Strega Biancaneve

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C'era una volta un regno in cui viveva una fanciulla di nome Biancaneve.
Biancaneve era antipatica, viziata e faceva tanti dispetti a tutti.
Con lei viveva la matrigna, una regina cattiva e molto vanitosa, che cercava sempre di accontentare Biancaneve, anche se contrariata. Ogni mattina la regina chiedeva ad uno specchio chi fosse la più bella del reame e lo specchio, puntualmente, le rispondeva che lei era la più bella.
Ma un brutto giorno lo specchio disse che Biancaneve, ormai cresciuta, era diventata più bella. Arrabbiatissima, la regina chiamò un cacciatore dicendogli di portare Biancaneve nel bosco e di ucciderla.
La regina non si accorse però che, dietro alle grandi porte del salone, c'era Biancaneve che origliava, cosa che faceva molto spesso quando si divertiva a fare gli scherzi ai servi del castello.
Così Biancaneve in silenzio si allontanò e recandosi nelle armerie del castello cercò un'arma tagliente, per potersi difendere dal cacciatore. Poi si recò nella sua stanza in attesa di essere chiamata. Fu proprio in quel momento che bussarono alla sua porta. "Biancaneve" disse la regina, "prendi con te un mantello. Sarai accompagnata da un servo nel bosco a cercare della selvaggina per cena."
Biancaneve obbedì e seguì il cacciatore.
Arrivati nel bosco, lontani dal castello, il cacciatore prese il coltello per trafiggere il cuore innocente di Biancaneve.
Allora subito Biancaneve impaurita e in lacrime disse: "Ah, caro cacciatore , ti supplico, risparmia la mia vita! Me ne andrò nel bosco e non farò mai più ritorno a casa."
Ed ella era così bella che il cacciatore ne ebbe pietà e disse: "Va pure, giovane fanciulla."
Ma proprio nell'istante che il cacciatore abbassò il pugnale, Biancaneve iniziò a colpirlo ripetutamente, ferendolo quasi a morte; ma da lontano si udirono delle grida: "Fermati, fermati!".
Era una bambina con un bel cappotto rosso che teneva in mano un cestino. "Se continui così lo ucciderai".
Allora Biancaneve lasciò cadere a terra l'arma, e il cacciatore ferito cercò immediatamente di scappare. "Scappa pure" disse Biancaneve arrabbiata , "e se mai dovessi arrivare vivo al castello, porta queste parole alla regina: Ha detto Biancaneve che presto il castello sarà soltanto suo"
Ora la piccola bimba, avvicinandosi a Biancaneve le disse: "Perdonami, ma perché volevi uccidere quell'uomo?".
"Quel povero uomo, come lo chiami tu, mi ha portato qui nel bosco con l'inganno perché gli è stato ordinato di uccidermi, dalla regina stessa", rispose Biancaneve.
"Mi dispiace molto, ma ora scusami si sta facendo tardi e la mia nonnina mi sta aspettando. Io mi chiamo Cappuccetto Rosso, tu sei?".
"Io sono Biancaneve: la principessa Biancaneve", ripeté vantandosi.
"Piacere principessa" rispose la piccola. "Quali sono ora le tue intenzioni? Vuoi che io ti faccia compagnia strada facendo, affinché tu possa trovare un posto per stare al caldo, perché comincia a fare freddo e poi si dice che in giro ci sia un lupo cattivo molto cattivo e affamato".
"Ma tu, non dovevi andare di corsa dalla tua nonna?",disse Biancaneve.
"Beh! Vorrà dire che aspetterà, non vorrei lasciarti da sola con le bestie feroci che ci sono!"
Così entrambe si misero a camminare in cerca di un riparo.
Videro una piccola casetta e ci entrarono, per riposarsi. Nella casetta ogni cosa era minuscola, ma straordinariamente linda e aggraziata. E davanti al fuoco una piccola poltroncina dove sembrava ci fosse seduto qualcuno. "Ehilà, possiamo accomodarci?" disse Biancaneve.
"A dire il vero sarebbe già occupata" rispose un gatto con gli stivali che stava comodamente stravaccato con una tazza di latte caldo.
