38 Pagina di diario -parte 4

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Carissimo Davide,
ieri sera ho fatto una cosa che mai mi sarei immaginato di poter fare: ho ballato. Anche se agli occhi della gente poteva sembrare un ballo erotico. E lo era.
Lo so, può sembrare assurdo detto da me, ma è successo. Edward mi ha trascinato sulla pista e non ho saputo controllare il mio corpo... so che forse ti ho deluso, ma cosa posso fare?
Alla fine anche il mio cuore ha ceduto alla passione, confessandogli di... amarlo.
Amore mio... ti prego perdonami... in questo momento sto piangendo. Non posso non pensare al grave torto che ti ho fatto.
Non ho mantenuto la promessa di esserti fedele, ricordi? Quando mi hai chiesto di sposarti...

Smetto di scrivere e la mia mente vaga fino a quel ricordo ancora impresso nella memoria. Il giorno più bello di tutti.
Guardo la pagina mezza bianca, la penna stretta tra le mani. I miei occhi guardano un punto imprecisato davanti a me, una fievole luce del sole che filtra dalla finestra, crea un'ombra indistinta.
Riprendo a scrivere...

Eri in piedi davanti a me, tra le mani stringevi un piccolo cofanetto rosso, e quando ti sei inginocchiato...

Riprendo a piangere.

Scusa amore, ma non posso più ricordare quel momento. Perdonami... Non è colpa tua, ma mia, che mi sono lasciato abbagliare da Edward. Quando sto con lui, non sono più in grado di riflettere con lucidità,  facendomi compiere atti sessuali che si posso trovare solo in alcuni film "spinti" o pornografici.
Amore mio... se tu lo conoscessi, piacerebbe anche a te.
Oddio... sto continuando a parlare di lui anche quando dovrei parlare con te.
Spero solo di non averti fatto arrabbiare.
Amore mio...
Ti mando un bacio grande.
Il tuo Andrea.

Asciugo le lacrime rimaste sospese sulle mie guance. E riguardando quello che ho scritto, mi rendo conto che forse dovrei "provare" ad andare avanti nonostante possa sembrare uno sforzo sovrumano. Prendo in mano il diario e faccio scorrere le sue pagine una per una. Ammetto, con dolore, che sto "vivendo" nel passato e che il mio futuro si trova qui con me. Per la precisione, nella stanza accanto.
Edward guarda la TV seduto sul divano e aspetta solo che lo raggiunga.
-Piccolo mio...- dice appena mi siedo di fianco a lui. -Cosa facevi di là?-
-Nulla... mettevo a posto.-
Lui mi alza il mento, obbligandomi a guardarlo in faccia. -Hai pianto...-
-Da cosa lo deduci?- chiedo in evidente imbarazzo.
-Dal rossore dei tuoi occhi...- ha la tipica espressione di chi ti ha appena scoperto.
Non rispondo, mi limito ad accoccolarmi a lui, affondando il viso nel suo corpo.
-Ti sei messo a scrivere sul diario di Davide?-
Annuisco. Ed è l'unica risposta che do.
-Perché lo fai? E il tuo modo di sfogarti?- è la prima volta che qualcuno mi fa questa domanda. Alzo la testa verso i suoi occhi brillanti.
-Lo faccio per parlare con lui.-
Mi guarda perplesso. -Non capisco...- accarezza lentamente i miei capelli.
-In quel diario non annoto soltanto cosa mi accade durante la giornata, ma... faccio... finta...- chiudo gli occhi. Prendo fiato e proseguo il discorso. -faccio finta di parlare con Davide.-
-Ok, ma ancora non capisco perché lo fai.-
-Beh... e come se non se ne fosse mai andato...- lo guardo con aria triste. Temo che possa prenderla male. -So perfettamente che è strano, ma mi fa stare bene...- ora mi accorgo di aver detto qualcosa che potrebbe turbarlo. -No, non fraintendere. Io con te sto benissimo e non rimpiango quello che ho detto ieri notte.- gli prendo il viso tra le mani. -Io ti amo Edward. Sono veramente innamorato di te.-
Sogghigna. -Calmati Lupetto. La mia era semplice curiosità. Non ti sto giudicando, è solo un "metodo" che hai per poter affrontare il lutto.-
A questo non avevo mai pensato. Forse Edward ha ragione. Probabilmente, scrivere sul diario di Davide è un metodo "sano" per poter elaborare la sua morte.
-Spero di non averti turbato con questo mio modo strano di fare...- lo guardo spaventato.
Ride. -Ma figurati...- mi stringe a se, dandomi un leggero bacio sulla tempia. -Sappi che da adesso in poi ci sono io qui con te...- mi guarda. -Il mio Piccolo Andry.- Posa le sue labbra sulle mie.

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