare l'equivoco in mezzo all'ilarità generale, ma adesso nessuno sapeva né dov'era, né chi era il vincitore.

Giulsyes entrò assieme alle collaboratrici. Dreamers con quei tatuaggi in vista, incuteva un certo timore.
"Con te facciamo i conti dopo!" sussurrò allo stratega bertelli13.
"E ridai!"

L'organizzatrice iniziò a parlare con voce chiara e dall'accento lievemente romagnolo. Dagli spalti dello studio il pubblico iniziò ad applaudire sguaiatamente.

"Pronto, pronto... tortellino... si funziona! Come saprete, c'è stato un piccolo inconveniente causato dal nostro amato stratega qui presente. Ma non vi preoccupate, tra poco saprete il vero vincitore dei 74esimi Hunger Games!"

Le luci si abbassarono per creare un po' di tensione e il Bertelli13 si ritrovò circondato da tutte le ragazze del gruppo. Attendeva la giusta è inevitabile, punizione.

Miryel stava sghignazzando godendosi la vendetta, dopo che aveva osato prendere in giro il suo personaggio con quella stupida uccisione.
Claudia si stava facendo le unghie quasi ignorandolo mentre Lisa stava cercando di riprendere la scena con il cellulare per mandarla su Instagram, ma come al solito non si era accorta che stava coprendo la fotocamera con un dito.

Cia M. Bella stava parlottando a bassa voce con Julia.
"Tanto le valutazioni del contest me le ha già mandate! Per me lo possono anche trucidare, così non fa più danni."

Giulyes, nonostante stesse firmando autografi senza sosta, la sentì e intervenne nella discussione mettendo le cose in chiaro.
"Eh no, per tutte le piadine ai frutti di mare! Deve soffrire!"

Ines lo guardava con maligna soddisfazione.
"Beato tra le fie, eh?"
"Beato insomma... mi avete tirato talmente tanti insulti nell'ultima ora che faccio fatica a ricordarmi il mio nome!"
"Pensa alla parola coglione... vedrai ti viene a mente!"

"Davvero simpatica tua moglie!" Bloodywolf, grafica del gruppo, stava prendendo ispirazione dalla scena per farne una locandina. "Non so come faccia a sopportarti!"

"Sì, ha la tua stessa vena comica! Che poi perché deve essere per forza colpa mia! Non può aver sbagliato lei..."

"Lo spritz lo rivedi alla prossima era glaciale!"
Le parole di Ines lo gelarono.
"Suvvia, tesoro..."
Diciotto occhi lo fissarono contrariati.

"Ok... ho capito! Vado ad annaffiare l'orto!"

INES AGLI HUNGER GAMES Where stories live. Discover now