"Ma fuori è buio e fa freddo, possiamo avere anche noi del latte caldo, per cortesia?", chiese Cappuccetto Rosso.
"Miaooooo, fate pure tanto la casetta non è mia", rispose il gatto.
"Come non è la tua?" domandò Biancaneve.
"Miaoooo, no, credo sia di quei nanetti che lavorano nella miniera. Ma voi chi siete?"
"Io sono la principessa Biancaneve e lei la mia amica Cappuccetto Rosso. Allora potremmo avere del latte? Abbiamo camminato tanto e siamo stremate."
"Fate pure, io mi faccio un pisolino", rispose il gatto.
Intanto, il povero cacciatore ferito, riuscì a tornare al castello, presentandosi davanti alla regina. "Oh mia regina, mi dispiace darle questa notizia, ma Biancaneve, che avevamo chiaramente sottovalutato, mi ha aggredito ferendomi gravemente. Mi ha detto di portarle questo messaggio: "Presto questo castello sarà soltanto mio".
"Come è potuto accadere?" disse la regina.
"Credo sapesse cosa le sarebbe accaduto" rispose il cacciatore.
La regina si alzò con fare minaccioso, dirigendosi verso lo specchio magico.
"Oh specchio, fammi vedere, ti prego, dove si trova Biancaneve..."
"Biancaneve si trova molto lontano, nella foresta infestata, dove si trovano le miniere" rispose lo specchio.
La regina si chiuse nella sua stanza a riflettere.
Intanto nel bosco, Biancaneve e Cappuccetto Rosso avevano molta fame. Mangiarono un po' di verdura e del pane da ciascun piattino, e bevuto una goccia di latte da ogni bicchierino, poiché‚ non volevano portare via tutto a uno solo.
Poi, dato che erano tanto stanche, vollero sdraiarsi su un lettino, ma non ce n'era uno che andasse bene: uno troppo lungo, quell'altro troppo corto, finalmente il quarto e il settimo erano della misura adatta e si addormentarono.
Quando fece notte arrivarono i padroni di casa: erano i 7 nani che lavoravano nelle miniere.
Accesero le loro sette candeline e, quando la casetta fu illuminata, si accorsero che era entrato qualcuno, perché‚ non era tutto in ordine come l'avevano lasciato loro.
Nel frattempo il gatto con gli stivali se l'era svignata dalla finestrella, nascondendosi in una delle stalle.
Il primo nano: "Chi si è seduto sulla mia poltroncina? È piena di peli!"
Il secondo nano: "Chi ha mangiato dal mio piattino?"
Il terzo: "Chi ha preso un pezzo del mio panino?"
Il quarto: "Chi ha mangiato un po' della mia verdura?"
Il quinto: "Chi ha usato la mia forchettina?"
Il sesto: "Chi ha tagliato con il mio coltellino?".
Il settimo: "Chi ha bevuto tutto il latte?".
Poi nuovamente il primo si guardò intorno e vide che il suo letto era un po' schiacciato e disse: "Chi ha schiacciato il mio lettino?".
Gli altri arrivarono di corsa e gridarono: "Anche nel mio c'è stato qualcuno!"
Ma nel quarto e nel settimo lettino, i nani videro, addormentate, Biancaneve e Cappuccetto Rosso. Allora presero le loro candele per illuminare quelle due meraviglie e la loro gioia fu così grande che le lasciarono dormire.
Al mattino, Biancaneve e Cappuccetto Rosso si svegliarono e vedendo i sette nani, pensarono di svignarsela, ma in cucina trovarono il gatto con gli stivali.
"Avete dormito bene?" chiese il gatto.
"Sì, ma non alzare la voce, altrimenti svegli i nanetti" rispose Biancaneve.
A questo punto uno dei nanetti domandò: "E voi, chi sareste?"
"Io sono il gatto con gli stivali!"
"Noi siamo Biancaneve e Cappuccetto Rosso".
"Come avete fatto ad arrivare alla nostra casetta? Immersa così nell'oscurità del bosco...".
Allora Biancaneve si mise a raccontare la sua disavventura.
