1 Partire senza dimenticare

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Carissimo Davide,
Sono in viaggio verso l'Inghilterra, uno dei pochi paesi che non ho ancora avuto modo di visitare. Anche se mi avrebbe fatto piacere poterlo ammirare insieme a te. Ho le lacrime agli occhi se penso di essere seduto qui in aereo, da solo, a contemplare il sole che tramonta oltre le nuvole. È uno spettacolo stupendo, ma nulla è più stupendo ai miei occhi da quando sei "andato via".
Passo la maggior parte del tempo a pensare a te. Riguardo di continuo le tue foto sui Social, senza leggere i commenti che riconducono alla tua morte. Mi impongo di non visualizzarli e di far finta di nulla. Ma nel mio cuore so perfettamente che non posso fare finta di nulla.
Te ne sei andato, è vero. Ma in questo momento, anche io me ne sto andando.
Voglio restare da solo almeno per qualche tempo. Lontano dai nostri amici e parenti, che ormai, hanno preso il vizio di fare domande scomode, osservandomi come un cane bastonato.
Non ne posso più di tutto questo vittimismo.
Sai Davide. Quando ho riferito loro che sarei andato a vivere per conto mio, in un'altra nazione, stava per scoppiare il finimondo. Si sono opposti con tutte le loro forze, ma nonostante i loro rimproveri e divieti, non mi sono lasciato scoraggiare e ho continuato a proseguire per la mia strada.
Sai che quando mi metto in testa una cosa, deve essere per forza quella.
Ho trovato una sistemazione e un lavoro come cameriere in una piccola cittadina di nome Arringhton. Si tratta di un centro cittadino non molto grande, forse ci vivono all'incirca seimila persone. Più uno, calcolando anche me.
Prego con tutto me stesso che possa sentirmi a mio agio lì, anche se all'inizio sarà difficile, ma sono certo che la tua anima saprà guidarmi nella direzione giusta.
Mi dispiace se ti ho assillato con il mio ciarlare.
Perdonami.
Ti mando un bacio grande, quanto l'amore che provo per te.
Il tuo Andrea.

Chiudo il diario legandolo con un semplice nastro rosso. Tutto intorno a me sembra immobile e ogni passeggero si fa gli affari propri; non vola neanche una mosca: c'è chi legge, chi scrive al MacBook e chi si guarda un film dal proprio Tablet.
Io, a quanto pare, sembro essere l'unico che ha voglia di fare due chiacchiere dopo giorni di silenzio. Di fianco a me vi è un signore anziano che arriva direttamente dalla Germania. Perciò il tedesco non fa proprio al caso mio, dato che a malapena so parlare inglese.
Guardo ancora fuori dal finestrino. Ormai il sole non c'è più. Si vedono solo delle piccole luci incastonate nel buio del cosmo. Da quando Davide è "andato via", non mi sono mai preso la briga di stare ad osservare il cielo stellato. E solo ora capisco quanto possa essere... unico.
"Le stelle sono le anime di coloro che sono vissuti prima di noi". Dice sempre mia nonna.
"Davide. Tu che stella sei?". Ti cerco in questo vasto oceano di costellazioni, una diversa dall'altra, nella speranza di poter ammirare ancora una volta la bellezza dei tuoi occhi che brillano come queste stelle.
Prendo dei respiri profondi e faccio mente locale su quello che dovrò fare al mio arrivo in Inghilterra. Ho così tanti pensieri per la testa che non so nemmeno da dove cominciare. Ammetto di aver paura, non sono mai stato all'estero in solitaria, nemmeno per le vacanze; figuriamoci vivere da solo. Oddio, solo del tutto non lo sarò; dato che dovrebbero esserci altri inquilini, da quello che mi ha detto la proprietaria dello stabile: una certa signora Larson.
"Chissà cosa accadrà al mio arrivo". È un pensiero che mi sono fatto da quando ho preso questa decisione e non sono nemmeno sicuro che sia la scelta migliore per la mia vita. Eppure sento dentro di me che questa strada è quella giusta.

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