17º

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"Le dico che in quella stanza c'è mio padre e io devo vederlo!"
Era da più di un quarto d'ora che cercava di fare capire all'infermiera che lei era la figlia di Peter e che doveva vederlo.
"Ascolti signorina, intanto la pregherei di non alzare la voce, qui c'è gente che soffre. Il signor Davidson ha bisogno di riposo e questo non è orario di visite, quindi gentilmente torni più tardi o si metta a sedere su una di quelle sedie e aspetti che sia orario di visita!"
La lasciò furente in mezzo al corridoio.
Lo sapeva bene come ci si doveva comportare in un ospedale e soprattutto aveva rispetto delle regole, ma lei doveva  vedere Peter, vedere con i suoi occhi che il suo attacco di cuore era solo stato un evento isolato come lo aveva definito lui.
Era l'unica famiglia che le era rimasta e anche se era partita senza dirgli nulla non voleva che gli capitasse niente, voleva vederlo invecchiare.
Dopo un ora passata seduta sulla sedia del corridoio a ricordare, pensare e cercare dentro di sé una piccola particella di odio verso Logan si alzò insoddisfatta e iniziò a fare su e giù.
Era impossibile riuscire ad odiare Logan, in fondo lui non le aveva fatto nulla.
Guardando tutto dal punto di vista di Logan, forse anche lei si sarebbe comportata così. Forse.
"Ehi Caterpillar, nessuna notizia?"
Jack l'aveva lasciata con il taxi davanti all'ospedale ed era andato a casa a fare una doccia.
Si lasciò stringere appena.
"Quella stronza acida non mi ha fatto entrare. Dice che papà ha bisogno di riposo e che io devo attendere l'orario di visita."
Cercò di imitare la voce dell'isterica infermeria con l'unico risultato di sentire Jack ridere.
"E tu sei rimasta qui seduta senza fare nulla?"
Heavenly scosse la testa.
"No. Ho pensato."
Jack spalancò gli occhi.
"Wow come sei profonda, e cosa hai pensato?"
Heavenly gli diede una spinta.
"E piantala scemo."
"Non ci posso credere, Solitaria? Oh Dio! Ma come diavolo ti sei vestita? E soprattutto che ci fai qui?"
La voce fastidiosa, acuta e sgradevole di Clarisse li fece voltare entrambi.
"Clarisse."
La guardò dall'alto in basso.
Come sempre era vestita tutta abbinata dalla testa ai piedi, spesso si era chiesta se indossasse anche l'intimo abbinato agli outfit che le vedeva addosso.
"Ti ho fatto una domanda, esigo una risposta."
Ma non guardava lei, no, ogni volta che nei paraggi c'era un esemplare maschile Clarisse cercava sempre di attirarne l'attenzione.
Fissava Jack come se non avesse mai visto un uomo.
"In realtà le domande erano due a quale vuoi che ti risponda?"
Clarisse però non la stava a sentire.
"Ma tu sei con lei? Chi sei? Sei di qui? Io sono Clarisse Davidson, sono una fashion week e anche blogger da quasi un anno, piacere."
Porse la mano a Jack che per la prima volta in vita sua guardava con terrore una donna.
"Sono Jack e sono qui per Heavenly."
Le strinse a mala pena la mano e poi passò il braccio dietro la schiena di Heavenly.
"Ehi Caterpillar che vuol dire fashion week?"
Lo chiese sotto voce per non farsi sentire.
Heavenly abbozzò un sorriso.
"Organizza sfilate."
Jack fece una smorfia di disappunto.
"Quindi Solitaria perché sei qui?"
"Per vedere mio padre. Hai qualche obiezione Clarisse?"
Intanto era arrivato anche Michael con Dorothy e una donna che lei non conosceva.
"Ciao Heavy, hai già visto papà?"
Heavenly scosse la testa mentre Clarisse fulminò il fratello con lo sguardo.
"Ti sei rincretinito? Da quando la chiami per nome? Ti ricordo che non è nostra sorella per davvero, non fa parte della nostra famiglia!"
Heavenly rimase imperturbabile, ci era abituata.
"Clarisse piantala."
Al rimprovero di Michael però Clarisse tirò fuori la sua vena di cattiveria pura.
"Piantala un corno! Ti ricordi quante ne abbiamo passate a causa sua? Tutte le volte che papà ci ha messo in punizione? Ora mi sembra che vi siete rincitrulliti tutti quanti. Se papà è finito in ospedale è colpa sua. Da quando è arrivata in casa nostra ha portato solo danni. E ora dice sono qui per vedere mio padre! E dimmi piccola stronza, quando è diventato tuo padre? Dato che non gli hai mai dimostrato un po' di gratitudine, quando, rispondi!"
La guardava con odio e soddisfazione, perché credeva di averla messa in un angolo come sempre ma prima che potesse rispondere Michael lo fece per lei.
"Smettila Clarisse, ti stai mettendo in ridicolo. Anziché darle contro dovresti invece ringraziarla."
"Ringraziarla? E di cosa, di averci rovinato l'adolescenza e la famiglia?"
A quel punto Heavenly non ci vide più.
"Adesso stammi bene a sentire stupida vanitosa, testa di cazzo. Peter e Delia sono state le uniche persone per cui io sono rimasta in casa vostra, perché per voi due non avrei speso neanche un respiro. Sono qui perché Peter è mio padre e ho tanto diritto quanto ne hai tu di vederlo. E ci terrei a precisare che se sei finita in punizione non è stato a causa mia ma solo tua. E non è mia abitudine rinfacciare le cose ma mi dispiace sapere che i miei soldi sono stati spesi per farti diventare una mezza organizzatrice di sfilate, una spesa davvero inutile. E ora se devi continuare a stare qui sei pregata di startene zitta, altrimenti vista l'alta importanza che Peter ha nella tua vita che lo chiami una volta l'anno, torna pure a Parigi e togliti dalle palle!"
Jack la prese per un braccio e la tirò via, mentre Clarisse sbraitava cercando di carpire informazioni al fratello.
"Ok ora calmati Caterpillar, ho paura che ci cacceranno da qui."
Heavenly si scrollò la mano di Jack di dosso.
"Tranquillo sono una persona pacifica, non l'avrei mai picchiata anche se la tentazione era davvero grande."
Jack le rivolse uno sguardo sornione.
"Io ho temuto che avrebbe dovuto cercarsi una parrucca. Quanto è insopportabile, come hai fatto a conviverci per tanti anni?"
Heavenly strinse le spalle.
"Chiamalo bisogno di affetto."

Tienimi nel tuo cieloWhere stories live. Discover now