Nel frattempo, al castello, la regina ancora incredula, non pensava ad altro che al fatto che lei fosse la più bella. Andò così davanti allo specchio, e disse: "Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello del mio?" E lo specchio rispose: "Il tuo aspetto qui di tutte è il più bello. Ma lontano da qui, in una casina di sette nani, piccina piccina, è Biancaneve molto più bella della regina!"
La regina inorridì poiché sapeva bene che lo specchio non mentiva. E, siccome lo specchio le aveva rivelato che la fanciulla si trovava fra i monti presso i sette nani, iniziò a pensare nuovamente a come poterla uccidere. L'invidia non la faceva più ragionare: non poteva esserci qualcuno più bello di lei.
Pensando e ripensando, si tinse il viso e si travestì da vecchietta, rendendosi completamente irriconoscibile.
Intanto nella casetta, i 7 nani, dopo aver ascoltato Biancaneve, le proposero di restare in cambio delle faccende domestiche.
"Non credo proprio" rispose Biancaneve, "io ho altri progetti in mente".
"E di cosa si tratta?" chiese Cappuccetto Rosso, "qui potrai rimanere al sicuro".
"Io al sicuro non ci voglio restare, il castello è il mio e ho intenzione di riprenderlo, con o senza il vostro aiuto" disse Biancaneve con tono imponente.
"Ma noi siamo solo sette piccoli nani che lavorano alla miniera"
"Beh! E io sono solo un gatto, ma come spadaccino non mi batte nessuno" disse prontamente il gatto.
"E io sono solo una bambina", esclamò Cappuccetto Rosso.
" Ci faremo aiutare...dobbiamo formare un esercito! la Regina non si fermerà!" disse Biancaneve.
"Fai attenzione alla tua matrigna, farà in fretta a sapere che tu sei qui: non aprire a nessuno" gli dissero i nani.
Intanto la regina, travestita da vecchietta, attraversò la foresta infestata e arrivò fino alla casa dei setti nani.
Bussò alla porta, gridando con una voce un po' rauca: "Oggi regalo delle bellissime mele rosse!"
Biancaneve diede un'occhiata fuori dalla finestra e disse, rivolgendosi al gatto e a Cappuccetto Rosso: "Quella vecchietta non mi convince per niente, è proprio brutta".
"Non essere sempre così scortese Biancaneve" disse immediatamente Cappuccetto Rosso e, rivolgendosi alla vecchina:
"Buongiorno, buona donna, cosa avete da regalare?" "Roba buona", rispose la vecchia. E, così dicendo, tirò fuori una mela rossa e gliela mostrò. Allora il gatto disse: "Questa brava donna puoi lasciarla entrare, ha buone intenzioni".
Biancaneve un po' titubante aprì la porta e prese quella bella mela rossa, ma non la mangiò subito.
"Dalle un morso" disse la vecchietta.
"Più tardi lo farò sicuramente. Adesso ho da fare. Cappuccetto Rosso mettila nel cestino e vieni con me".
La vecchietta rimase lì incredula, ma si defilò immediatamente con la speranza che Biancaneve le avrebbe presto dato un morso.
"Dove corri?" chiese Cappuccetto Rosso.
"Abbiamo molte cose da fare, tra queste, addentrarci nella foresta e prepararci al meglio per il combattimento, perché la regina conosce molti trucchetti.
"Aspettatemi o donzelle!" gridò il gatto con gli stivali "sarò il vostro cavaliere".
Mentre Biancaneve si costruiva la sua arma, un arco e delle frecce, in lontananza si vide arrivare, in sella ad un cavallo bianco, un principe.
"Scusate mie dolci fanciulle, sto cercando il castello della principessa Biancaneve".
Prima che qualcuno dicesse qualcosa, Biancaneve disse: "Non è questa la direzione giusta, dovreste tornare indietro e seguire il fiume fino alla sua foce", ridendo incuriosita.
"Posso gentilmente chiedere se avete qualcosa da mangiare?"
"Certamente", rispose Cappuccetto Rosso, ho questa bellissima mela rossa.
"Vi ringrazio madame".
Il principe, al primo morso, barcollò fino a cadere a terra come se fosse morto.
"Miaooooo, Biancaneve cosa gli è successo? Cosa c'era in quella mela?"
