27ª ESPULSIONE

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"ei Lore" dico entrando in camera sua

"ei, è la prima volta che mi chiami così" fa lui mezzo addormentato

"eh già, notato?"

"dai vieni qui" dice allargando le braccia

io mi infilo sotto il lenzuolo e tra le sue braccia, adoro Lorenzo. Ho aspettato che si riaddormentasse e me ne sono ritornata in camera, volevo solo stare un po' con lui

la mattina dopo mi ritrovo le scarpe sotto il letto, e Matilde come me, che palle

non penso che qualcuno venga espulso, alla fine tengono quelli che fanno molto casino, perché dovrebbero espellere loro?

io, Matilde, Sara, Maria Sofia, Sveva, Lorenzo, Edoardo, Elisa e Rebecca eravamo tranquilli, non rischiavano niente, in più abbiamo passato la mattina a fare niente in giardino, mentre i professori interrogavano

man mano finivano le interrogazioni i ragazzi ci raggiungevano in giardino

Fiorella è salvo
Giovanni è salvo
Federica è salva

ho paura per Ale

Vincenzo è salvo
Beatrice è salva
Filippo è salvo
Valentina è salva

mi sto preoccupando tantissimo

Anastasia è salva

ecco Alessandro che arriva... gli salto praticamente addosso, da quando Simone non è più qui sono un po' giù ed Ale è riuscito a rendermi felice lo stesso (senza togliere niente a Lorenzo ovviamente)

quando Cristiano arriva era piuttosto triste e ci spiega che non aveva preso la divisa. Sinceramente un po' mi dispiace. Cristiano fa le valige e se ne va, facendo scendere qualche lacrima sul volto di qualche nostro compagno

dopo aver mangiato andiamo in cortile, dove il preside dovrà fare il discorso

"eccoci qui ragazzi, un'altra settimana di collegio è terminata, una persona se n'è andata, ma da oggi dovete iniziare a studiare davvero, perché domenica verranno date le pagelle di metà corso, se non passerete il test verrete espulsi"

che ansia

"ma c'è un lato positivo: questa cravatta" dice tirando fuori una cravatta color bordeaux"

voglio quella cravatta

"bene ragazzi, vi consiglio di iniziare a studiare"

lo faremo sicuramente

il preside se ne va e noi ci disperdiamo qualcuno in Sala Relax, qualcuno in camerata e qualcun altro, come me e Lorenzo, in giardino

verso le 16 arriva un professore nuovo, i sorveglianti ci portano in aula e scopriamo che questa 'nuova figura' è il professore di cinema

così, anche di domenica, svolgiamo una vera e propria lezione

"bene ragazzi, ora vi divido in gruppi e dovrete sviluppare un breve film entro un paio di settimane"

i gruppi sono:
-Lorenzo, Lola, Alessandro e Maria Sofia
-Edoardo, Rebecca, Anastasia e Fiorella
-Valentina, Filippo, Beatrice e Vincenzo
-Giovanni, Federica, Elisa e Matilde

"possiamo usare il mio tema sul giallo dell'altra volta come trama" propone Maria Sofia "e poi magari Lorenzo trova una ragazza che lo fa cambiare e non sente più il bisogno di uccidere"

e chissà chi sarà questa ragazza

"la ragazza posso farla io" continua Maria Sofia

"chi l'avrebbe mai detto" sussurro ad Alessandro "se accetta lo uccido"

"si anche secondo me non dovrebbe, può benissimo rifiutare" mi risponde, sempre sotto voce

"si per me va benissimo" fa Lorenzo

lo fulmino con lo sguardo ma lui non se ne accorge, beh fanculo

io e Alessandro siamo rimasti tutta la lezione per i cavoli nostri mente vedevamo Maria Sofia e Lorenzo parlare

sono gelosa? si tantissimo

dopo mangiato me ne vado subito a letto, preferisce lei? bene, perché a me non importa assolutamente niente, perché dovrebbe? infondo mica stiamo insieme

"ei Lola" dice una voce (che io ignoro), sedendosi sul lato del mio letto "che hai?"

"niente"

"sicura?"

"perfettamente sicura"

"non sei molto convincente"

"Lorenzo lasciami stare"

"che ti ho fatto?"

"perché non te ne torni dalla tua amichetta? è con lei che sei stato tutta la sera vero?"

"si ma-"

"allora torna da lei"

“sono venuto qui per stare con te, non con lei”

“avresti dovuto pensarci prima”

“stavamo organizzando il compito…”

“quale? quello in cui ti limoni con lei?”

“ma io-“

“no Lorenzo, sei stato egoista,  chissene frega di come mi sia sentita io, basta stare sotto come un cane a Maria Sofia, no? vattene per favore”

“senti-“

“VAI-VIA” dico quasi urlando e scandendo le parole

quando esce gli da ‘il cambio’ Alessandro, che viene verso di me

“secondo me sei stata un po’ dura, voleva solo fare un compito”

gli mando un’occhiataccia e lui cambia subito espressione

“nono hai ragione tu” si corregge

“lo so, non c’è bisogno di ribadirlo”

Spazio Autrice
allora, ho deciso che la prossima storia sarà su Marco Crivellini (se l'idea vi piace)

QUESTIONE DI SGUARDI // LORENZO SENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora