12. Festa di fidanzamento

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Era arrivato, ormai, il momento del fidanzamento ufficiale tra Juliet e Jonathan

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Era arrivato, ormai, il momento del fidanzamento ufficiale tra Juliet e Jonathan. Quella sera ci sarebbe stata una grande festa, in cui sarebbero stati invitati tutti i conoscenti e i parenti dei Gellerson e di Juliet. La ragazza aveva invitato solo Louise, il suo ragazzo Jack, Andie e Stephan Hatwell.

Eliane Gellerson le aveva spiegato tutto. Juliet e Jonathan avrebbero dovuto entrare insieme, nella grande sala da ballo, dalla scala principale. Avrebbero aperto le danze. A fine serata, Jonathan le avrebbe messo all'anulare sinistro l'anello di fidanzamento di sua nonna, poi avrebbero ballato di nuovo, solo loro, al centro della sala.

Juliet era piuttosto in ansia. Non le piaceva essere al centro dell'attenzione. E chissà quanti ospiti i Gellerson avevano invitato.

Gina l'aiutò, come sempre, a prepararsi. Juliet indossò un abito blu, con le maniche a campana. Aveva dei merletti bianchi sul corpetto, all'orlo della gonna e sulle maniche. Gina le legò i capelli in una treccia molto elegante.

La ragazza si guardò allo specchio, mentre indossava il piccolo medaglione azzurro che suo padre le aveva regalato tempo prima. Juliet era quasi una donna sposata. Era difficile da pensare. Forse solo perché sposava Jonathan Gellerson, che dopo il loro primo incontro la ragazza aveva deciso che non avrebbe più visto (incontrare una persona per la prima volta e versargli del vino addosso era un primo incontro piuttosto brutto), o forse perché in fondo (ma molto in fondo) lei si era leggermente affezionata alla sua vita da zitella. Forse aveva scelto troppo presto di abbandonare quella vita. La sua scelta di matrimonio era legata alla delusione subita con Rainold?

Sperò di no. Juliet sentì bussare alla porta. Gina andò ad aprire. Era Andie.

«Ciao» disse.

Juliet la strinse in un abbraccio.

«Mi spiace per ieri» disse quest'ultima. «Non mi sarei dovuta intromettere.»

«No, dispiace a me, Juliet» disse Andie. «Ti avrei dovuto ascoltare. Ho proprio bisogno di un aiuto, in questa situazione.»

Andie aspettò l'amica fuori dalla porta, mentre Gina terminava di aiutarla a prepararsi. Indossò gli orecchini con le perle, e uscì dalla sua stanza.

Andie accompagnò Juliet fino alle porte della sala da ballo, che davano direttamente sulla scalinata che lei e Jonhatan avrebbero dovuto scendere insieme, e che, in quel momento, erano chiuse. C'erano due maggiordomi. Jonathan aspettava lì la futura sposa.

Quando Juliet arrivò, lui fece un inchino a lei e ad Andie, e loro ricambiarono. Poi l'amica di Juliet si allontanò, nel suo abito verde, per entrare nella sala da ballo da un'altra porta.

«Siete pronta?»

Quando Jonathan parlò, Juliet si voltò verso di lui.

«Ehm, be', sì... cioè... credo di sì... o forse no... oh, queste cose mi mettono sempre ansia! Odio essere al centro dell'attenzione!» esclamò la ragazza, con voce un po' piagnucolosa.

«Non preoccupatevi» disse Jonathan, guardando dritto davanti a sé. «Ci sono io al vostro fianco.»

Quell'affermazione, di natura così diversa dalle cose ironiche che era solito dire, fece salire e scendere lo stomaco di Juliet.

«Oh, ehm, be'... allora, va bene» disse lei, un po' impacciata.

I due maggiordomi, dopo un cenno di Jonathan, aprirono le porte. Lei afferrò il braccio di lui.

«Questa sera siete molto graziosa» disse Jonathan.

La ragazza arrossì. Ma cosa stava succedendo al vero lui?

«Vi ringrazio» rispose soltanto lei.

Guardò le porte che si aprivano piano piano, con il cuore che batteva a mille.

Entrarono, Juliet e Jonathan. Erano davanti a una grande scalinata. Tutti i presenti si voltarono. I violini smisero di suonare all'istante, per iniziare poi una musica più dolce.

Jonathan sorreggeva la fidanzata, lei non credeva che avrebbe sceso le scale senza cadere, se non fosse stato per lui. Juliet si teneva la gonna dell'abito con la mano libera, per non inciampare.

Andie e Louise erano l'una accanto all'altra e le sorridevano. Lou teneva la mano di un giovane molto bello, doveva essere Jack.

Juliet strinse la presa sul braccio di Jonathan quando rischiò di scivolare sui bei gradini lucidati alla perfezione. Osservò la sala da ballo. Era già stata lì, quando aveva versato il vino sulla camicia di Jonhatan.

La ragazza sorrise, mentre scendeva l'ultimo scalino.

Tutti chinarono il capo quando Juliet e Jonathan camminarono davanti a loro. Lui le prese la mano, e la condusse al centro della sala.

Le portò il braccio destro attorno alla vita, tenendo il palmo della mano aperto verso l'esterno, dove Juliet posò la sua mano destra, stringendo quella di lui, piegando il braccio dietro la schiena. L'altra mano lei la intrecciò a quella sinistra di Jonhatan.

Eliane aveva dato a Juliet lezioni di tutti i balli che si sarebbero tenuti quella sera, così la ragazza ricordò subito i passi che avrebbe dovuto fare quando la musica iniziò.

Lei odiava i balli. Ma nella società erano davvero importanti. Cercò di restare calma, mentre gli occhi di tutti erano su di lei. Esatto. Non su loro due. Su Juliet. Non conosceva nessuno degli ospiti di Eliane e Jonathan, era chiaro che la stessero studiando.

Terminate le prime danze, la ragazza si congedò e raggiunse Andie e Louise.

«Juliet, ti presento Jack» disse quest'ultima, guardando prima l'amica poi il fidanzato.

Juliet chinò brevemente il capo, come fece anche lui, e lo osservò. I capelli tra il biondo e il rossiccio, gli occhi scuri, il fisico alto. Dopo aver parlato con lui, la ragazza si dedicò alla delicata questione di Andie.

Le due amiche si allontanarono da Lou e Jack.

«Lo hai visto? È venuto?» le chiese Juliet, guardandosi intorno.

«Sì» disse lei.

Era in ansia, si vedeva. Juliet l'abbracciò.

«Andrà tutto bene» mormorò. «Tu resta qui. Ci penso io.»

Juliet avvistò il signor Stephan Hatwell.

«Signor Hatwell, scusatemi.»

Lui si voltò, ed entrambi si inchinarono.

«Congratulazioni per il fidanzamento» disse lui.

«Vi ringrazio» rispose Juliet.

Poi sospirò.

«Sentite, signor Hatwell, non vorrei disturbarvi, ma c'è una persona che vorrebbe vedervi, vorreste farmi il piacere di seguirmi?»

«Ma certo.»

Lei lo portò da Andie, che era girata di spalle a parlare con Louise. Le diede un colpetto sulla spalla e lei si voltò.

«Adrianne?» mormorò il signor Hatwell, sconcertato.

«Andie va benissimo» rispose la giovane McGlee.

Gli prese il braccio e iniziarono a camminare per la sala, per poi uscire nel giardino della villa, con la possibilità di restare da soli.

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If You Really Love MeWhere stories live. Discover now