16º

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Stare da sola in una tenda poco più grande di un sacco a pelo con l'attrezzatura per sorvegliare, una trasmittente e un fornello era a dir poco assurdo e logorante.
Sorvegliare i guerriglieri al di là della parete rocciosa dove era addossata era avvilente.
Non succedeva mai niente e questo la portava a pensare e ricordare.
Era inverosimile.
Nonostante Logan le avesse fatto chiaramente capire che la odiava perché era sopravvissuta a suo padre non poteva fare a meno di provare un sentimento così profondo per lui.
"Dannazione Heavy concentrati su altro!"
La ricetrasmittente gracchiò e la voce del tenente le arrivò distorta e per niente udibile.
"Dio non sopporto più quest'uomo, la sua voce assomiglia a quella di un vecchio corvo stanco."
Nonostante aveva insegnato loro poche battute di alfabeto morse il tenente continuava a gracchiare nella radio.
Alla fine stanca di sentirlo prese la trasmittente in mano e premette il pulsante di risposta.
"Tenente."
"Davidson ti ho detto che devi rispondere al primo richiamo. Non possiamo rischiare di farti scoprire."
Heavenly alzò gli occhi al cielo.
"Tenente il suo gracchiare come un vecchio corvo lo sento a malapena io come potrebbero sentirla i guerriglieri. Comunque si rilassi, questi non fanno altro che bere e giocare a dadi tutto il giorno."
"Va bene. Aspetto notizie per stasera."
Heavenly sbuffò e chiuse la chiamata.
Che diavolo gli doveva dire?
Chi, tra tutti quelli che stava spiando avesse vinto e chi si era ubriacato?
Quando il sole iniziò a calare prese le cose che aveva tirato fuori dalla tenda e si apprestò a chiudersi dentro nascondendo bene la piccola tenda con rami e sterpaglia secca.
Verso le otto fece rapporto al tenente che si premurò di chiederle se si fosse già chiusa e nascosta.
La notte era sempre troppo lunga.
Alcune notti passavano molto veloci, altre invece erano lunghe e fin troppo pesanti.
Era difficile riuscire a vederla, nel posto in cui si era sistemata era impossibile che qualcuno si avventurasse.
L'erba, le sterpaglie, tutto mostrava che non c'erano segni del passaggio dell'uomo.
Tutto cresceva in modo naturale e incontaminato, l'unica presenza era la sua.
Presto i pensieri si focalizzarono su Logan e sospirò stanca, si era portata a miglia e miglia di distanza proprio per dimenticarlo ma era impossibile.
Stava per alzarsi e ritornare fuori a controllare cosa facevano i guerriglieri, quando le giunsero nitide delle voci.
Non capiva niente di quello che dicevano, sembrava litigassero, erano vicini, troppo vicini.
Che l'avessero scoperta?
E anche in quel frangente il suo unico pensiero fu Logan.
Restò in silenzio ad ascoltare cosa dicevano senza capire una parola, ma una cosa le arrivò chiara alla testa.
Dei colpi di arma da fuoco.
Sembrava che stessero mitragliando contro qualcosa, c'erano grida, sembravano comandi.
Se ne stette ferma, immobile, stavano sparando nella sua direzione?
Fino a quel momento non aveva sentito alcun dolore, quindi non sparavano a lei.
Forse non si erano comunque accorti della sua presenza.
Così come tutto era iniziato ben presto tutto finì ma per timore che qualcuno fosse rimasto lì evitò di muoversi.
Rimase sveglia tutta la notte, poi il bisogno di liberare la vescica si fece sentire e dovette suo malgrado iniziare a muoversi piano per uscire dalla tenda.
Aprì il passaggio e spostò pochi rami per guardare fuori e accertarsi che non ci fosse nessuno.
Dalla sua posizione non vedeva niente e nessuno, così si fece coraggio e uscì fuori lentamente.
Lo scenario che le si presentò davanti era agghiacciante.
Sette corpi flagellati giacevano in una pozza di sangue perlopiù assorbita dal terreno, le mosche avevano già preso possesso della carne esposta.
Due di loro non dovevano avere più di dieci, dodici anni, portavano delle cariche di proiettili appese al collo, forse reclute.
Uno dei corpi apparteneva a una donna e dalle vesti strappate in più punti sembrava che avessero abusato di lei.
Era allucinante.
I bambini a dieci, dodici anni dovevano andare a scuola e giocare, non diventare probabili soldati.
Tornò nella tenda e prese la radio per comunicare con il tenente. Ma non le rispose nessuno.

Al campo il tenente era impegnato in una conversazione con un tipo che era arrivato lì a riportare indietro la sua amica.
"Quindi la nostra Heavenly è un paramedico dei pompieri di Tampa? Mi ha detto che aveva conoscenze mediche ma sa, quando sono volontari non stiamo lì a fare domande o altro. Qui siamo tutti carne da macello quindi cerchiamo di non affezionarci molto gli uni con gli altri. Ma lei....lei ha quello sguardo smarrito che ti fa chiedere da cosa sta scappando."
"Le posso assicurare che non scappa da nulla, anzi. Temo sia venuta qui perché qui ci ha visto un modo di morire facile. Ma non glielo permetterò. Dov'è adesso?"
Il tenente prese il mozzo di sigaro dal taschino della camicia e lo mise in bocca.
"Con calma ragazzo. Al momento è una vedetta. Tiene d'occhio i guerriglieri al di la delle montagne."
"Co.. vedetta? Ma che diavolo...ma come gli è venuto in mente di accettare? Tra lei e il mio migliore amico mi faranno venire i capelli bianchi santo cielo. Possiamo andare a recuperarla? La devo riportare a Tampa anche a calci in culo se sarà necessario!"
Il tenente scoppiò a ridere e scosse la testa.
"Avevo visto giusto allora. Sta scappando dal fidanzato?"
Jack scosse la testa.
"Non sono arrivati ancora a quel punto ma sono andati parecchio oltre. Heavenly è una sopravvissuta che crede di non meritare di vivere. Logan è il coglione che l'ha lasciata scappare. Io sono quello che deve sistemare le cose. Scusi se non entro nello specifico ma avrei una certa fretta."
"Va bene va bene. Andiamo nella mia tenda, li ho la radio con cui comunico con lei."
Mentre raggiungevano la tenda Jack volle sapere perché era stata mandata proprio lei a fare la vedetta.
"Non avevo altri uomini. Dieci di loro erano impegnati in un programma di protezione civili giù a Kabul. Qui eravamo rimasti in dieci, tra cui, quattro feriti, il cuoco, due autisti e un meccanico, io e Heavenly. Era la mia unica possibilità. Lei ha accettato senza battere ciglio. Nessuno l'ha obbligata."
Jack annuì.
"Ok. Mi dispiace ma rimarrete in nove. Sono venuto per portarla via."
Il tenente annuì.
"Non è posto per lei."
Prese la radio e la chiamò un paio di volte.
"Davidson, Davidson rispondi."
"Ce ne ha messo di tempo. Cos'è, era finita la marmellata? È oltre mezz'ora che la sto chiamando. Qui non sono più al sicuro. Stanotte c'è stata un esecuzione, due bambini e cinque adulti. Sono a pochi metri dalla mia postazione potrebbe venire qualcuno a controllare che siano morti."
Jack sorrise, era sempre la solita bisbetica.
"Preparati Davidson ti faccio venire a prendere."
"Cosa? No! Tenente non serve. Posso spostarmi molto velocemente, a circa duecento metri c'è un intercapedine nella roccia, posso nascondermi la."
"Negativo Davidson! Ripeto, preparati. Passo e chiudo."
Chiuse la trasmittente e chiamò un sottoposto a cui diede l'ordine di recuperare Heavenly.
" Bene, è fatta. Tra non più di mezz'ora sarà qui."
Jack annuì.
"Si prepari tenente è un po' bisbetica quando non la si lascia fare come dice lei. Di sicuro al suo rientro avrà da ridire."
Il tenente si strinse nelle spalle e accese il sigaro.
"Potrà dire tutto quello che vuole, chi comanda qui sono io. Piuttosto come sei arrivato qui?"
"Non è stato facile, un mio amico diciamo ha dovuto smuovere parecchi posteriori per farmi arrivare qui."
Jack tossì per la puzza del fumo, era terribile.
"Beh non sarà facile riuscire a portarla via. Spero che tu sia venuto munito con più di una scusa."
Jack abbozzò un sorriso.
"Tranquillo tenente. Ne ho una così efficace che non la lascerà indifferente. Vorrà partire subito."
Dopo qualche minuto sentirono Heavenly sbraitare contro il tenente che l'aveva fatta rientrare.
"È tornata."
Il tenente uscì dalla tenda mentre Jack rimase un po' in disparte prima di farsi vedere.
"Perché diavolo mi ha fatta rientrare? Le avevo detto che potevo nascondermi, tra l'altro per quanto hanno bevuto ieri sera non si sveglieranno prima dell'ora di pranzo."
Il tenente restò con le braccia incrociate a sentire il monologo di Heavenly.
"Hai finito? Non eri più sicura la sopra, inoltre devi tornare a casa. Questo non è il posto adatto a te!"
Heavenly lo fissò allibita.
"Che vuol dire? Non...non può farlo. Io...io sono qui per....sono...sono una volontaria e posso restare qua quanto mi pare!"
Jack decise che era tempo di manifestare la sua presenza.
"Temo non sia possibile Caterpillar, devi tornare con urgenza a Tampa."
La voce di Jack le fece venire i brividi, non era possibile che fosse li.
Si girò piano per constatare se era davvero lui.
"Mammut!"
Gli saltò in braccio stringendolo forte.
"Che diavolo ci fai qui?"
Lo guardò dritto negli occhi leggendo dentro una certa preoccupazione.
"Logan? Sta bene? È successo qualcosa? Perché sei qui?"
Jack scosse la testa.
Aveva un nodo in gola.
Se possibile era diventata ancora più magra di quando era a Tampa.
"Logan sta bene. Non posso dire la stessa cosa di te, ma mangi in questo posto? Santo cielo ti tocco le ossa se ti stringo."
Heavenly si liberò dall'abbraccio.
"Che sei venuto a fare fino qui Jack?"
Jack si passò una mano nei capelli guardando il tenente.
"Sono venuto a prenderti. Peter, lui, sta male."
Heavenly spalancò gli occhi.
"Non è possibile. Non lui. Non può farmi questo. Dobbiamo assolutamente tornare a Tampa ora!"
Lo lasciò li in mezzo al campo in mezzo al nulla per correre alla sua tenda, buttò velocemente le poche cose che aveva con sé nella sacca, si guardò intorno per assicurarsi di non lasciare nulla e tornò di corsa da Jack.
Jack sorrise al tenente appena la vide tornare di corsa.
"Eccomi. Andiamo."
Jack annuì e strinse la mano al tenente.
"Grazie per la disponibilità e la collaborazione. Se passa da Tampa venga a trovarci."
Il tenente annuì.
"Ci conti giovanotto."
Poi rivolse la sua attenzione a Heavenly.
"Davidson, grazie per aver scelto di offrire il tuo servizio alla patria. Sei stata preziosa in queste settimane. Vorrei dirti che mi dispiace che tu vada via ma... mentirei. Sono contento che tu te ne vada, in te vedo mia figlia e non avrei mai permesso che potesse succederti qualcosa. Torna a casa figliola e vedi di mettere un po' di carne su quelle ossa."
Heavenly annuì nonostante avesse voglia di gridare e basta.
"È stato un piacere per me tenente lavorare con lei. Quando risolverò questa questione può darsi che ci si riveda."
Tanto il tenente quanto Jack scossero la testa.
Nessuno dei due lo avrebbe permesso.
"Su Jack muoviti o non arriveremo mai a Tampa. Già eri lento prima, ora con una gamba rotta sei peggiorato. Ah proposito, come torniamo a Tampa?"
Jack si grattò la testa.
"Bhe dobbiamo cercare un passaggio al tipo che mi ha accompagnato e stare un paio di giorni in albergo. Poi dobbiamo prendere un aereo da Kabul per ritornare a Tampa. Ci vorranno giusto tre o quattro giorni."
Heavenly annuì sconfortata, sperava solo che a Peter non succedesse nulla nel frattempo.
"Cosa è successo di preciso a Peter?"
"Oh...ehmmm...ecco...lui... è...e in ospedale si, in ospedale perché ha avuto un infarto."
Heavenly si bloccò sui suoi passi.
"Un infarto? Merda, allora non possiamo metterci tanto a tornare a Tampa. Torniamo indietro devo parlare con il tenente!"
Non se ne parlava proprio di perdere tanto tempo.
Peter era l'unica figura corrispondente a una famiglia che le era rimasta e non poteva certo permettere che uno stupido infarto gliela portasse via.
Il tenente la vide tornare indietro e la raggiunse.
"Davidson non ti avevo appena cacciata via? Che ci fai ancora qui?"
Heavenly fece una smorfia.
"Tenente non esulti tanto. Domani mattina non dovrebbero arrivare i rifornimenti? Ho bisogno di un passaggio!"
Jack la guardò in tralice, stavano solo perdendo tempo.
"Sei fuori di testa Davidson. Non è un aereo per passeggeri."
Heavenly alzò gli occhi al cielo spazientita.
"Oh andiamo tenente.  So benissimo che l'aereo che arriva può trasportare gente, e anche se non potesse io devo tornare con urgenza a Tampa e non posso aspettare tanti giorni fino alla partenza di un aereo da Kabul, perciò domani mattina avvisi il pilota che quando scaricherà i rifornimenti dovrà caricare due persone."
Detto questo lasciò entrambi gli uomini a guardare la sua figura che si allontanava in direzione di quella che era stata la sua tenda.
Potevano dirle tutto quello che volevano ma lei doveva assolutamente tornare da Peter, era lui la sua priorità.

Tienimi nel tuo cieloWo Geschichten leben. Entdecke jetzt