Capitolo 11

252 36 3
                                    


Jafar sospirò distogliendo lo sguardo da Raphael che stava parlando con i fratelli. Quando aveva lasciato il blu a parlare con il fratello aveva lanciato vari sguardi in direzione degli altri presenti della sala scrutandoli attentamente e notando con molto rammarico che tutti gli altri figli dei governatori andavano tutti d'accordo tra loro, e aveva notato anche che Raphael andava molto d'accordo con Jaques. Solo lui aveva problemi con i suoi fratelli. Li aveva intravisti per la sala e aveva chiaramente visto che si lanciavano sguardi assassini tra loro.

-Jafar- il rosso guardò Ali con un sopracciglio alzato curioso di sapere cosa volesse uno dei suoi fratelli, per precisione quello con il quale non aveva quasi mai parlato.

-tu mi stai parlando?- chiese quasi sorpreso il rosso incrociando le braccia al petto e osservando il fratello che aveva ancora la maschera sul volto.

-volevo solo dirti di evitare di farti vedere troppo dagli altri. Oggi Hellan e Guel hanno litigato con i nostri genitori per colpa tua e credo che abbiano entrambi una gran voglia di farti fuori-

-che cosa cavolo ho fatto adesso?- chiese quasi esasperato il ragazzo. Possibile che dovesse essere messo in mezzo alle loro discussioni anche quando non era presente?

-la maggior parte dei nostri fratelli crede che visto che stia studiando a Kultepe sarai privilegiato per la scelta del nuovo governatore di Shamshara-

-ma sono pazzi? Non ho nessuna intenzione di fare una cosa del genere e lo sanno benissimo e poi Raphael mi odia. Si può sapere perché danno fastidio a me ma a te no? Anche tu hai detto di non volere il governo di Shamashara-

-si, fratellino. Ma io l'ho detto e mi sono sempre fatto i fatti miei, tu non hai fatto altro che attirare l'attenzione di tutti. Credono tutti che tu stia recitando la parte per essere lascito in pace e non avere problemi per poi prenderli alle spalle. E a volto ti rivelo che mi è passato per la mente anche a me- disse Ali sospirando -mi preoccupo per te e fidati quando ti dico che non devi farti vedere in giro da loro, sono capaci di tutto e non credo disdegnino un'alleanza momentanea per farti fuori-

-perché non mi hai mai detto queste cose in tutti questi anni?-

-perché se mi vedessero parlare con te potrebbero pensare che stiamo complottando contro di loro e non mi va. Voglio vivere la mia vita in santa pace. Con permesso- e Ali se ne andò silenzioso così come era arrivato lasciando Jafar con ancora più demoralizzato.

Poi la gente si chiedeva perché volesse scappare da quella famiglia. Gli sarebbe davvero bastato averne una normale e invece gli era toccata quella che non sopportava minimamente. Jafar prese un altro bicchiere dal tavolo che era al suo fianco e con molta calma, con la maschera calata sul viso, si fece strada tra la gente in modo da poter raggiungere la vetrata che portava al balcone e uscire all'aperto. Fu li che si tolse nuovamente la maschera e appoggiandosi con gli avambracci alla ringhiera iniziò a sorseggiare con calma il vino. Aveva perso il conto dei bicchieri che si era scolato ma per sua fortuna non era una di quelle persone che perdeva facilmente il controllo dopo aver bevuto un goccio di alcol.

-cosa ci fai qui fuori? Stai aspettando una tua preda?- chiese Raphael che aveva raggiunto il ragazzo. Aveva notato con la coda dell'occhio Jafar andare verso l'estero e aveva deciso di seguirlo per controllarlo, lo sguardo senza espressione del ragazzo però lo stava facendo leggermente preoccupare.

-non posso, ho gli occhi di mia madre addosso- sussurrò Jafar prendendo un altro sorso di quel vino rosso buonissimo.

-che è successo? Sembri più strano di prima- chiese direttamente Raphael capendo che altrimenti il rosso non gli avrebbe spiegato nulla.

-hai visto i miei fratelli?- chiese Jafar osservando con i suoi occhi ossidiana il bellissimo ragazzo che aveva al suo fianco. Al cenno affermativo di Raphael continuò -avrai anche notato gli sguardi omicida che hanno mentre si guardano tra loro allora. Questo è il motivo per il quale li odio, non fanno altro che litigare tra loro perché tutti vogliono governare Shamshara. Da quando ho memoria hanno sempre litigato motivo per il quale ho subito deciso che non avrei mai e poi mai preteso di governare Shamshara. Anche Ali, il settimo dei miei fratelli, non vuole avere niente a che fare con la questione ma lui non ha mai fatto casino come me e quindi lo hanno lasciato stare. Ali mi ha appena detto che i mie fratelli mi vogliono morto perché secondo loro stando a Kultepe potresti avere la brillante idea di farmi diventare il governatore di Shamashara- rivelò il rosso passandosi una mano tra i capelli -perché non posso avere un rapporto fraterno normale con i miei fratelli come te o anche gli altri figli dei governatori? Sembra davvero che sono a Shamshara abbiamo di questi problemi-

-siete tanti è ovvio che ci possano essere delle incomprensioni tra voi. Riuscirai a risolvere con loro e se proprio vuoi posso dire ai tuoi fratelli che non ho il potere di scegliere i governatori e anche se lo avessi di certo non sceglierei te- rise Raphael per sdrammatizzare la situazione ma Jafar non sembrava per niente in vena di scherzare. Raphael non lo aveva mai visto così serio.

-voglio solo andarmene da qui. Guarda mi va anche bene tornare a Kultepe con tutto questo freddo basta che non vedo i miei fratelli-

-fra un po' ci sarà il falò delle maschere, dopo quello ti prometto che torniamo a Kultepe anche perché il viaggio sarà lungo. Non posso non presentarmi al falò- disse Raphael sospirando. Vedeva chiaramente che il ragazzo non stava bene ma proprio come gli aveva detto non poteva assolutamente mancare al falò delle maschere essendo ancora uno dei principi ereditari.

-va bene- sussurrò Jafar finendo il bicchiere di vino per poi ritornare a guardare verso l'orizzonte mentre un vento gelido soffiava verso di loro.

Punizione al NordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora