Capitolo 6.

129 29 17
                                    

Rimanemmo sveglie tutta la notte in ricordo dei vecchi tempi quando non riuscivamo a dormire e parlavamo, parlavamo di tutto quello che poteva riguardare una ragazzina. Dei ragazzi, delle nostre cotte per un cantante, dei film, della ragazza antipatica della classe.

Parlammo più di tutto di Colum e come si fosse comportato da stronzo secondo Joanna. A dire la verità parlò per quasi tutto il tempo lei, io rimasi in silenzio ad ascoltarla mentre gli gridava contro ed a consolarla quando piangeva. Come avevo fatto a pensare che mi odiasse? Mentre la guardavo rividi lei a otto anni che piangeva perché, Samuel, un ragazzo che veniva con noi alle medie, si era fidanzato. Lei continuava a ripetere che non avrebbe amato mai nessuno come aveva amato lui ed adesso eccola qui, mi resi conto che la relazione con Colum era veramente importante per lei.

Colum era davvero molto fortunato ad avere incontrato una ragazza come Joanna. Era simpatica e anche gentile ma aveva anche i suoi difetti. Era super permalosa e maniaca del controllo ma per il resto era spettacolare. Mentre piangeva i suoi occhi blu risaltavano, li aveva avuti sempre così, non erano mai cambiati. I suoi capelli biondi erano raccolti in una coda improvvisata con due penne e la sua carnagione ambrata risaltava nella semi oscurità della stanza.

Anche la sua cameretta era rimasta uguale, c'erano ancora delle foto appese di noi bambine. Lei mi aveva pensata, non mi aveva dimenticata come credevo anche se non avevamo parlato per più di un anno adesso mi sembrava di non essermi mai allontanata, che non fosse successo niente. Ferme al passato. Il meraviglioso passato.《Wendy, mi stai ascoltando? Cosa guardi?》scossi la testa come per risvegliarmi da un sogno e indicai le foto《Le hai tenute》《Ma di cosa stai parlando?》 disse girandosi. Quando capì a che cosa mi riferivo mi sorrise《Le avrei dovute buttare? Tu eri la mia migliore amica. E lo sarai sempre, tu ci sei sempre stata》《Pensavo che mi odiassi perché me ne fossi andata senza salutarti e non mi hai nemmeno più chiamata》《Non ti ho chiamata perché pensavo che tu mi odiassi. Te ne sei andata senza dire una parola. Non ero arrabbiata anzi mi dispiaceva e mi sarebbe piaciuto parlarti, sentire la storia... le tue sensazioni ed il resto. Ma adesso quello che conta e che tu sei qui.》 si avvicinò e mi abbracciò. Un abbraccio forte e lungo. Mi erano mancate le sue braccia e l'odore di pulito così familiare che emanava sempre, anche adesso.

Subito dopo quando ci staccammo ci iniziammo a preparare. Ci facemmo la doccia a turno e Joanna mi prestò dei suoi vestiti. Un pantalone molto aderente che però risultò un po' largo alla fine visto che lei era più alta di me e una maglione grigio. Era davvero molto comodo e largo. Mi legai i capelli in una coda e decisi di non truccarmi. Non ne avevo voglia.

Lei invece si mise una gonna, con calze alte fin sopra le ginocchia e una t-shirt bianca con sopra uno dei suoi amati cardigan sul pesca. Si mise un filo di rossetto rosa e il mascara. Scendemmo in fretta visto che erano già le otto e mezza e ci mettemmo in macchina. Lei aveva una ford sul viola melanzana, era quella vecchia di sua mamma. Per la strada non faceva altro che picchiettare le sue dita sul volante, segno che era nervosa.《Lui ci sarà. Lo sai vero? Perché non fate pace e basta?》 lei soffocò una risata ironica《Ma tu hai sentito cosa mi ha detto quello stronzo ieri nel parcheggio?》scossi la testa 《No, ero in bagno. Ma sono sicura che non le pensava sul serio, come te》《Giusto, ti sei persa tutto lo spettacolo. Il vodka si è fatto sentire?》《Eh già》dissi con una voce troppo nervosa. Mi maledissi subito perché se c'era una persona alla quale non si poteva mentire quella era Joanna. Infatti come credevo mi guardò storto e sospirò.

《Non è strano che il vodka abbia fatto subito effetto?》《No, perché dovrebbe essere strano? Che c'è di strano? Niente.》dissi con una risatina nervosa. Ora era ufficiale, non riuscivo a mentire. Potete darmi il premio della stupiditá. Mi sarei voluta tirare una botta in fronte.《Dopo tutto questo tempo pensi che non me ne accorga quando la mia amica mi sta mentendo? Su, sputa il rospo》 tirai l'aria fuori. Dovevo dirglielo anche perché sarebbe riuscita a strapparmelo dalla bocca comunque.《Hai presente il cugino di Colum, Louis?》 lei frenò bruscamente la macchina strozzandosi con una tosse finta. Io sbattei la testa contro il finestrino.《Grazie tante, adesso avrò anche un bel bernoccolo》《Che ti ha fatto quello psicopatico?》《Joanna tu promettimi che non ti arrabbierai con Colum..》《Dimmi quello che ti ha fatto》《Devi promettermelo. Lui non c'entra niente》《Te lo ripeto solo un ultima volta. Dimmi. Quello. Che. Ti. Ha. Fatto.》《Ha cercato di togliermi il vestito e di toccarmi.. insomma hai capito》dissi agitando le braccia, lei si passò le mani sulla fronte e chiuse gli occhi. Stava pensando, niente di promettente e senza che io avessi il tempo di realizzare uscì dalla macchina sbattendo lo sportello e solo adesso mi accorsi che eravamo arrivate nel parcheggio del campus. Vidi in lontananza Colum e senza pensarci due volte mi precipitai fuori.

