VIII

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<Minho!>

Sento gridare il mio nome alle mie spalle, mi volto e vedo Y/n corrermi incontro con il suo solito sorriso smagliante e gli occhi pieni di luce.

<Minho...> Quanto è bello sentirla parlare, specie se dice il mio nome.

Come da un paio di giorni a questa parte mi stringe in un forte abbraccio, ma oggi percepisco qualcosa di diverso, sembra imbarazzata... ma che le prende oggi? Io ero convinto che da come venisse verso di me stesse bene.

<Yobo? Tutto ok?>
<Minho, ioo... non so come dirtelo. È successa una cosa?>
<Da come lo dici pare una tragedia!>
<Potrebbe diventarlo...>
<Y/n parla! Dimmi che succede!>

Y/n mi prende il viso tra le mani e lo avvicina al suo, i nostri nasi sono in contatto fra di loro mentre le labbra sembrano chiamarsi per nome.

Ho gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa, ma non posso restare qui impalato. Finalmente ci scambiamo un delicato bacio a stampo, mi viene la pelle d'oca per quanto sia bello. Sento un rumore di mani che sbattono fra di loro, mi giro per controllare chi sia che ci applaude, è una ragazza, non riesco a vederla in viso ma tiene in mano un bigliettino e un fiore. È Mia! Lei come se abbia compreso che io sia riuscito a capire chi è inizia a correre ed io la inseguo ma fallendo: non riesco a muovermi, cerco di raggiungerla ma è fatica sprecata, mi giro, neppure Y/n e rimasta a guardare. Sta correndo da uno di quei ragazzi che si credono fighi. Non oso guardare oltre e mi accascio a terra.

Sento un peso sulla mia faccia che mi impedisce di respirare.

Dori? Perché Dori deve mettersi di culo sul mio naso? E poi che cavolo, sono nella mia camera... Era tutto un sogno?

Controllo l'orario e vedo che sono le 4:03, ho perso tutto il sonno che avevo a causa di questo incubo, forse è meglio che mi vada a lavare, tutti dicono che una doccia aiuti ad alleviare i dolori dell'animo.

Una volta che ho finito di prepararmi mi dirigo a scuola nella speranza di non incontrare nessuno di familiare.
In classe sono il secondo ad entrare e trovo ad aspettarmi un fogliettino, in questi giorni Mia sta scrivendo davvero poco. Oggi mi ha solo detto che io e lei ci vediamo ogni giorno, e tutte le volte i nostri occhi si intersecano. (Ma lei si fuma le canne?) Poi continua dicendo che è felice che io mi interessi a lei e che spera il mio interesse sia eguale al suo...

E ora chi le dice che non lo so nemmeno io? Questi sono quei momenti in cui vorrei evaporare, anche solo vedere tutti questi studenti con cui non parlo passare difronte alla mia aula mi pento di essere uscito di casa.

Le lezioni vanno a gonfie vele, sono andato interrogato solo in materie in cui ero preparato; scendo le scale e vado a sedermi in cortile, in una zona appartata dove nessuno può disturbarmi. Oggi non sono andato a prendere Y/n, non ho proprio voglia di vederla, ma aimé, dovrò passare un intero pomeriggio in sua compagnia, certo il motivo non è quello che io in parte vorrei però...

~•~•~••~•~•~

Sono terminate tutte le lezioni e con mia sorpresa ad aspettarmi davanti alla mia aula trovo Y/n che chiacchiera con uno di quei gruppetti composto da Iosonomissmondo e le altre che come ogni stereotipo vuole si fanno condizionare.

Mi avvicino a le lei senza preavviso la trascino come, non voglio entri in contatto con certe persone.

<Hey Minho! Lasciami! Sparisci per tutto il giorno e poi ti prendi pure il diritto di portarmi con te tipo cane?>
<Yobo, vorrai dire cagna. Tu sei femmina.>
<E che ne sai? Hai mai controllato?>
<No e non voglio.> ... Emmm sì, viva la sincerità!

~•~•~••~•~•~

La traino con me fino ad arrivare a casa mia dove un odore di Yakgwa* ci invade le narici.

Mia madre, che è in cucina a lamentarsi, sembra aver bruciato i dolci che le avevo chiesto di preparare.

<Minho, tesoro! Ho bruciato gli yakgwa, ma tranquillo ne ho un'altra teglia in forno! Tra un'ora saranno pronti!> Ci viene in contro e quando vede Y/n le si illuminano gli occhi.

<Tesoro! Mi avevi detto AMICI non
AMICHE!>
<Mamma non iniziare...>
<Oh, sempre con la solita predica! Prego vieni cara, togliti le scarpe ché vado a prenderti delle pantofole.>
<Certo signora Lee.>
<Ecco tieni bella, non mi hai detto il nome, ti chiami?>
<Y/n>
<Da dove vieni?>
<Dall'Italia signora.>
<Tesoro non sapevo ti piacessero le straniere! Dimmi cara, tu mangi tutto vero?>
<Sì, credo che gli alimenti che non mi piacciono siamo contabili sulle dita di una mano.>
<Uh, perfetto Y/n. MINHO! Mi raccomando, non fare scherzi e se Dori attacca Y/n aiutala! Ora andate a divertirvi in camera.>

<Tua madre è mitica!>
<Mia madre è imbarazzante!>
<Guarda che ti sente! E poi a me fa ridere, e tanto gentile.>

Ci chiudiamo in camera mia e iniziamo a discutere del piano.

<Io propongo: luna park e invito anonimo in un punto preciso.>
<No! Portiamoli al cinema! Così al massimo vanno in bagno e fanno cose!>
<Minho, non faranno sesso per la prima volta nel bagno di un cinema!>
<Signorina moderi i termini!>
<Ma ho detto sesso! Questa è scienza!>
<Se se!>

Alla fine vince la sua idea e scriviamo al computer l'invito che inviamo ad entrambi con una mail finta. Sono sorpreso del poco tempo che abbiamo impiegato per farlo, ora l'unica cosa è andare qualche minuto prima di loro al parco e pagare per rendere il tutto un regalo.

Durante l'escogitazione del nostro piano nella stanza entra la tanto temuta Dori. Oh povera piccola, la prendo in braccio e inizio a coccolarla, ma non sono l'unico a farlo, difatti la mano di Y/n si trova sulla testa della mia gatta più piccola.

Che cosa carina, non l'ha graffiata. Lei di norma con gli sconosciuti è un arma da guerra, capace di attaccare anche un leone.

Sono così contento da non essermi accorto subito che quella infame ora è situata sulle gambe della ragazza. Oh mio dio. Potrei morire sul momento. Due delle creature più belle della mia vita si trovano sul mio letto a godere l'una della compagnia dell'alta.

Senza rendermene conto mi avvicino alla mia bella poggiandole delicatamente la mano sulla gota.

<Minho?> Che bella voce, vorrei sentirla parlare per sempre con questo suo strano accento. Mi alzo per potermi trovare Y/n di fronte e continuare ad avvicinarmi, sento il suo respiro schiantarsi contro il mio e le sue labbra essere ad un soffio dal esaudire il mio desiderio.

<Ragazzi ecco i yakg-... Uh! State già consumando un dolce, bene! Iooo... Li lascio qui, caso mai vorreste cibo vero!> Esce dalla stanza sussurrando a mio padre <ti avevo detto che era quella giusta!> Oh. Mio.  Dio.
Y/n si allontana da me con una velocità allarmante, tiene ancora stretta a se Dori, non mi guarda nemmeno in faccia.
Reazione un po'esagerata ma le do' ragione, io mi sento completamente caldo, sarò arrossito a livelli stratosferici.

Vorrei sotterrarmi dalla vergogna, cosa stavo facendo? Io non sono sicuro di provare sentimenti per lei o per Mia, non posso avere la sfacciataggine di provarci se io potrei diventare causa di sofferenza e la potrei illudere.

<Y/n vai a casa, poi i biglietti li pago io a tutti e due.>
<Tieni un po' di won, voglio essere di aiuto, ciao.>





* sono delle specie di biscotti fritti dalla storia lontanissima... sembra che fossero usati nei riti buddisti prima dell'anno 1000. Ancora oggi sono legati a feste tradizionali come quella del raccolto, ai matrimoni o al rito degli antenati. Per farli si mescola farina bianca, liquore, olio di sesamo, miele e zenzero. All'impasto è data la forma grazie a speciali formine di legno e poi si frigge tutto. Ultimo passaggio: la copertura di miele🤤.

tua per sempre♡ //Lee Know - Lee Minho [COMPLETA]Where stories live. Discover now