"Mmh...credo di saperlo: quella vecchietta era la regina che mi voleva avvelenare! Invece è accaduto a questo meraviglioso, dolce e bellissimo principe".
Cappuccetto Rosso, sorridendo, disse: "Un po' stecchito ora".
Il gatto si avvicinò e, guardandolo attentamente, disse: "Ma respira ancora...credo stia dormendo". "Lo mettiamo sopra il cavallo e lo portiamo a casa", disse Biancaneve.
Intanto la regina cattiva, arrivata al castello, andò davanti allo specchio e gli domandò: "Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?" E lo specchio rispose: "Il tuo aspetto qui di tutte è il più bello. Ma lontano da qui, in una casina di sette nani, piccina piccina, è Biancaneve molto più bella della Regina!"Sentendo queste parole, il sangue le affluì tutto al cuore dallo spavento, poiché capì che Biancaneve era ancora viva, non avendo morso la mela.
La sera, quando i nani tornarono a casa, trovarono Biancaneve, Cappuccetto Rosso e il gatto che guardavano disteso a terra il principe.
"Cosa è successo a questo povero uomo?", chiesero i nani.
Iniziarono così a raccontare l'accaduto.
"Vi avevamo raccomandato di non aprire a nessuno", disse uno dei nani.
"Evidentemente lei è capace di ingannare tutti noi", disse prontamente Biancaneve, "dobbiamo assolutamente passare all'attacco".
"Siamo d'accordo con te!" risposero tutti in coro.
"Ma il povero principe? Cosa ne faremo di lui?, domandò Cappuccetto Rosso.
"Proviamo con una leccatina", disse il gatto "magari si risveglia" e, di tutto punto lo fece, per poi pulirsi le zampine schifato.
"Smettila di scherzare gatto, mettiamo in atto un piano", disse Biancaneve.
Così si misero intorno al tavolo della cucina per escogitare un possibile attacco.
A casa intanto, la regina, stremata, non sapeva più come fare per liberarsi della principessa. Ella era all'oscuro che Biancaneve e il suo piccolo esercito si stavano organizzando per riprendersi il castello.
Non sapendo bene cosa fare con il povero principe, lo distesero all'interno di un'urna trasparente.
Biancaneve, Cappuccetto Rosso e tutti gli altri raggiunsero così il castello, conosciuto anche come il Palazzo Oscuro, ma non riuscirò o a entrarvi a causa di un potente incantesimo di protezione. Decisero allora di accamparsi all'esterno. Nel frattempo i nani, tramite un cunicolo, scavato sotto terra, riuscirono a entrare nel palazzo, in attesa che la regina togliesse l'incantesimo per poi prepararsi a un attacco a sorpresa, aprendo così le porte a tutti.
Ma la regina non era facile da ingannare e così Biancaneve fece un improvviso cambio di
programma.
"Ascoltatemi tutti, io mi fingerò morta e voi busserete alle porte del castello, chiedendo della regina. Nel frattempo io nasconderò sotto di me un pugnale, così quando lei si inchinerà per controllare che io sia morta veramente, sarò io ad ucciderla."
"Poveri noi", disse Cappuccetto Rosso, "e se invece la stordiamo con una botta e la portiamo nella foresta e la diamo in pasto al lupo? Lui gradirebbe molto: ha sempre tanta fame!"
"Io invece dico che la dobbiamo chiudere in una torre altissima", disse il gatto "lei è il suo specchio magico: sarà la sua condanna".
Biancaneve ci penso' a lungo e alla fine ascoltò il gatto con gli stivali.
Così Biancaneve si distese sul carro, e i nani si misero intorno al suo corpo,seduti.
"Apriteci!!!", iniziò ad urlare il gatto.
"Chi siete voi forestieri?" chiesero le guardie.
"Dite alla regina che abbiamo il cadavere di Biancaneve".
Le guardie aprirono subito le grandi porte, si inginocchiarono in segno di fedeltà e tristezza, dicendo: "la regina sarà presto da voi".
La regina era in una delle stanze, quando le bussarono alla porta.
"Oh mia regina, abbiamo brutte notizie per lei, dei forestieri hanno portato il corpo di Biancaneve, morto", disse un servitore.
