La depressa e il pastrocchio

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C'era una stravolta principessa, in un regno lontano del quale non posso dire il nome perché il contest mi impone di rispettare l'atemporalità e l'aspazialità delle fiabe, che non aveva un tubo da fare dalla mattina alla sera. Questa principessa c'aveva un nome, ovvio che ce l'aveva, si chiamava... Arie...no, Cenere...no, non era lei, era quell'altra...Biancane...? Uffa, no! Si chiamava... insomma, i fratelli Grimm non lo specificano, quindi userò il nome scelto dalla Walt Disney: Tiana. Il punto è che la nostra Tiana non aveva proprio niente da spartire con quella del cartone, la nostra Tiana era viziatissima, bugiarda, lagnosa, strafottente, sfaticata, prepotente, infantile, immatura... insomma, non c'aveva un pregio manco a pagarlo oro. A rifletterci un mezzo pregio, in verità, ce l'aveva: i soldi. Tiana era ricca da fare schifo, suo padre la faceva vivere nel lusso sfrenato, in una villa che Queen Elizabeth scansate, pareti d'oro, pavimenti in marmo, otto campi da golf, dodici piscine, trecentoventi camerieri, di cui la metà giardinieri per ovvie ragioni, cinema, sala giochi, bingo, centro estetico, palestra, aeroporto sul tetto ed ampio parcheggio. Insomma, Tiana aveva tutto questo e molto altro a disposizione ma era depressa perché non poteva uscire dalla magione. Era vittima di un incantesimo? Aveva il naso da porcellino e non voleva farsi vedere in giro? Una strega l'aveva maledetta? Niente di tutto ciò! Semplicemente suo padre era un noto narcotrafficante (non c'eravate arrivati da soli?) che riceveva settordici minacce di morte al minuto e non poteva mettere a rischio la vita della sua pupilla! Comunque un giorno Tiana si era appena fatta la permanente e la parrucchiera le aveva detto "me raccomando, non tocca acqua che poi me se sgonfia". Tiana se n'era andata accanto ad una delle millecinquecento fontane del giardino e s'era messa a scattarsi selfie, pubblicandoli con i soliti ashtag #principessa #riccanza #ciaopovery #ogniricciouncapriccio quando a na certa le cade il cellulare nella vasca. Mo, il cellulare era un modello non ancora in commercio resistente anche all'olio bollente, ma Tiana non poteva proprio calarsi nella vasca, che ne sarebbe stata della sua permanente? Non ci crederete ma tutti i camerieri erano impegnati, in altre faccende affaccendati e Tiana, non sapendo come risolverla, fece la cosa che le veniva meglio: s'accasciò sull'erba e iniziò a piangere in attesa che qualcuno la salvasse dall'abisso di un post non condiviso. CRA - CRA... Tiana scatta come na molla, di chi è quella suoneria? CRA-CRA... sicuramente è il cellulare bio di qualche militante di Greta Thunberg venuto a manifestare contro gli sprechi del suo palazzo. CRA-CRA... ah no! Grazie al cielo è solo un rospo, un rospo vero, viscido, orribile, che cammina sul bordo della fontana e che... sa andare sott'acqua! Tiana, che era rimasta sdraiata sotto il sole decisamente per troppo tempo, decide di provare ad usare il rospo per recuperare il suo smartphone. Si rialza ed inizia a rincorrere la pora bestia che, terrorizzata, salta de qua e de la, a na certa, non sapendo più dove andare, salta in faccia a Tiana che se ritrova la lingua del rospo sulle sue labbra. Afferra l'anfibio, lo allontana e urla.
«Ma che schifo! Un rospo che me bacia le labbra appena rifatte, fresche di chirurgo!» Prova a pulirsi con una salvietta Just Cavalli.
«Ao, che voi? Sei tu che ti sei messa a rincorrermi! A squinternata!!!» Tiana non può credere alle sue orecchie: il rospo parla.
«Ma tu... cioè tu... come fai a parlare?» La ragazza è sconvolta, cerca nella sua borsetta una bottiglia di acqua piovana della Tasmania ma niente, solo superalcolici e non le pare il caso.
«Se parla na deficiente come te, io posso diventà pure Presidente della Repubblica» il rospo ride da solo della sua battuta e poi continua «Ma perché me volevi acchiappà? Che t'ho fatto?»
«Tu niente, è solo che il mio cellulare... mi è caduto nella piscina e io non posso prenderlo...allora mi chiedevo...» detto fatto. Il ranocchietto si tuffa, recupera l'android (ebbene sì, non era un Iphone) e lo restituisce alla principessa che, afferrato il cellulare, non vede l'ora di cucinare la rana in umido per cancellarla dal suo reame. Inizia a correre verso la sua stanza per avvisare lo chef ma chi ti ritrova sul letto, avvolto fra le lenzuola Charlotte Thomas 40% oro? Il rospone.
