𝓒14 | 2 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

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(Angelika)
Giovanni abbracciò in modo affettuoso Gerhard, che gli consegnò una busta sigillata. Dalla grandezza poteva essere una bottiglia di vino... Come se non ne avessimo già abbastanza, pensai, tenendo a freno la mia rabbia.

-Tesoro, è arrivato Gerhard!-. Giovanni fece scivolare una mano sulla spalla dell'altro e si scostò contro un mobile. -Ha portato anche quel vino che mi piace tanto...-.

Il mio sguardo passò dalla busta agli occhi azzurri del mio collega. Quella sera indossava una camicia bianca con un bottone aperto, un paio di pantaloni a cachi verdi e un cappotto della stessa colorazione, ma di una tonalità più scura. Si tolse la giacca, prima che Johanna arrivasse dalla cucina. Gli diede un paio di baci sulla guancia e si voltò verso di me con aria confusa. M'avvicinai ricacciando in un angolo il fastidio di dover trattare bene qualcuno che non sopportavo proprio.

-Cerca comunque d'essere un minimo professionale-.

Dovevo dare ragione a Erika. Ne avevo parlato molto con lei di questa serata, di quanto mi sentissi insicura ad andarci e della probabilità che avrei incontrato il mio "stimatissimo collega". Lei m'aveva rassicurato, aveva avuto e stava avendo una gran pazienza ad ascoltarmi, quando mi lamentavo di Gerhard.

Era l'unica persona che in questo momento mi era così vicina. Erika mi faceva sentire bene con poco, anche uno sguardo su di me spazzava via i problemi di tutti i giorni. La vita era difficile, ma con qualcuno che t'amava le difficoltà sembravano meno ripide di quanto sembrassero all'inizio.

Infondo, questa era una normale cena tra colleghi, un momento che avrei impiegato per conoscere gli altri. Gerhard faceva da sfondo, aveva un raggio d'azione limitato su di me. Non avrebbe vinto su di me, non qui, non in una tranquilla serata. Fuori da scuola eravamo sconosciuti, solo dentro nemici giurati.

-Ger, grazie per essere venuto anche con così poco preavviso!-.

Si scambiarono un breve abbraccio.

-Oh, tranquilla. Johanny, sai che non dico mai di no a un tuo invito-. Le appoggiò una mano sulla spalla. -Sei una cuoca provetta-.

M'avvicinai anche io per unirmi al gruppetto.

-E' un piacere che ci sia anche tu-. Gerhard fece un sorriso forzato. -Angelika-.

Troppa informalità per un uomo così all'antica? Pensai, mentre gli sorrisi. Qua a casa di Johanna c'era poco da fare il galletto, ma la parte del finto gentiluomo l'avrebbe interpretata alla perfezione, ne ero sicura.

Quella era l'unica fortezza sicura in cui potesse rifugiarsi, quando ero nei paraggi. Sapeva che pizzicare la corda sbagliata avrebbe rovinato la melodia dell'intera serata. Io ero lì ad aspettare, non avevo problemi a tirare fuori le armi e a metterlo all'angolo davanti a tutti.

Ti conviene rimanertene nel tuo mondo, pensai, mentre gli diedi un leggero bacio sulla guancia. La barba punzecchiò la mia pelle liscia. Mi diede fastidio, e m'allontanai subito stando vicina a Johanna.

-Bene-. Giovanni tirò fuori la bottiglia di vino dalla borsa, e si compiacque d'aver indovinato il suo vino preferito. -Un Marzemino, dal sapore delicato. Lo abbineremo all'antipasto di carne cruda, salumi e formaggi-.

Gerhard fissò soddisfatto la bottiglia di vino, mentre Johanna lo trascinò verso la cucina. Non li seguii e rimasi a fissare l'etichetta della bottiglia sul tavolo. Misi una mano in tasca prendendo il cellulare.

Erano quasi le sette e un quarto, ma il mio occhio cadde sulla foto di Erika e me sullo sfondo che avevo appena cambiato. Nello scatto eravamo sotto il portone d'ingresso del castello di Brunico, dove eravamo andate la scorsa settimana a fare una passeggiata dopo la prima nevicata.

Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)Where stories live. Discover now