"Ma cosa stai farneticando?" disse la regina.
"Venite a vedere voi stessa Maestà..."
Nel frattempo, alcuni dei nani aveva rubato lo Specchio della regina, sostituendolo.
La Regina non credeva ai suoi occhi, ma se ne voleva accertare di persona. Così, raggiunse il carro dove si trovavano alcuni nani che piangevano.
"Cosa è accaduto alla povera Biancaneve!" esclamò la regina, con aria disperata.
"È stata aggredita nel bosco non sappiamo da chi", disse Cappuccetto Rosso, "Così abbiamo pensato di riportarla a casa".
Nel frattempo i nani arrivano con lo specchio.
La regina si avvicinò a vedere con i propri occhi Biancaneve e fu proprio in quel momento che il gatto le saltò addosso, colpendola agli occhi. Prontamente Biancaneve le fece lo sgambetto, facendo cadere a terra la regina.
Intanto i nani con lo specchio fra le mani le dissero: "Non si muova, altrimenti faremo cadere il suo Specchio, riducendolo in mille pezzi".
"E ora, come ci sente ad essere in una posizione più fragile?", le disse Biancaneve.
"Non uccidetemi vi prego", implorò la regina.
"Nessuno uccide nessuno, sarai esiliata nella torre più alta del castello con il tuo specchio; e questa sarà la tua condanna...miaoooo", disse il gatto con gli stivali.
"Prima, però, devi togliere l'incantesimo e risvegliare il povero principe", chiese Biancaneve.
"Per eliminare l'incantesimo deve soltanto ricevere il bacio del vero amore, e si risveglierà", disse la regina.
E così i nani e Cappuccetto Rosso con l'aiuto delle guardie portarono la regina nella torre, dove venne rinchiusa per il resto della sua vita.
I nani fecero ritorno nella foresta, per riprendere il principe, mentre al castello Biancaneve organizzava il grande ballo.
Per festeggiare la vittoria sulla regina , il gatto con gli stivali faceva il provolone con le serve del castello, mentre Cappuccetto Rosso era nelle cucine a preparare un pò di biscotti.
Mentre i nani erano di ritorno al castello, il loro carro sbandò, rompendosi così una ruota, questo fece cadere la bara in cui il principe riposava. Nella caduta, che fu molto violenta, il boccone di mela uscì dalla bocca del principe.
I 7 nani si guardarono sorpresi. "Ma la regina aveva detto che sarebbe stato il bacio del vero amore a salvarlo...com'è possibile?" disse uno dei nani.
"Potete spiegarmi cosa mi è accaduto?", chiese il principe.
"Te lo spiegherò strada facendo", disse uno dei nani.
Arrivati al castello la festa era già iniziata: c'erano intere tavolate imbandite. Cappuccetto Rosso indossava un bellissimo vestito rosso, mentre il gatto si stava abbuffando di cibo, di vino e di belle donne.
La bellissima Biancaneve sedeva al trono: non indossava nessun bel vestito, ma semplicemente dei pantaloni neri con degli stivali neri e una camicia bianca; intorno alla vita aveva anche la spada che era appartenuta al suo papà.
Fece ingresso il principe, che, inchinandosi ai piedi di Biancaneve, chiese la sua mano.
Quello che accadde fece rimanere tutti a bocca aperta.
Biancaneve rifiutò la mano del principe. Era stata sempre una ribelle che amava la sua libertà e la
sua indipendenza. Così prese la mano di Cappuccetto Rosso e la unì a quella del principe...
Così i due si unirono in matrimonio e vissero per sempre felici e contenti.
Mentre nella torre, la regina ormai sconfitta non perdeva un attimo nel chiedere allo specchio, se lei fosse la più bella del reame, ma lo specchio non le rispondeva più.
Intanto, nella sua stanza segreta, Biancaneve aveva il vero specchio:
"specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?"
"Oh mia regina Biancaneve siete voi la più bella del reame..." le rispondeva devoto e soddisfatto lo specchio.




Immagine dal film: Biancaneve e il cacciatore

EDS9 - C'ERA UN'ALTRA VOLTAWhere stories live. Discover now