Parte 21

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Treni su treni, ancora ferma alla stazione, mentre aspetto.

Sarà l'ottavo viaggio in una settimana, Roma, Milano e i contratti da firmare.

Adesso sto per fermarmi a Roma, si torna a casa da Flavio, perché devo prender alcuni abiti, le mie cose sono tutte li.

Le ho chiesto se aveva voglia di passare a prendermi alla stazione, ma sono 20 minuti che attendo. Non voglio chiamare Maria, non voglio e non ho mai voluto che mi sorprendessero in strada con lei. Non voglio essere immortalata dai paparazzi, bastano i momenti a Tu si que vales, basta quell'audience.

Giungo sul marciapiede, vedo una macchina con le luci accese, sento il clacson suonare, mi avvicino... finalmente e' arrivato. Apre il portabagagli, sistemo la valigia e mi accomodo nell'auto, Flavio ogni due per tre mi rivolge lo sguardo!

"Ferilli... stasera ti porto a cena fuori?", mi propone con il suo solito sorriso sornione.

"Nel ristorante vicino casa, che nun c'ho voglia de farme Roma a piedi... me voglio rilassa"

"Quando torniamo a casa...ti faccio un massaggio".

"Me sa che quando tornamo, me stendo sul letto e ce vedemo domani. Non me sento de fa troppi sforzi".

"Dovevi stenderti e ti avrei solo accarezzata".

"Lascia sta...pensace n'altra volta".

《Maria》

Il DDL Zan non e' approvato, i parlamentari hanno avuto molto da festeggiare per la vergogna di un paese che ha i loro volti. Non quelli della gente onesta che vorrebbe tutelare i propri figli, o le proprie vite. E' per questo motivo che non ho mai voluto rivelare la mia bisessualità, non voglio far sapere al mondo che la signora che guardo il sabato sera sulla poltrona, è la persona che più mi sta a cuore.

Sono in macchina, al mio fianco c'è Delia. Ci dirigiamo in un ristorante vicino Prati, voglio parlarle con calma, è una ragazza molto intelligente, capirà. Prima di vivere quello che abbiamo condiviso, l'ho osservata e desiderata, non potevo sottrarmi ai suoi occhi immensi, ma oggi non posso vivere senza Sabrina. Lei è la donna più bella che abbia mai conosciuto, quella che ho amato. Adesso mi nascondo, indosso la maschera delle bugie che mi logorano nel petto. Parcheggio la macchina, usciamo, ed entriamo nel ristorante. Ci indicano un tavolo appartato, distante dalla normale clientela, distante da tante cose, ma i suoi occhi sono li, di fronte a quelli di Flavio. Mi siedo al tavolo accanto al loro, guardo Sabrina, lei non si smuove, ma sa che sono qui.

Ogni stella merita di brillareWhere stories live. Discover now