1 Demetra (Demi)

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Mi chiamo Demetra e ho 290 anni, anche se ne dimostro solo 29, sono una principessa sirena, figlia primogenita del re del Mar Mediterraneo. Vivo con mio padre re Steoride, mia madre la regina Stellamarina, e le mie tremende sorelline, Corallina e Cristal. Mi fanno sempre tanti dispetti. La vita nelle profondità dell'oceano e abbastanza tranquilla. Il mio migliore amico e Delphi, un delfino dolcissimo.
E poi c'è le lei mia nonna Aria, che mi racconta sempre tantissime storie, una in particolare mi ha lasciato molto turbata, ci penso costantemente. E la storia del re del Mar Nero, re Nerus e della sua famiglia, che secondo la storia che racconta mia nonna non si sa che fine abbiano fatto. Un particolare non riesco proprio a togliermelo dalla testa, si tratta del principe Gianeo, che secondo i racconti di nonna e molto bello, ha dei bellissimi cappelli lunghi e mossi, occhi scuri e profondi. Chiudo gli occhi e provo ad immaginarlo, si ci provo, visto che nonna mi disse che prima che sparissero nel nulla, quando ancora eravamo piccoli eravamo stati promessi l'uno all'altro. Certo cercare di immaginarlo era quasi impossibile, visto che oggi dovrebbe essere un adulto proprio come me, e nei ricordi di nonna era solo un bambino. Purtroppo nonna non sa più di questo. E io di quando eravamo piccoli non ricordo nulla tranne che giocavo insieme al mio migliore amico, che poi sparì per sempre.

Trascorro molto tempo nel castello, è molto bello, pieno di colonne dorate, con un immensa stanza al centro, enormi lampadari, la mia stanza è la prima a sinistra. Leggo molto, sono molto appassionata di miti e leggende. Il mio più grande sogno e nuotare fino alla superficie del mare, e vedere il mondo da lassù, sentire i raggi del sole riscaldarmi. Ma papà non me lo permette dice che è troppo pericoloso, perché se mi vedrebbero gli umani mi catturerebbero, ma io non ho paura, uno di questi giorni nuoterò fino in superficie. Sono un'eterna sognatrice, amo tantissimo la danza delle sirene, invento anche tantissime canzoncine, poesie e filastrocche. Un giorno spero di innamorarmi e di trovare il vero amore, quell'amore che mi stravolgerà la vita, che mi farà mancare il respiro, ogni volta che lo vedrò, che mi farà pensare a lui costantemente, e sentirlo vicino anche quando non c'è, che mi farà battere il cuore come non ha mai battuto prima.
Scrivo molte poesie sulle pergamene, riguardo l'amore che ancora non ho, ogni volta che penso a ciò mi vengono in mente parole magiche e non smetto di recitarle e mi metto subito a scriverle:

"Quel giorno di domani, lo sogno come un fiume in piena che corre veloce nel suo mare, abbracciati e innamorati come non mai, di parole sussurrate senza paura. Guardarti negli occhi e vedere il futuro, tenere le tue mani e vedere sempre è solo il domani. Baciare la tua bocca e pensare a noi... È una fitta al cuore la nostalgia di quel giorno che non ho ancora vissuto... Il pensiero che nel mio futuro ti incontrerò, con la speranza di noi, unici protagonisti... Non vedo l'ora di averti per sempre accanto amore..."

La mia migliore amica Desirée mi prende in giro, mi dice sempre, che sogno troppo. Ma sognare e un qualcosa che mi rende viva, libera, alla fine sognare mi rende felice. Sogno e non perdo mai la speranza che i miei sogni si possano realizzare. Combatterò per questo e lotterò all'infinito, nel frattempo continuo a sognare e a scrivere dolci parole a quell'amore che ancora non conosco:

"Nel profondo dell'oceano mi ritrovo tutta sola a pensare e ripensare a quell'amore che un domani incontrerò.
Basterà un solo sguardo e lo riconoscerò.
Sarà bello e luminoso, tanta gioia mi darà, saprà amarmi, come nessuno mai saprà. Il vuoto intorno a me, lui e soltanto lui colmerà. I nostri cuori, all'unisono batteranno e a tutto sopravvivrà. Non ci saranno tempeste, che abbatterci potranno.
Il nostro amore tutto sconfiggerà.
L'un per l'altro sempre ci saremmo e a vicenda ci sosterremo.
Io, per ora, continuo a sognare, in quel giorno che sento sta per arrivare."

Avevo appena finito di trascrivere sulla pergamena le dolci parole che la mia mente aveva elaborato. Quando Delphi entrò nella mia stanza tutto allegro e spensierato. Iniziammo a ballare.
Poi siamo usciti dalla mia stanza e siamo andati a nuotare nelle profondità dell'oceano, incontrai le mie amiche ostriche che mi regalarono tantissime perle con cui feci una collana e l'ho indossata. Un po' più in la c'era Alghero un tritone che mi faceva una corte serrata, ma a me non piaceva, per me era solo un caro amico. Ci stavo bene per carità, ma non mi trasmetteva nulla di ciò che ho sempre desiderato che l'amore mi trasmettesse. Nuotammo un'altro po' e siamo ritornati al castello, dove papà mi fece chiamare al suo cospetto.
Appena sono entrata nella grande sala mi parlò: "Figlia mia, ormai hai un certa età è ti dovrai sposare, questo fine settimana, organizzeremo un ballo, saranno invitati tutti i principi tritoni di tutti i mari, e sarai libera di scegliere colui che vorrai." Risposi: "Papà, Ma io non voglio sposarmi, non ancora, non sono pronta." Papà insisteva tanto, così corsi via piangendo e mi rinchiusi nella mia stanza.

Amore oltre oceanoWhere stories live. Discover now