Ma troppo tardi perché Joanna lo aveva già raggiunto e gli stava già gridando contro, dalla distanza dove mi trovavo sentivo solo alcune parole come "quello stronzo" o "non ti permettere mai più" poi si allontanò. Io corsi da Colum che era diventato bianco come il marmo.《Wendy, mi dispiace un casino. Non so cosa gli è preso》《Non devi scusarti. Non è mica colpa tua se hai un cugino stronzo barra sesso dipendente potrei continuare all'infinito...》 lui fece un accenno di sorriso 《Ma è comunque colpa mia..》《Su, stai zitto e adesso vattela a riprendere.》 dissi indicando Joanna in lontananza. Lui mi sorrise《Grazie, non so come ringraziarti》《Niente》e così cominciò a correre.

Io che ero già in ritardo per la lezione mi affrettai a raggiungere l'entrata ma qualcosa di possente e grosso mi afferrò per il braccio. Mi scaraventò con forza sul muro che faceva da angolo al campus《Cazzo! Adesso dovrai portarmi al pronto soccorso》《Sei una vera femminuccia》《Scusa?》quella voce era familiare, come se l'avessi già sentita, era profonda... quando si avvicinò e riconobbi il volto sbiancai come Colum. Era Louis. Questa volta lo potetti studiare meglio. Aveva tutte le braccia ricoperte di tatuaggi per lo più a colori e dalla maglietta bianca riuscii a dedurre che ne era pieno anche sul petto. Ogni singolo tatuaggio sembrava essere cucito sui suoi bicipiti scolpiti. Non mi erano mai piaciuti i ragazzi troppo tatuati, lo trovavo volgare e insensato ma per qualche strana ragione mi piacevano su di lui, non stonavano. Mi accorsi che anche il piercing sulle sopracciglia di un marrone scuro non stonava. Insomma tutto quello che avevo sempre odiato e da qui mi ero sempre allontanata su di lui mi piaceva.

《Non credo che ti sia fatta veramente male, vuoi solo passare del tempo con me》《Ehm scusa? Non sapevo nemmeno che eri tu! Mi hai sbattuto contro il muro con la testa, che avevo già sbattuto prima.. spero sia contento adesso lasciami andare》《Tu non vai da nessuna parte》Ma chi si pensava di essere?. Cercai di divincolarmi ma era troppo forte, aveva troppi muscoli cazzo. Cercai di abbassare lo sguardo ma i miei occhi si mossero quasi involontariamente incrociando i suoi. Erano verdi, con un contorno marrone che circondava l'iride. Brillavano come rubini alla luce del sole. Semplicemente stupendi.《Dobbiamo parlare di una cosa》si avvicinò ancora di più e il mio cuore cominciò a martellare così forte da mettermi paura.《Non dobbiamo dirci niente noi due.》《Volevo chiederti... non so come dire.. beh..》《Scusa?》《Cosa?》《Vorresti chiedermi scusa? Sarebbe il minimo.》《Quello.》rispose secco.《Bene, mi fa piacere. Adesso devo andare》《Perché?》《Perché devo andare a lezione?!》《Aspetta..》cominciò a frugare nelle tasche da dove estrasse un fogliettino stropicciato..

《Che lezione hai?》《Biologia perché?》《Oh guarda, anche io. Su andiamo》 disse lasciandomi e incamminandosi verso l'entrata.

Io ero rimasta immobile nel frattempo. Quando svoltò l'angolo non lo vidi più poi però fece retromarcia e mi guardò accigliato《Non vieni?》《Io con te non vengo da nessuna parte》《Bene..》disse appoggiandosi al muro《Dovrai pur andare a lezione no? Io aspetto qui, poi quando ti senti pronta ti seguo》 alzai gli occhi al cielo e presi a giocherellare con una ciocca di capelli che era fuori uscita dal codino.

Passarono cinque poi dieci minuti e lui non se ne andava, continuava a starsene lì, fermo, a fissarmi. Sbuffai e cominciai a camminare, lui mi guardò con un espressione stupidamente ebete.《Allora che fai?》gli dissi 《Non vieni?》svoltai l'angolo senza girarmi, ma ero certa che mi stesse seguendo.

Come non detto in un attimo mi fu accanto e un sorrisino malizioso pervase la mia faccia.《Allora, come vai in biologia?》《Possiamo dire che me la cavo, perché?》《Sai oggi c'è il compito e io non ho studiato...》《Oggi c'è il compito?》 nemmeno io avevo studiato, merda.《Si, non lo sapevi?》《Dalla mia reazione cosa deduci?》《Che no, non lo sapevi.》《Ci voleva solo un altra insufficienza》 dissi sbuffando. Cosa avrei fatto? Non ero per niente brava a copiare e figuriamoci a buttare a caso , la fortuna non era decisamente dalla mia. Arrivammo davanti alla porta della classe ed avevo il cuore con l'ansia alle stelle, feci per entrare ma lui mi bloccò nuovamente.《Wendy..》《Si?》《Non c'è nessun compito in classe》disse ridendo e entrando.

----------------------------------

Primo spazio autrice (yeah)
Allora cosa ne pensate della storia? Vi piace? Dovrei continuare?
Volevo solo dirvi che aggiornerò ogni 5 voti e commenti...
Volevo anche dire un grazie infinito a tutte quelle che stanno seguendo la storia... Sono sicura che andando avanti vi piacerà ancora di più eheh..
A parte gli scherzi al prossimo capitolo ;)

SpeechlessWhere stories live. Discover now