capitolo 5

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Sembrava una mattina come tante altre, le tende filtravano la luce del Sole, il vento entrava leggero e i pochi raggi che portava con sé si posavano sulle lenzuola, pronti a ricordare al proprietario della stanza che il mattino era giunto. Ma quel giorno arrivarono in ritardo: una ragazza vagava avanti e indietro alla base del letto, le mani incrociate dietro la schiena, i ricci sfatti e disordinati che le cadevano sulle spalle, la bocca in continuo movimento articolando prima un discorso, poi il suo opposto. Cara era sveglia da ore, anzi non credeva di essere neppure addormentata, quella notte. Guardò nervosamente la sveglia, mezz'ora all'incontro con suo padre. Sentì bussare e una donna dall'aria stanca entrò lentamente nella sua camera, dallo sguardo stanco nemmeno lei probabilmente aveva dormito molto. "Bellatrix, buongiorno" le sorrise la ragazza, cercando di nascondere la preoccupazione "è tutto tranne un buon giorno, Cara" rispose l'altra mentre la prendeva per mano e la faceva sedere sul letto, sistemandosi poi accanto a lei "voglio che tu sappia ciò che stai per fare. Niente improvvisazione, niente bugie. E' una cosa seria, Cara" la guardava negli occhi, e in quello stesso sguardo era leggibile quanto la donna avesse pensato e ripensato a cosa fare per aiutarla "andrà bene, Bella" "non andrà bene. Se il signore oscuro ti dice di venire nel suo studio, il motivo è uno solo. E fidati, non porta mai niente di buono" "tu ci entri, però" le venne spontaneo rispondere così. Inutile dire che se ne pentì appena vide lo sguardo che aveva suscitato quell'affermazione sul volto della donna "per me è diverso". Cara fece per ribattere, ma Bellatrix si alzò di scatto "comunque, non si sta parlando di me adesso. Te lo chiederò una volta sola, e faresti bene a rispondermi nel modo più sincero possibile" a Cara si seccò la gola, temendo che la donna avesse scoperto qualcosa. Immobile, lo sguardo fisso nel suo, attese la domanda "mi hai mentito su qualcosa? Una qualsiasi cosa? So che Codaliscia è stato incaricato di raccogliere informazioni su di te. Preferisco saperle da te, che dal signore oscuro" la ragazza ci mise un po' a rispondere. Si chiese se fosse il momento giusto per dire tutta la verità, fino in fondo. Ma il vero problema è che nemmeno lei la sapeva così bene. "No, Bella, non c'è niente che tu non sappia" mentì a sua madre per l'ennesima volta, e in quel momento la sveglia suonò per ricordare che mancavano meno di cinque minuti all'appuntamento. Nel buio del Manor, attraverso file di finestre oscurate da spesse tende per sfuggire all'alba, le due donne percorsero infine il lungo corridoio che all'ultima porta ospitava lo studio del signore oscuro.

Una luce fioca passava da sotto la porta in legno massiccio, proprio come l'altra volta che Cara ci era stata. Bellatrix si fermò un attimo lì davanti, inspirò lentamente, ed espirando colpì tre volte con le nocche il legno davanti a lei. La porta si aprì da sola, e da sola si chiuse appena le due donne varcarono la soglia. Voldemort le aspettava, seduto alla scrivania, le mani incrociate davanti a lui, lo sguardo gelido si sollevò dalle carte che stava esaminando e si posò su Cara, ferma davanti a lui. Bellatrix li guardava, lo sguardo passava velocemente dall'una all'altro. Era la più vicina alla porta, sapeva che tra poco avrebbe dovuto andarsene, ma sperava che le fosse concesso di restare, in fondo a volte succedeva, più di una volta aveva assistito ai 'discorsi' di Voldemort e altri mangiamorte. Esaminò la stanza per capire di cosa avrebbero parlato, e con orrore notò una cartella sulla scrivania che prima non aveva notato: sopra c'era il nome di Cara, ed era certa contenesse tutte le informazioni che Minus aveva il compito di recuperare. Poteva solo sperare che la ragazza le avesse detto davvero tutta la verità. Dopo qualche minuto il signore oscuro spostò lo sguardo su di lei "che ci fai ancora qua, Bellatrix?" la donna rimase in silenzio, Cara la guardò, e a lui quel gesto non sfuggì "credevi che ti avrebbe aiutato, ragazzina?" si rivolse a Cara, poi tornò dalla donna "questa volta no, Bella. Voglio parlarci da solo." le ultime due parole sibilate gelarono le ossa della ragazza, mentre Bellatrix chinava il capo e si congedava. Uscì e la porta si chiuse dietro di lei. Lo sguardo di Voldemort tornò su Cara, e la ragazza capì di non avere scampo.

Remember me // BellamortWhere stories live. Discover now