Capitolo 16 Il cowboy innamorato

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«Vi ho affidato a Loki, signorine Tyler. Vi accompagnerà nelle vostre incombenze» Clint si raccomandò a Laufeyson, seduto col gruppo di pistoleri, nella cucina del ranch, per gustare la colazione preparata dalle sapienti mani di Erika.

Brocche di latte e di caffè, vassoi di frittelle spolverate di zucchero, cestini di biscotti alle mandorle passavano fra i commensali, i cui piatti erano già colmi di uova fritte, salsicce e pane ai cereali ben tostato. Più di una ciotolina di marmellata fatta in casa arricchiva il pasto.

«Come diavolo fai a mangiare le salsicce accompagnandole con pane e confettura di mirtilli? Secondo me sei malato, da visita da Strange» Thor osservò il cugino unire più di un cibo poco abbinabile, con Bellatrix posata sulla spalla e finalmente mansueta come un gattino intento a fare le fusa.

«Nella pancia si mischia tutto, non lo sai?» ribatté, strizzando l'occhiolino alla cuoca che passava alle sue spalle con indosso un grembiule verde mela sopra i calzoni grigi e la camicia nera. L'agguantò per il polso, costringendola a sedersi sulle sue ginocchia «Non manca qualcosa?» le domandò, con una sfrontatezza che lei ripagò, baciandolo sulle labbra sporche di mirtilli.

Erika aveva abbandonato ogni ritrosia, dopo il ballo e la morte di White Star, muovendosi pian piano, moralmente e fisicamente, verso il pistolero moro. Persino la pappagalla, resasene conto, lo aveva adottato, come nuovo padroncino.

«Quindi Loki scorterà le nostre signorine, oggi?» Maria versò per sé una tazza di caffè. Sapeva che Rafflesia ed Erika si sarebbero recate in città per delle commissioni e chiese conferma a Clint.

«Presente» Loki, liberata la Tyler piccola, alzò la mano destra «non potrebbero avere chaperon migliore e più accorto».

«E più motivato, cugino» Thor strappò una risata al tavolo di amici, in cui le preoccupazioni avevano raggiunto un alto livello. 

A pochi giorni dalla morte di White Star - la cui eco era risuonata come un ulteriore tam-tam di allerta nel paese - Zemo, ancora lontano per fantomatici affari, aveva fatto pervenire un contratto a ciascuno dei proprietari delle terre da acquistare. Portato per le vie brevi da Rock Rumlow, suo fedele attendente, era un vero e proprio affronto, una compravendita a pochi dollari, che nessuno dei coloni, fino ad allora, aveva firmato.

Quando era stato il turno delle sorelle Tyler, Rafflesia aveva preso i documenti dalle mani di Rock senza nemmeno dargli il tempo di scendere da cavallo, strappandoli coraggiosamente in quadratini di carta che, lanciati con foga, avevano volteggiato nell'aria insieme a Bellatrix.

«Ci rivedremo presto, signorina altezzosa, ne stia pur certa» era stato il minaccioso saluto dell'uomo dal volto deturpato, nei confronti della proprietaria terriera.

Così lo sceriffo era stato chiaro, affibbiando alle sorelle uno dei suoi più validi elementi per le incombenze e sgravando Coulson dal compito.

«Dobbiamo fare degli acquisti e pensavano di vedere Nat. Ultimamente la comunella con Amanda Stark le assorbe molto tempo e ci sta trascurando» Erika commentò, togliendo il grembiule per prepararsi all'uscita.

«La mamma di Tony è un personaggio singolare. Ha familiarizzato con gli abitanti di Rose Creek, conquistato il sindaco Fury: pare che abiti qui da una vita intera» Bruce dovette ammettere che Amanda possedesse doti di empatia oltre che una personalità istrionica.

«Ognuno sparecchi il suo, è ora di muoversi» Barton aveva spronato i compagni a collaborare maggiormente nei lavori di casa. Non erano lì per essere pasciuti con biscotti e leccornie, e li aveva invitati a seguire l'esempio dell'ex prete, che si spendeva in una collaborazione continua.

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