-che cosa?- quasi urlò Jafar osservando attentamente i suoi genitori. Non riusciva a credere alle sue orecchi, perché lo volevano così male? -non mi merito questo!-
-invece si Jafar, hai superato il limite. Non solo te ne freghi altamente di tutti gli impegni pubblici a cui devi partecipare, non solo non segui le lezioni private che ti paghiamo ma vai anche in giro a importunare poveri ragazzi-
-io non li obbligo a scopare con me. E poi ho sempre fatto così- bloccò la madre il ragazzo mentre con la coda dell'occhio vide Guel, uno dei suoi fratelli, ridere sotto i baffi.
-non dire quella parola-
-quale? Scopare? Mamma io scopo con chi voglio e dico scopare quanto voglio. Non me ne frega niente- sul volto di Jafar si stava formando un ghigno.
-Jafar- il tono serio e potente di suo padre gli fece in parte togliere il ghigno dal volto -ne abbiamo abbastanza, entrambi. Stai rovinando la nostra immagine di aristocratici capaci di poter portare avanti la regione del sud. Sei un ragazzo indisciplinato e quello che hai fatto durante il compleanno della principessa Clara non è passato inosservato-
-cosa avrei fatto di sbagliato?- chiese esasperato il ragazzo, non aveva fatto niente di diverso dalle altre volte.
-hai allontanato un cameriere dal luogo di lavoro solo per il tuo piacere personale. È vero lo hai fatto altre volte ma questo è troppo. Hai bisogno di una punizione e la tua sarà il Nord- concluse l'uomo mentre a Jafar vennero i brividi per il freddo. Non riusciva a crederci che i suoi genitori lo stavano mandando nella regione a Nord per quella cosa. Sapevano quanto non riusciva a sopportare il freddo e se ne stavano fregando altamente.
-e cosa dovrei farci li?- chiese il rosso mentre fulmina con lo sguardo Guel che se la stava ridendo di gusto. I suoi fratelli adoravano quando finiva nei guai, l'avevano sempre fatto.
-imparare ad essere un buon nobile e un bravo governatore- gli rispose la madre con un sorriso tirato.
-si per poi mettere nel cesso tutto. Sono l'ultimo di otto figli, a cosa cazzo mi serve imparare tutta sta merda?- il rosso non ne poteva più.
-JAFAR I TERMINI!- urlò suo padre riuscendo anche a zittire tutti i suoi fratelli. -è anche per questo che devi essere punito. Non importa se sei l'ultimo e solo nella peggiore delle ipotesi potrai avere questa regione ma hai superato il limite e devi essere punito per questo. Non accetto altre proteste, tu stasera parti per il Nord- concluse l'uomo seriamente e con il tono che andava ad alzarsi sempre di più. Jafar non poté far altro che annuire sconfitto e ritirarsi nella sua camera. Non poteva davvero credere che venisse punito per una cosa del genere.
I suoi genitori non potevano semplicemente disconoscerlo? Lo avrebbe preferito oltre al fatto che avrebbe fatto davvero un favore a tutti quanti. Con i suoi fratelli non era mai andato d'accordo, anche essendo il più piccolo nessuno gli aveva mai dato attenzioni, anzi era sempre stato usato per coprire gli altri e ciò non aveva che fatto peggiorare la visione che i suoi genitori avevano di lui.
E adesso sarebbe dovuto andare al nord, in inverno, con il freddo che lo avrebbe di sicuro ucciso. E poi per quanto si ricordava da quei pochi libri che aveva sfogliato il governatore del nord era anche un uomo vecchio. Cosa ci andava a fare li? A sentire quel tizio parlare di cos noiose?
Arrivato in camera si guardò intorno dubbioso: valeva davvero la pena portarsi qualcosa da li? Aveva tutti vestiti abbastanza leggeri per sopportare le altre temperature di Shamshara e non per quelle di sicuro rigide del nord. Che poi non avendo mai avuto a che fare con le questioni del regno non si era mai nemmeno realmente informato su tutti i nomi dei maggiori castelli, conosceva solo quello dove aveva vissuto tutta la vita e la capitale.
-il fratellino si leva dalle palle- rise Guel aprendo la porta della sua camera e sorridendo felice della situazione che si era venuta a creare.
-perché devi darmi fastidio? Non puoi essere solamente felice che non mi vedrai per un po' di tempo e festeggiare in silenzio?- chiese Jafar mentre sbuffando metteva un pantalone di lino bianco e una casacca leggera a maniche lunghe per ogni evenienza. Sarebbe partito con vestiti simili, che erano anche tra i più pesanti che aveva, ma poteva sempre iniziare a piovere nel mentre e lui di certo non voleva bagnarsi. Poi, solo una volta arrivato al nord si sarebbe fatto dare dei vestiti più caldi per potersi riparare dal freddo.
-perché tu hai dato fastidio a noi per tutta la vita! Sai quante volte ci siamo dovuti sorbire le lamentele per quello che facevi o che non facevi? Bene adesso noi gioiamo e tu ti togli dalla linea di successione-
-ma che te frega della linea di successione! Io sono l'ultimo e anche il meno probabile che diventi il governatore di Shamshara. E poi lo sai benissimo come tutti gli altri che io non mi sono mai interessato alla regione- Jafar si mise la sacca sulle spalle e spintonò il fratello per uscire dalla sua camera. Doveva stare un anno al nord quindi prima partiva e prima tornava a fare la sua vita di sempre, almeno così sperava.
-dite tutti così ma alla fine lo volete il regno e credimi sarò io a governare-
-Guel guarda che sei il quarto- gli fece notare Jafar con un'alzata di spalle -e commettere tre omicidi non porta mai a niente di buono-
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Punizione al Nord
RomanceA Jafar non importa niente della regione governata da secoli dalla sua famigla. Lui è l'ultimogenito e sapendo fin da subito che non avrebbe ereditato il castello di Shamshara non è mai stato ligio alle regole. Questo però non va per niente bene ai...