Capitolo 18

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𝕍𝕖𝕣𝕕𝕚𝕔𝕥'𝕤 𝕋𝕠𝕦𝕔𝕙

𝒦𝒶𝓉𝒾𝑒

«Papà, perché io?» Non so quante volte io abbia fatto quella domanda. Non avevo mai una risposta. Mai. Eppure la continuavo a dire nella futile speranza che questa volta forse la risposta c'era. «Perché proprio io?»

Non ero minimamente agitata mentre cercavo quella risposta e guardavo di rado le mani di mio padre che continuamente si sistemava il coletto della camicia in flanella. Lo faceva spesso quando era nervoso ma non provavo mai il fastidio che provavo in quel momento.

Ero seduta sulla sedia di camera mia e lui stava in piedi a tre passi da me. Era più vicino alla porta che a sua figlia e so il perché. La distanza lo faceva sentire meno minacciato da me.

Capiva perfettamente la mia esigenza ma non poteva aiutarmi. Era consapevole che qualcuno della sua famiglia avesse accennato a un vecchio legame di sangue con le streghe ma non capivo lo stesso come mai era capitato solo a me e non a Renèe o a Scarlet.

Papà mi fissò dispiaciuto. «Non lo so.» rispose ma non era salito in camera mia per rispondere alle mie domande. Non so quali altri giri di parole fece dopo quel non lo so. Ero troppo distrutta e solo quando disse il suo verdetto lo ascoltai. «Bambina mia, io non posso più tenerti, non puoi più stare con noi.» affermò ma anche se sembrava affranto non lo era fino in fondo. «Io e tua madre dobbiamo tenere al sicuro le tue sorelle.»

Quelle parole avrebbero dovuto farmi a pezzi ma il problema è che lo ero già da molto tempo e non mi fece effetto. Provai solo una briciola di empatia e niente altro. «Capisco.» sussurrai solo quello.

Lui fece un passo verso di me e so che avrebbe voluto consolarmi ma anche se l'avrebbe fatto non sarebbe servito a niente. «Mi dispiace.»

Alzai pigramente una mano a mezz'aria e lo fermai. «Non ti dispiace, papà, non mentire.» gli dissi con calma. Non ero arrabbiata, non lo ero mai. Quel sentimento amaro non circolava nelle mie vene perché ero inevitabilmente d'accordo con le loro decisioni. Sempre. Lo ero sempre. Eppure sentii qualcosa di diverso, sentii la delusione verso l'uomo davanti a me. Si stava arrendendo. Una volta mi disse, mi promise, che ne saremo usciti fuori, che tutto quello che mi stava accadendo sarebbe finito prima o poi, e lui sarebbe stato lì, vicino a me e invece no. Si arrese e basta. Non valeva la pena lottare per me e il mostro che abitava sotto la mia pelle.

Papà non aggiunse altro, non negò le mie parole e uscì dalla mia stanza. Anche se c'era molta luce che entrava dalla finestra, io mi sentivo al buio. Mi sentivo come se fossi stata catapultata nel posto più freddo della terra e lasciata sola.

Di colpo ero fuori che correvo dentro al bosco. Mi ero precipitata nel buio più mesto di quel bosco e schivavo qualsiasi ombra aspettandomi di sbatterci prima o poi la testa e cadere a terra. Non successe. Arrivai fino alla riva di un lago. Un lago che era forse il più bello che io avessi mai visto. Poi c'era la luna, una mezza luna, il suo riflesso si rispecchiava sulla superficie dell'acqua e ne rimasi incantata. Mi avvicinai di poco e guardai da più vicino quella superficie, alla ricerca del mio riflesso. Mi trovai subito ma non ero sola. C'era qualcuno vicino a me. Una donna. L'avevo già vista ma non ricordai dove.

«Metti questa sulla ferita e pronuncia ab ima pectore.» mi disse lei con una voce dolce e sussurrata, quasi soave. Pensai subito che sicuramente se avesse intonato una qualsiasi canzone in quel momento, l'avrebbe fatta straordinariamente.

Mossi la testa di poco ed era come se sapessi esattamente cosa stessi facendo. Alzai la mano destra, stringendo nel palmo una pietra e sapevo esattamente che era la stessa con il fantum inciso su di essa. Appoggiai la mano stretta in pugno sul mio torace, all'altezza del mio cuore e aspettai di sentire il suo battito. Era debole ma lo sentii comunque. «Ab ima pectore.» sussurrai, la donna al mio fianco mi spinse in avanti e i miei piedi entrarono nell'acqua gelida. «Ab ima pectore.» Andai sempre più a fondo passo dopo passo. «Ab ima pectore.» Poi sprofondai.

Ashes -Il Grande Caos È Dentro Di Me-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora