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Non avevo intenzione di ucciderlo anche perché non avrei potuto in partenza, non posso fare magie fino ai 17 anni e, anche se avrei potuto violare la regola che il fatitico Lord Voldemort, rimanevano gli oggetti nascosti per il mondo magico a dargli vantaggio.

Non avevo idea di cosa fare per rimediare alla mia comparsa in questa scuola consequenziale a terribili risultati, girando i attorno vedevo occhi preoccupati e impauriti dalla mia decisione, non potevo dargliela vinta, questo è chiaro, ma non potevo di certo mettere fine a ciò pronunciando due parole con la bacchetta in mano...

Poi ebbi quel lampo di genio, quell'idea che mi passó per la mente in qualche millesimo di secondo ma lasciando una scia di intriganti pensieri dietro di sé, poteva essere una cosa folle, mai provata d'altronde ma non avevo altra scelta.
Qualche tempo fa, quando ancora cagavo per le molteplici biblioteche della fortezza, occupate per lo più da libri trafficanti di incantesimi oscuri, maledizioni e molto altro, lesssi di un incantesimo... Oh si, un incantesimodi livello elevato, che solo pochi maghi riuscivano a sovrastare.

Antico, pericoloso e con minima possibilità di soluzione, perfetto per me!
Lasciai cadere a terra la bacchetta e levai la giacca della divisa, mi portai avanti di qualche passo, il sufficiente da prendere le distanze anche da colore retrostanti alle mie spalle...

Nessuno aveva mai parlato di un incantesimo che risveglia a i morti, anzi nessuno ne era a conoscenza a quanto pare, il libro stava segregato in una teca a cui nessuno aveva accesso, nemmeno mio padre che però non possedeva le mie capacità acquisite molto probabilmente da mia madre...

Le mani si strinsero in due pugni chiusi violentemente dalla forza che percorreva le mie vene.

PM: che vuole fare Albus?
Domandò la professoressa Mcgranitt al professor Silente in preda al panico e alla preoccupazione.

S: Oh Minerva... La signorina Riddle... Sta risvegliando i morti...

Dal sottosuolo comparvero lampi verdi che nellavvicinarsi rapidamente ai passi di mio padre divennero sempre più accecanti di quanto non lo fossero già...

V: figlia mia... Che stai facendo?!
Chiese in preda a quel panico che da tempo non accarezzava le dolci membra delle sue represse emozioni.

D: una volta mamma disse... Se la morte non lo fermerà verranno i demoni a prenderlo... Io sono il demone che ti è venuto a cercare padre...

In poco più di un minuto spuntarono dal terreno anime di fantasmi senza memoria accorsi le trascinarlo a forza bela voragine comparsa sotto i suoi piedi lasciandolo precipitare fino all'inferno accorso dagli spirito vendicativo di coloro che ha ucciso senza motivo, in seguito si richiuse come la ferita provocata nel mio quore quando vidi, tra la massa di anime, lo sguardo dolce e inconfondibile di mia madre trascinata con lui sul fondo del terrore.

I mangiamorte vennero estirpati da quell'auto oscura che invadeva la loro mente offuscata dal potere ripromesso da una vittoria ormai non più imminente.
I volti passarono da un'espressione di preoccupazione e terrore da una di scandalo e stupore, mascelle ancorate al pavimento e occhi sbarrati riempivano il vuoto del silenzio colmato nel medesimo atto, sentivo come se un peso se ne fosse andato ma avesse comunque lasciato una cicatrice impressa col fuoco sulla mia pelle...

Durò poco quel momento di pace e silenzio prima di rendermi conto di non riuscire più a reggermi sulle mie stesse gambe vedendo la mia vista oscurarsi d'impatto svenendo nelle tenebre...

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Solitamente nella mia testa passano milioni di pensieri infondati e confusi a cui però riesco magicamente a risolvere senza bisogno di troppi sforzo, chiaramente non poteva rimanere così semplice la questione.
L'ultimo mio incantesimo da me eseguito mi fece perdere i sensi venendo travolta dalla smisurata capacità di realizzazione rara persino per il grandissimo ed invincibile Albus Silente, mi confessò Madame Pomfrey surante il mio lento risveglio blaterando parecchio velocemente.

