CAP 4 - TRIBUTI

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Niente! Non lo localizzava! Ines fissava la deprecabile scena che aveva davanti. Ecco cosa facevano lì dentro! Adesso aveva capito! Era una specie di setta che, dopo i vari festini, finiva la serata con la guerra simulata ispirata agli Hunger  Games!

Ma guarda lì quanti finti morti, teste fracassate, arti spezzati, ferite a taglio multiplo.
Certo... erano bravi con gli effetti speciali e il trucco.
Certo... che ne aveva tempo da perdere quel coglione!

Tutto quel teatrino la stava distogliendo dal suo obiettivo principale! Dov'era il ribaldo? Doveva trovare qualcuno in quel marasma per chiedere informazioni.
C'erano due tizi in lontananza che stavano discutendo animatamente.

"Hai mandato in onda il filmato sbagliato, deficiente!"
"Guarda che vergogna, sono un uomo morto!"
"Ma te sei veramente un coglione, Holmes!"

Le mani tra i capelli in segno di disperazione, gli occhi atterriti fissavano lo schermo che stava trasmettendo il filmato sbagliato.
All'amico Baldo scappò un mezzo sorriso e, anche se il momento era di una tragicità inusitata, non si trattenne dal commentare.

"Però devo dire che quel completino aderente ti dona! Vah là che finte frustate ti do da dietro!"
Lo sapeva che doveva distruggere il filmino della festa d'addio al celibato del suo amico! Lo sapeva!

"Ma poi guarda come sculetti. Hai provocato l'alza bandiera in tutta Panem! Nemmeno alla cerimonia di inizio delle Olimpiadi si vedevano tutte queste bandiere al vento!"

Holmes emise un mugolio di disperazione, mentre l'amico continuava a prenderlo per il culo. "Il top quella notte, l'hai raggiunto quando ti sei fatto per scommessa il tatuaggio sul sedere;
Insert Coin con la freccia che ti punta l'ano! Eri favoloso, Ahahahahah."

"Sono morto capisci? Se lo vedono la mia ragazza e soprattutto mio padre, sono morto!"
"L'avranno ormai sicuramente già visto. Sei l'idolo di tutt..."

"Uccidimi!"
"Ma dai non la fare tragica, ci penserà tuo padre, o al massimo qualche tributo..."

Ines li rimirava accigliata. Bel culo però! Peccato la freccia... Vediamo, c'era sempre la tizia che volava con quell'aggeggio che si usa sopra i laghi e sputa aria da sotto, l'antipatico spocchioso, un ragazzo giovane che giocava con le bottigliette colorate. Sembrava di essere in un centro d'accoglienza...

Oh, eccolo lì il ragazzetto, che si lamentava con gli altri tributi della strana sostanza liquida che avevano ingurgitato.
Jean era ben a conoscenza dei suoi difetti. Parlava in maniera affettata con gli altri, come a giustificarsi del suo disagio.

"Soffro d'ansia, talmente tanto che quando mi guardo allo specchio non sono sicuro di essere realmente io, faccio bu bu settete e mi vengono gli attacchi d'asma! Sono conscio dei miei problemi! Sono bipolare e daltonico. A volte faccio un po' di confusione e mi incazzo se non vedo il colore reale. Ma non sono cattivo! Non mi merito questo lancinante mal di pancia!"

Rosalie ne era sicura... su Topolino, Amelia la strega usava sempre quella pozione per diventare più forte e resistere anche all'aglio sparato a spingardate da Zio Paperone!
Adesso riconosceva che saltare le lezioni di botanica non era stata una buona idea. Magari poteva evitare di confondere il basilico con la cicuta e avvelenarsi... o forse era colpa di quella bevanda che le aveva passato Jean.

Eppure sembrava la solita pozione che beveva quello stratega sempre con il calice in mano. Rossa e frizzante, pareva l'elisir della felicità da come rideva. Ma lì non c'era niente da ridere, pensò mentre si contorceva dal dolore e le sanguinavano le orecchie a causa delle continue chiacchiere di quel Jean!

Oscar Françoise De Jarjayes stava facendo ammenda.
"Ok... ho sbagliato! Troppa supponenza! Ma non potevo immaginare che  quello stratega coglione era italiano! Io  sono un'orgogliosa comandante della guardia nazionale Francese!

Legalite liberte e non c'è due senza tre!
Poi ripensandoci...
Chi ha vinto l'ultimo europeo? L'Italia.
Chi ha più medaglie tra loro due alle Olimpiadi?
L'Italia!
Chi ha vinto l'Eurovision?
Ancora l'Italia!

Mi mancava solo andare da un Toscano stratega, rubargli lo Spritz e dirgli che i vino francese é superiore!"

Già... non si poteva certo lamentare se quella bevanda fosse stata avvelenata. Chiuse gli occhi udendo in lontananza la canzone di Lady Oscar interpretata da Cristina D'avena. Ulteriore vendetta di quel maledetto stratega.

Ines li squadrava con sospetto. Vide un cartoccio abbandonato vicino a loro con su scritto Tavernello. Qui c'era lo zampino di quel disgraziato. Azionò l'olfatto versione caccia da giungla vietnamita. Era vicino... molto vicino.

INES AGLI HUNGER GAMES Where stories live. Discover now