occhioni di pece

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COPERTINA: TOMYBELOVEDV_
(mani magiche)

non so ancora precisamente quando comincerò a pubblicare con frequenza questa storia (la scrittura procede, fortunatamente) ma dato che il prologo è fuori dalla trama eccolo qui per farvi entrare in questo nuovo mondo.

intanto aggiungetela alla libreria e non perdetevi i miei messaggi in bacheca per sapere quando comincerà, oppure seguitemi su twitter ( @oversizedh00die ) e instagram ( @_oversizedh00die ).

spero vi piaccia, buona lettura <3

[ prologo ]

14 anni prima

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14 anni prima

Yoongi non aveva mai avuto paura di niente, nonostante fin da piccolo il destino si era divertito a piazzargli davanti ostacoli che avrebbero intimorito chiunque.

Non si era disperato nel vedere sua madre abbandonarlo su un marciapiede, non aveva mai abbassato la testa coi bulletti dell'orfanatrofio, non si era spaventato quando era stato uno dei pochi a essere affidati a un uomo che si era rivelato tra i peggiori delinquenti di tutta la Corea del Sud. Crescere sotto la sua custodia e diventare le braccia di una mente criminale non era stata una passeggiata, eppure era stata l'unica via di salvezza da un destino senza futuro.

Per forza di cose, il carattere di Yoongi era diventato talmente d'acciaio che ora, a soli diciassette anni, la mano neanche gli tremava nel reggere una pistola puntata contro una figura più grande, più alta, dall'espressione di un perfetto psicopatico e dall'alito che puzzava d'alcol perfino a distanza.

Era una di quelle sere in cui doveva eseguire compiti che avrebbero impaurito chiunque, ma non lui.

«Il capo era stato chiaro, Jeon.» al suo fianco, come quando dovevano scontrarsi coi bulli, c'era Namjoon: in quelle situazioni era sempre lui a prendere parola, Yoongi preferiva agire e basta. «Ti ha dato tre mesi in più per restituire i soldi.»

Ignorando le due armi che lo puntavano e stordito dal contenuto della bottiglia vuota tra le dita, il signor Jeon scoppiò a ridere. «Quel deficiente pensa davvero di essere credibile spedendomi a casa due mocciosi come voi? Andate via, non fatemi incazzare o potrei farvi male.»

Il suo mostrarsi così indisponente non fece altro che urtare maggiormente Yoongi, la presa sulla pistola si fece più stretta per la rabbia.

«Questa sarà l'ultima volta che te lo chiedo. Hai quei soldi sì o no?» Namjoon avanzò di un passo, preparandosi alla conseguenza della risposta che si aspettava.

L'uomo coi capelli neri stese le labbra in un sorriso derisorio, e fu proprio allora che Yoongi non ci vide più: tutto il corpo si mosse in uno scatto l'attimo dopo che il polpastrello premette il grilletto senza esitare, le orecchie si riempirono di quel frastornante rumore familiare e, infine, vennero svuotate dal silenzio che accompagnò il buio dell'appartamento in soqquadro.

jamais vuWhere stories live. Discover now