Nessuno sapeva del mio stato apparentemente pessimo e spossato, i professori decisero di evitare che la notizia vagasse per il castello è ondate di studenti accorressero per farmi milioni di domande portandomi allo sfinimento più di quanto non lo fossi già.
I giorni passarono torturando i ogni ora della giornata da noia e dolori a cui nessuno, me compresa, riusciva a dare spiegazione di una possibile causa. Una volta al giorno l'infermiera mi portava un te caldo rimpilzato di medicine per coprire il sapore disgustoso, qualche professore, specialmente Silente veniva a farmi visita chiedendo come avessi trovato l'incantesimo ma, comprendendo la mia situazione, non si spinse mai troppo in là delle mie capacità.

In quel momento volevo a tutti i costi udire la voce di Itan, osservare il suo inconfondibile volto infastidito dai pochi ciuffetti biondi che gli ricadevano su occhi e fronte, sentire la sua calda mano accarezzarmi la guancia dandomi forza e sicurezza sentendo ogni tocco minimo e delicato impresso sulla mia pallida pelle.
Non sono riuscita a dissuadere l'infermiera facendole commettere una piccola eccezione permettendomi d'incpntrarlo ma, nonostante la mia eccezionale bravura le corrompere le persone, non portò a termine quel piccolo desiderio che brama o con ogni speranza celata in me.

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Finalmente la mattina del 4 aprile una stupenda mettina di primavera inoltrata riscaldata dai raggianti spicchi di sole Madame Pomfrey si avvicinò a me senza medicine o tè, la cosa mi mise un po in dubbio sul perché non ci fossero gli strumenti quotidiani di disgusto mattutino.

MP: signorina Riddle, dopo più di un mese di rimessa totale, potrà ricominciare a seguire le lezioni come da orario colastico.
La mia gioia nell'udire le parole appena espresse dalla donna fu inconfutabile, ella mi vide spruzzare di gioia e s'incarco un sorriso sul suo volto.

MP: poi tornare nella tua stanza ora, la tua divisa ti attende già là assieme agli altri oggetti personali.
Silente mi ha chiesto di riferirti che attualmente sono in corso le lezioni quindi non avrai disturbi lungo il cammino.
Ringraziai la gentile donna  scendendo dal lettino sgranchendomi le gambe e le spalle, per quasi due mesi sono stata sdraiata a far nulla senza contare quelle poche camminate qua e là per l'infermeria a spiare qualche malcapitato imbecille.

Con accuratezza per mantenere il silenzio girai la maniglia della porta per uscire e la richiuso alle mie spalle.
Per il castello non si udiva nemmeno un respiro, non un passo, la cosa era abbastanza inquietante ma ricominciare a girovagare per la struttura mi regalò un senso di stranezza, tanto tanto tempo chiusa la dentro da perdere la testa e dimenticare tutto.

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Giunta a fatica in camera mi guardai a torno rispolverando i bei momenti passati, vidi poco distante da me, posta sul letto, la divisa di serpeverde verde, nera e argentata nella sua più assoluta unicità ed accuratezza dei minimi dettagli sulle cuciture più trasparibili.

La indossai pezzo per pezzo riguardando i allo specchio per osserverà il mio riflesso, una ragazza che dopo aver passato di tutto era ancora pronta a tornare alle lezioni semplici e noiose di magia e tregoneria.
Il mio umore si rammaricó leggermente quando notai un libro della libreria tendente a scivolare verso sinistra, era un vecchio libro rubato dalle biblioteche della fortezza narrante una storia di cui protagonista una ragazza.
Ricordai come una sera mi acasciai stanca a letto Itan si mise a leggere le frasi più romantiche segnate da me con la matita durante la prima lettura dell'oggetto.

Non mi persi d'animo però ed accorsi a darmi una sistematina in bagno alla faccia ed ai capelli, mi truccai quel poco per riavviare un poco il mio viso morente.

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In attesa dell'ora di pranzo sfoglia qualche pagina ma non le lessi prestando attenzione, lo feci solo per far passare i minuti che separavano ogni studente alla tanto attesa ora di pranzo dove finalmente avrei reincontrato tutti.

-tic tac-tic tac- il suono dell'orologio sulla parete di camera mia stava cominciando a darmi sui nervi ma non potei fare a meno di notare che finalmente le lancette si posarono sull'ora da me tanto attesa...

LA FIRMA DI UN DEMONE // LA Figlia Di VoldemortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora