Capitolo 20. Attimi di tensione (pt.2)

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"When I'm around you, I feel it in my veinsThere's something about you that's makin' me go insaneWe have a storm to weather, my little sweet surrender"Fallin' (Adrenaline)-Why Don't We

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"When I'm around you,
I feel it in my veins
There's something about you that's makin' me go insane
We have a storm to weather, my little sweet surrender"
Fallin' (Adrenaline)-Why Don't We

«Che cosa ci fai lì sopra?» mi prende di sprovvista una voce. Sobbalzo per lo spavento e perdo per un attimo l'equilibrio. Con le braccia spalancate e lo stomaco che si stringe, ristabilisco l'equilibrio e mi giro verso colui che mi ha spaventata.

«Santo Limoncello!» esclamo portando una mano sul cuore. «Mi hai spaventata!»

Le sue sopracciglia bionde si aggrottano e le sue labbra si piegano in un sorriso storto. «Tu perché sei sopra un tavolo?»

Lo guardo e non riesco a formulare una frase senza bloccarmi. L'ho cercato per tutta la serata e adesso non so più del perché sono qui. Averlo vicino, di fronte a me, mi destabilizza e non so il perché.

Mi sento investita da una tormenta di pensieri. Fino ad adesso mi sono impegnata in una lotta tra il respingerlo e il cercarlo, senza domandarmi il perché. Il mio è sempre stato un attacco di difesa: più lui cercava di avvicinarsi più io sentivo il bisogno di alzare le mura. Adesso, illuminato da queste luci bicolore, non vedo più lo spettro di lui, ma Luke.

Per tutto questo tempo associavo a Luke il suo fantasma, il ricordo lontano di quel ragazzo con il cuore spezzato da me. Ma ora, con ciò che è successo di giorno, non riesco a non vedere Luke.

Io vedo solo Luke e questa visione mi tormenta la mente e lo stomaco. Sento improvvisamente, e con grande stupore, le gambe più deboli. Scendo con cautela sulle ginocchia, arrivando così all'altezza del biondino.

Mi sento più esposta di prima. I suoi occhi azzurri mi studiano come se fossi uno spartito musicale. La patina che mi annebbiava gli occhi sembra dissolversi lentamente.

«Stavo...», tento col dire, «... cercando il cameriere. Quello vestito da balena» invento sul momento, a corto di idee credibili.

Dalle labbra di Luke esce una risatina divertita. «Willy la balena?» Annuisco in risposta. «Credo sia andato a togliersi quel costume».

Scossa da un'idea, mi metto più comoda e poso una mano sul tavolo per sorreggermi. «Che peccato», mormoro fingendo di essere afflitta. «Speravo che per il nostro appuntamento galante indossasse il costume» concludo schioccando la lingua sotto al palato, riacquistando sicurezza.

Il sorriso che prima curvava le labbra di Luke si smonta in un batter d'occhio. «Stai scherzando?»

Resto a guardare la sua espressione cerando di captare ciò che sta provando. A dirla tutto, non mi aspettavo una reazione del genere, ma che ridesse e basta.

«Oh, no, no. Mi ha chiesto un appuntamento poco fa, per questo lo cercavo» continuo a sostenere la bugia per vedere quale sarà la sua prossima risposta.

Sto fra le stelleTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang