𝓒5 | 3 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

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(Pdv Erika)  

La prima parte del pranzo la passammo a parlare di tanto in tanto, il cibo sembrava fosse stata l'unica cosa che avesse placato le emozioni. Angelika era meno nervosa, elogiava la madre per la bontà dei sottaceti, del pane croccante e rivolgeva al padre delle strane occhiate, intanto che lui mi sorrideva, sebbene i suoi occhi lo tradissero.

Era chiaro che non gli andavo a genio, ma sua figlia lo stava minacciando in silenzio. Invece Verena, a parte il primo impatto un po' duro, mi era parsa più aperta rispetto a quando ero andata a parlarle in cucina.

Poteva sembrare un normale pranzo con i genitori della mia ragazza, ma sapevo che nell'ombra si nascondeva dell'altro, doveva solo trovare il pretesto per aggrapparsi al tavolo e riempire le bocche di stupidaggini.

Avevo capito che Verena e Emilio erano persone di vecchio stampo, questo era dovuto ai tempi in cui avevano vissuto, di certo non potevo fargliene una colpa se gli sembrava strano vedere due ragazze stare insieme.

Ma questo era il minore dei problemi, perché lui s'era fissato sul fatto che già da così giovane volessi fare tante cose: lasciare la famiglia, trasferirmi, lavorare e studiare. In più c'era l'ambito amoroso... Concetto sbagliato, giusto?

-Allora, come vi siete conosciute per davvero?-.                                                                                                     

Verena mi sorrise, versandosi un bicchiere di vino rosso. Eravamo quasi alla fine del pranzo, mancava solo l'arrosto. 

-A scuola-.

Angelika mi batté sul tempo, posando la forchetta sul bordo del piatto. La guardai di sfuggita. Sì, nel bagno della scuola, dopo quel votaccio della verifica di grammatica, pensai.

-Già, al corso di tedesco-. Mi aggrappai ad una mezza verità: il corso era servito per "far scogliere" il ghiaccio, mentre il vero amore era scoccato con quel bacio. -Angelika affiancava l'insegnante del corso, e mi è capitato di chiederle qualche consiglio su come migliorare nella sua materia. Mi è stata utile...-.

Addentai piano l'ultimo pezzo di casoncello, mentre Angelika cercò di sorreggermi il gioco. Già ieri sera avevamo fantasticato su cosa avremmo raccontato ai suoi, perché dirgli la cruda verità di quel bagno squallido era improponibile. Avevamo definito "primo bacio" quello che ci eravamo date in Città Alta. Nulla di più, nulla di meno, perché il resto era storia: una successione di eventi indelebili nella mia mente, ma insensati nella mente di Emilio e Verena.

Per me avevano un significato, per loro erano solo un'accozzaglia di momenti inutili. Angelika era tutto, mai l'avrei lasciata andare allo sbaraglio se già mi aveva rubato l'anima. Lo stesso valeva per lei: neanche con la sua vecchia relazione si era sentita così viva, amata e ancorata al presente. Questo mi rincuorava, almeno ai suoi occhi non ero polvere, come lo ero stata secondo altre persone.

-Ti ha aiutato nelle difficoltà?-.

La voce rauca di Emilio si sollevò sopra il breve silenzio. Lo guardai sentendomi di nuovo spogliata di tutto.

-Sì...-. Distolsi lo sguardo, osservando il bordo dell'etichetta bianca della bottiglia di vino. -Mi ha aiutato a colmare le mie debolezze e mi ha anche dato un nuovo metodo di studio-.

Mi feci forza e incrociai il suo sguardo. Emilio raddrizzò la schiena, appoggiando entrambe le posate sul piatto.

-Angelika ha sempre avuto un buon metodo a scuola, ha sempre preso voti piuttosto alti e l'impegno non le è mai mancato-.

Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)Where stories live. Discover now