«Ah bella e che se fa così? Ti ho ripescato il cellulare? E mo te devi disobbligà» Tiana è disperata ma non ha scelta.
«Ok, cosa vuoi? La vuoi la mia crema notte a base di bava di lumaca? O il mio siero giovinezza con veleno di vipera?» Inizia a proporgli abiti, gioielli, auto sportive ma il rospo è inamovibile, vuole una cosa sola.
«Io voglio sta co te! Me piaci, sei carina, un po' cafona ma fa niente, me piacciono le ragazze rozze ...»
«Ma io non posso stare con uno che mi considera rozza» Tiana è fuori di sé dalla rabbia.
«Vabeh, ma io so bono! Fammi dormire qua con te, de notte te proteggo dalle zanzare, me le magno tutte! Mi mangio tutta la roba che lasci nel piatto, dai, faccio il bravo, un giorno solo, ti prego!» Sconsolata, non sapendo cosa fare, Tiana accetta.
«Però, prima di andà a dormire insieme, voglio un bacetto» i due iniziano a litigare, Tiana s'è appena messa il suo rossetto Couture Beauty Diamond da quattordici milioni di dollari, non può sprecarlo per baciare una ranocchia. Il rospo però non s'arrende e, a alla fine, riesce a farsi spalmare un milioncino di dollari sulla sua pelle rugosa. Quando Tiana riapre gli occhi, però, davanti a lei non c'è più un rospo disgustoso ma na specie di Brad Pitt ai tempi di "Vento di Passioni", alto, biondo, con due braccia così...
«Scommetto che mo te fa piacere se resto a dormire qua» Tiana vorrebbe chiedergli tante cose ma, in fondo, chi se ne frega di sapere come un tale adone fosse intrappolato nel corpo di una rana? Esattamente come tutte le fanciulle che stanno leggendo questa storia, anche Tiana pensa che non ci sia tempo da perdere e chiude immediatamente la porta a chiave. Il resto della storia non la posso raccontà, ma la potete immaginà.
La mattina dopo Tiana si sveglia con un mal di testa atroce, si alza va in bagno, fa una doccia e quando torna è pronta per un bis con mister muscolo. Inizia a cercarlo de qua e de la ma niente, a na certa sente CRA CRA... fra le lenzuola, a terra, c'è un rospo.
«Ma come, sei tornato rospo? Ti devo baciare di nuovo?»
«Cra -cra» è l'unica risposta che l'animale sa darle.
«Eppure ieri eri così loquace, guarda che non ti bacio se non me torni principe eh» mentre sta la che parla seriamente, per la prima volta in vita sua, con un altro essere vivente, sente bussare.
«Tiana, apri immediatamente, sono papà» Non sapendo cosa fare e non avendo nulla da nascondere, a parte una bestiola da compagnia poco ortodossa, Tiana spalanca la porta.
«Stai bene tesoro mio?» I narcotrafficanti so sempre affettuosi in famiglia.
«Na cifra pà, mai stata meglio, ma perché me lo chiedi?»
«Figlia mia adoratissima, ieri dai nostri laboratori è sfuggito un... un... com'è che se chiama, dottò?»
«Un Incilius alvarius, anfibio della famiglia delle bufonidae... signorì, un rospo grosso e verde» spiega lo scienziato «le sue ghiandole secernono Bufotenina, un pesante allucinogeno, dobbiamo ritrovarlo immediatamente»
Improvvisamente Tiana se sente come na cicca spiaccicata su un marciapiede, ma non può rivelare la verità.
«Ah, mannaggia, che disdetta, beh controllate in cucina, magari lo ha trovato lo chef e sta preparando il sugo per cucinarlo». Appena gli uomini sono fuori, recupera la bestiola da sotto le coperte.
«Un rospo allucinogeno, eh? Mai na gioia proprio! Vabeh, daje, oggi è la tua giornata fortunata, te libero, va...» nasconde l'animale in una borsa Chanel e s'avvia verso uno dei trecentododici stagni che puntellano la proprietà, arrivata a destinazione pesca il rospo e lo restituisce al suo ambiente naturale, pensando con vergogna alla notte appena trascorsa. Certo che per essere n'allucinazione era proprio realistica, roba che c'era Kubrick alla regia. Di ritorno al castello, per distrarsi un po', decide di scattarsi qualche altra foto, la permanente si sa, il giorno dopo sta sempre meglio. Prende il cellulare, apre la galleria e... no! Non è possibile! Ci sono almeno cinquantotto foto con il biondo da paura della sera prima! Ma allora il rospo era veramente un principe?

EDS9 - C'ERA UN'ALTRA VOLTAWhere stories live. Discover now