22 Io, Jason e Erika

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Sono sdraiato a letto con la sguardo perso nel vuoto. Saranno due ore che osservo un punto imprecisato del soffitto pieno di crepe. Non riesco a mettere un freno al mio cuore che sta battendo come un martello pneumatico. Mi porto un dito alla bocca e lentamente accarezzo le labbra. Il bacio che ho dato a Jason è stato per me come un fulmine a ciel sereno. Un gesto improvviso e spontaneo, nonostante fosse solo sulla guancia, eppure nel profondo del mio essere, so che è stata la scelta giusta che potessi fare in quel momento. La mia anima era così desiderosa di sentire la sua pelle delicata e assaporare, anche per un solo istante, il dolce aroma che emana il suo corpo.
Bussano alla mia porta.
-Avanti...-
-Ehi. Andry...- Walter entra nella camera.
-È Successo qualcosa?- domando mettendomi a sedere sul letto.
-La signora Larson è di sotto!- spiega con calma.
-Cosa vuole?-
-Fa molte domande su Jason e pretende di vederlo... prova a farla ragionare tu.-
-Come mai?- chiedo curioso.
-Non crede alla versione che le abbiamo raccontato.-
"Accidenti". -Immagino che abbia visto la Chevrolet questa mattina presto...- faccio la supposizione migliore che mi viene in mente. So perfettamente che la signora Larson si alza all'alba tutte le mattine per occuparsi dei lavori in fattoria.
-Farò un tentativo, ma non prometto nulla!- mi vesto con molta rapidità e in attimo sono in soggiorno. -Buongiorno signora...- saluto con dolcezza.
-Ciao ragazzo! Jason è nella sua stanza? I tuoi amici qui non vogliono raccontarmi cos'è successo la notte scorsa.-
-Signora... le abbiamo detto che ha avuto un malore...-
-Allora come mai questa mattina ho visto una ragazza bionda, uscire dalla fattoria guidando una di quelle macchine enormi...- Usa un tono di voce alterato. Riprende fiato e prosegue. -Ragazzi... voi siete liberi di uscire e frequentare chi volete. Non ve lo impedisco, ma se succede qualcosa di grave o avete atteggiamenti irresponsabili, mi vedo costretta a cacciarvi. Ricordatelo! E fatelo presente anche a Jason!- esce di casa, sbattendo la porta.
-Era davvero arrabbiata!- Emily scende le scale. -Ma cosa è successo? Immagino che si tratti di Jason.-
Annuiamo.
-Ha visto l'auto di Erika uscire dalla fattoria.- rispondo prima che lo faccia Walter.
-Immagino che da ora in poi ci terrà d'occhio tutti quanti...- ci osserva. -Volete fare colazione? Ormai non ha senso tornare a letto. Sono già le sette passate.- si avvia in cucina.

Giunge l'ora di pranzo e Jason ci raggiunge in soggiorno, dove trova noi tre già seduti a tavola.
-Ehi, ragazzi!- tiene la mano sulla fronte e il suo volto è contratto in una smorfia di dolore.
-Ah. Ben svegliato... siediti e...- Emily lo guarda come inorridita. -Non ti sei nemmeno preso la briga di vestirti!-
-Emily ti prego, non mi funestare... ho mal di testa.- si siede di fianco a me e appoggia i gomiti sul tavolo, nascondendo il viso tra le mani.
-Ti sta bene. La prossima volta non ci lasci per andare a bere tutta la notte.-
Jason ride. -Scusate... ma avevo bisogno di uno sfogo...-
-Sì, e sappiamo con chi ti sei sfogato.- Walter mette in bocca un pezzo di bistecca, osservando Jason con malizia.
Io non alzo lo sguardo dal mio piatto, imbarazzato e teso allo stesso tempo.
-Ah. Sì, Erika è stata di grande compagnia.- non smette di ridere. -Per fortuna che c'era lei. Altrimenti sarei ancora in quel pub.-
Emily batte i pugni sul tavolo. -Non è uno scherzo... la signora Larson minaccia di cacciarci di casa se facciamo stronzate.-
Lui la guarda perplesso. -Rilassati Emy. Cercherò di fare il bravo!- Allunga la mano per prendere un panino. -Ora... cambiando argomento.- stacca un pezzetto di pane e lo mangia. -Ho fatto un sogno strano...-
-Uhm. Uhm.- fa Emily.
-Mi trovavo nella mia camera e... non so perché, ma ricordo che qualcuno mi accarezzava i capelli...-
Mi irrigidisco nel giro di un attimo, non sono più in grado di fare nessun movimento.
"Mi ha sentito. Oddio che imbarazzo". Sto per avere un attacco di panico, ma cerco di tenere i nervi saldi.
-Davvero? Bere troppo ti fa immaginare le cose.- Walter ride, senza smettere di mangiare.
-Sono sicuro e probabilmente si trattava di Erika.-
Alzo lo sguardo verso di lui. Il mio cuore ha perso un battito e si è bloccato.

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