Capitolo 29 -Sogno

233 19 1
                                    

Kirishima's pov

Ero abbastanza stordito. Mi guardavo attorno inncuriosito da quel che avevo di fronte.

C'era un grande prato verde che si estendeva tutto attorno a me lungo l'orizzonte fino a quando il mio occhio non poteva più vedere.

Difronte a me una spece di tunnel buio. Dovevo entrarci?

Non sembrava esserci nulla nel raggio di km se non un prato verde e quella sembrava l'unica via di uscita. Tentai.

C'era un piccolo puntino giallo che si vedeva a stento. Forse da lì sarei tornato a- aspetta dove dovevo andare?

Non mi ricordavo, comunque senza farmi troppe domande iniziai a percorrere la lunga galleria.

La luce non si avvicinava, forse camminavo da ore ma la luce non sembrava venirmi incontro. Era tardi per tornare indietro l'entrata era oramai lontana, quindi decisi di continuare.

Dopo altri svariati minuti la stanchezza si fece sentire quindi pensai fosse meglio sedermi per riposarmi un po'. Non appena toccai il muro per appoggiarmici venni teletrasportato alla fine del tunnel.

Ero sbalordito.

Una linea separava la luce e il buio della galleria, com'era possibile che non si toccassero? Che non si mangiassero a vicenda? La luce non illuminava fiocamente anche l'interno della galleria, rimaneva al suo posto oltre la linea, senza opporsi.

Varcai anche quella piccola striscia e mi ritrovai in una grossa sfera piena di soffioni, quei fiori che raccogli e ci soffi sù per far levare tutti i piccoli petali.

Ecco, io ero circondato da questi.

Tutto tranquillo, niente pensieri, nulla di nulla.

Proprio mentre stavo per sdraiarmi e godermi quel paradiso una luce venne verso di me e mi disse:

-Cosa fai tu qui?- lo guardai stranito

-io voglio stare qui, mi piace-

Era tutto così perfetto, perchè mi mandavano via? Io volevo restare lì.

-Mortale tornatene sulla terra, è un ordine- appena la voce smise di parlare fui scaraventato non so dove

Era forse un sogno pre-morte?

Bakugo's pov

-in verità Kirishima è...- piccoli secondi che non finivano mai iziavano a riempirsi con le mie lacrime, il cuore mi batteva così forte che sembrava uscirmi dal petto.

Nessuno può capire quello che sto provando in questo momento poi finalmente la notizia arriva

-m-messo male, ma se vuoi vederlo lo andiamo a trovare assieme. La nostra speranza non deve morire ok?- la signora mi ha appoggiato la mano sulla spalla però io indietreggio fino al letto perché dalle mie mani stavano uscendo esplosioni incontrollate che cerco di calmare in tutti i modi.

Per mia fortuna a passare di lì fù Jin, l'opsicologa, che si ferma davanti alla porta e corre verso di me.

-Bakugo guardami va tutto bene sono io Jin- gli occhi mi tremano, l'ossigeno non arriva a i polmoni. Non riesco a respirare. Tremo come una foglia.

Che cazzo vuole Jin? RIDATEMI... Eijirou.

Mi sento così solo, nessuno riesce a capirmi, mi sento come se fossi ritornato a inizio anno.

Questo genere di cosa le vedi nei film o nei libri, il coprotagonista è in coma e appena arriva il suo amato si risveglia. Ma questa è la triste realtà.

Dopo essermi finalmente calmato iniziai a giocherellare con la mia collana, spero che Kiri la sua l'abbia ancora al collo.

La promessa che mi ha fatto la deve mantenere, una promessa è un debito e bisogna saldarlo. Non può lasciarmi.

Cammino al fianco delle signore a testa bassa, stiamo andando nella camera d'ospedale di Eijirou.

Sono davanti al lettino da un bel po' ma non ho ancora trovato il coraggio di alzare lo sguardo

Decido di andare per gradi, prima guardo le gambe nascoste dalla coperta bianca, si intravedono dei fili che rialzato il lenzuolo.

Alle gambe ci sono delle fasciature, probabilmente erano rotte e ora sono guarite.

Volto lentamente lo sguardo verso lo stomaco, il davanti sembra okey ma mi hanno detto che dietro lo avvolge una grossa fascia perché la schiena era fratturata.

Poggiate sul suo petto, che si alza e si abbassa, proprio come dorme solitamente ci sono le sue mani fredde dove sul dorso vi sono due fili che trasmettono sangue. A quanto pare ne ha perso molto.

La sua pelle è di un colorito più chiaro del solito.

Le labbra sono screpolate ma sembre grosse e rosee, quanto mi mancano.

Al naso è attaccato il respiratore, gli occhi sono chiusi e ai capelli c'è una grossa parte di ricrescita nera.

Proprio sul capo un pezzo di capelli è stato rasato e si scorgono da lì dei punti, non per caso sulla cartella clinica oltre a tremila lesioni si legge anche trauma cranico

Tutto questo per una persona spregevole come me...

Sembrava proprio la bella addormentata nel bosco, il suo principe voleva davvero tanto baciarla.

Non riuscivo ancora a realizzare che la persona che amo, che mi ha aiutato a vivere per me stesso, mi ha fatto capire di essere abbastanza, mi ha fatto capire di non essere debole, che mi ha salvato da un tunnel buio che noi mortali chiamiamo vita.

Ora sia inerme davanti a me senza che io possa risvegliarlo...

L'unica soddisfazione, se così si può chiamare, è che la collana è lì dove l'ho lasciata.

Hai Fatto Una Promessa KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora