La Principessa di lacrime

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C'era una volta e non sappiamo se ci sia ancora, un regno freddo e gelido, avvolto da una fitta coltre di nebbia e nevischio. Una terra arida ed avida come la sua principessa, la perfida Arabella.

A dispetto del nome, non era famosa soltanto per la sua avvenente bellezza ma soprattutto per il suo cuore algido e tetro. Nel suo reame non c'era un briciolo di luce, nemmeno i raggi del Sole riuscivano a filtrare tra le pieghe di quel mondo ghiacciato.

La sua anima non era stata sempre chiusa e prigioniera nella sua stessa solitudine, un tempo gli occhi di Arabella erano luminosi e trasparenti, in grado riflettere i più puri sentimenti esistenti.

Ma un brutto giorno il fato decise di cambiare il destino della sua vita felice.

Mentre curava le sue amate rose, nel giardino del castello il suo udito venne catturato da un rombo sordo. Un fulmine a ciel sereno. Contemporaneamente, il suo sguardo venne attirato da una temibile figura. Il terribile principe Fiderte, le si parò davanti, sfidandola con quel suo fare infido e meschino. "Mia cara Arabella, ti sei finalmente arresa a diventare mia moglie?" a quelle parole la regina sbiancò, ma riuscì comunque a mantenere un'apparente fermezza d'animo. "Assolutamente no. Non avrete mai in dono la mia presenza ad allietare i vostri giorni".

Il principe, dopo l'ennesimo rifiuto, venne colto da un profondo attacco d'ira. In un attimo distrusse con i suoi poteri l'intero orto botanico che si dipanava di fronte ai suoi occhi, guadagnandosi l'espressione affranta della principessa. Per completare la vendetta, decise di renderla infelice per tutta la vita, risucchiando il suo cuore nel suo mantello nero.

Da quel giorno nulla fu come prima. Arabella, dolce e buona, divenne dura e tagliente.

I suoi sudditi non la riconoscevano. In tutto il regno nessuno sorrideva più, l'arcobaleno non usciva mai dopo la pioggia e la gioia non combaciava più con l'umore delle loro giornate.

Furono tempi duri, perché il malumore divenne contagioso tra tutte le persone. C'erano continui litigi e lotte, anche tra coloro che prima andavano d'amore e d'accordo.

Tutto sembrava perduto, la principessa aveva imposto il divieto assoluto di sorridere o essere cordiali.

Finché un giorno, al galoppo di un destriero alato, non arrivò un giovane condottiero, che con la sua spada riuscì a tagliare il muro di ghiaccio che avvolgeva il regno.

Si fece largo tra la folla attonita ed incredula. Nessuno aveva mai osato sfidare Arabella, dopo la sua trasformazione.

Il ragazzo si spinse fin sulla ripida salita del castello, dove vide affacciata sulla loggia la fredda principessa Arabella. Appena lei lo vide gli disse "Come avete osato invadere il mio regno? Da qui non esce e non entra nessuno senza il mio permesso".

Il principe, per nulla intimorito le rispose: "vedete mia cara principessa, sono consapevole che il vostro cuore è prigioniero del perfido Fiderte, ma io so come riportarlo nel vostro petto".

Arabella scoppiò in una fragorosa risata. "Siete impavido e coraggioso mio caro principe?"

"Theodore, sono il principe Theodore".

"Bene principe Theodore, e come pensate di riuscirci?"- "Molto semplicemente: amandovi mia cara Arabella".

La principessa rimase stordita da quelle parole. "L'amore appartiene agli stolti, a coloro che si illudono che il mondo sia un posto felice. Ma io so benissimo che non è così, perciò fatevi da parte"

"No, non lo farò. Resterò al vostro fianco, fino a quando i vostri occhi non saranno pronti ad accogliere di nuovo i colori eterei della vita ed il vostro olfatto predisposto ad annusare il dolce profumo delle vostre amate rose."

Arabella rimase inchiodata al suolo dopo quelle parole. Improvvisamente le sue ciglia iniziarono a bagnarsi, facendo scivolare via dal volto fiumi di lacrime, che invasero l'intero regno, sciogliendo la coltre di ghiaccio che lo imprigionava.

Di colpo tutto divenne luminoso. Tutt'intorno albeggiava letizia e positività.

I fiori ricominciarono a sbocciare dai germogli intorpiditi, dando nuova linfa vitale all'intero regno.

Da quel giorno il principe Theodore e la principessa Arabella divennero i felici regnanti di quel piccolo pezzo di mondo. La leggenda narra che il battito dei loro cuori, corrisponda all'alternarsi delle maree.





Ph  oreshinaphoto

EDS9 - C'ERA UN'ALTRA VOLTAWhere stories live. Discover now