Capitolo 4

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"She's getting on my nerves"

La serata proseguiva, quell'attimo, quel momento, non sfuggiva così facilmente dalla testa di Toni.
Analizzava ogni cosa, la scena ripartiva, cercava più dettagli possibile e vagava nella testa come se avesse uno stesso percorso.
Qualche volta andava veloce, qualche volta piano.
Riusciva a percepire le sensazioni.

E i dubbi l'affliggevano ricoprendo ogni parte del corpo.

Toni non sbavava per nessuno, sono sempre stati "amori" estivi, cotte che durano massimo 3 giorni, o semplicemente trovare una ragazza o un ragazzo più carino del previsto.

Cos'è l'amore?

Perché tutti parlano d'amore?

"Da grande avrai una famiglia a cui accudire, un marito"

"marito"

Ecco cosa le faceva timore.

E se si fosse innamorata di una donna?

Se scappasse da ciò che dice la società? Tanto scapperà prima o poi da tutte queste fesserie che le dicono e le entrano in testa solo per farla pensare di più ed avere più dubbi.

Perché adesso si stava facendo tutti questi problemi?

"Semplicemente perché è una persona superiore, di un grado più alto, persone così non si avvicinano a gente come me, questo è, basta."

Ad interrompere i suoi soprappensieri fu la persona meno adatta.

"Ancora scioccata da prima?"

Porse un bicchiere alle sue rosse labbra e si sedette accanto a Toni.

"Cos'è successo prima?"

Cheryl la squadrava dalla testa ai piedi e la voglia di sapere a cose stesse pensando non era poca.

Cosa una come Cheryl pensa di una come Toni.
Cosa una persona che non ha mai avuto i piedi in testa pensa di una persona che potrebbe metterglieli.

Per Cheryl quello non era niente, l'avrebbe stuzzicata fino a un punto di morte.

Chi osava contraddirla o risponderle, non la passava tanto bene.

"Vuoi che ti rinfreschi la memoria?"

Ma agli occhi degli altri, questo non appariva come "prese in giro", ovvero ciò che pensavano le due protagoniste, appariva invece come gioco di flirt.

Veronica sussurrava qualcosa nell'orecchio di Betty guardando le due, con sguardi stupiti, non stupiti dal fatto che fossero due ragazze, ma dalla diversità di queste.

Alla fine il detto "gli opposti si attraggono" non è vero, perché si litiga, si discute continuamente, fino a quando uno della coppia non si arrende.

Gli amici della gang di Toni, avevano un'espressione del tipo "vai tiny!" ma anche "aspe ma quella è cheryl blossom?".

Toni considerava loro i miglior messaggeri, poteva dire tutto, erano pronti a supportarla in qualsiasi scelta.

Se gli amici delle ragazze pensavano ciò,
cosa pensavano le ragazze?

Per loro non era nulla.

Era un gioco.

Un modo per vedere chi è più stronza, chi si fa valere di più.

E in quel momento come in quel momento, non pensavano alle conseguenze.

"come preferisci."

Come già si sa, Toni conosce fin troppo la scena.

Fu lì che Cheryl posò il bicchiere sul tavolino, appoggiò delicatamente le mani sul divanetto e piano piano si avvicinava verso l'orecchio sinistro di Toni.

Cheryl era consapevole di quello che faceva, e per quanto Toni potesse provenire dal lato sud di Riverdale, non si stava abbassando a nessun livello.

"la prossima volta che mi vedi chiudi la bocca, entrano le mosche"

Un brivido viaggiò lungo la sua schiena, portandola a chiudere gli occhi.
Le sensazioni erano più vivaci poiché erano molto più vicine.

La serata proseguì normalmente, le due fecero finta di nulla, gli altri ancora sbalorditi, ma si faceva casino, si beveva, coppie e non coppie che si baciavano.

La festa finì tardi, la testa di Toni era vuota , durante l'arco di tutto quel tempo non aveva pensato al rientro a casa, ma non le importava così tanto.
Per la prima volta.

Cheryl guidava la sua macchina rossa, si chiedeva come mai non si fosse ubriacata, di solito succede sempre alle feste, avrà dato una buona impressione a chi c'era.

Il cancello di casa Blossom si aprì e parcheggiò nel garage.

La madre non c'era, probabilmente era in qualche locale da "puttana"; il padre si era impiccato per aver ucciso suo figlio, fratello gemello di Cheryl; l'unica anima buona di quella famiglia era sua nonna: Nana Rose.

Quella donna le dava consigli ogni volta che poteva, la proteggeva e curava dalla madre, tanto che era affidata a lei.

Aprì il più piano possibile la porta di casa per non far svegliare alla nonna, posò le chiavi sul tavolo, si lavò velocemente, e si buttò nel letto.

Guardava il soffitto, pensava al suo futuro, voleva far passare velocemente questa fascia d'età, voleva sfilare delle passerelle con vestiti firmati, essere fotografata da tutti, far vedere la sua bellezza, i suoi magnifici capelli.

"Domani che devo mettere a scuola?"

Aveva già fatto colpo, tutti abbassavano lo sguardo quando c'amminava e i corridoi erano la prova.

Uno sguardo non si abbassava, quel maledetto sguardo.

Il solo pensiero che quella ragazza possa "umiliarla" davanti ad altre persone la fa innervosire.

Ecco chi era per lei Toni Topaz:
Il nervoso.

Pensava anche ad altro però, quello che non fa vedere, pensava a quanto avrebbe voluto che qualcuno in un certo senso sbloccasse i suoi sentimenti, le sue emozioni, quelle che provava con suo fratello.
Ormai si bastava, non aveva nessuno che la supportasse, quindi lo faceva da sola, nessuno era orgogliosa di lei, quindi lo faceva da sola, nessuno nel momento del bisogno, quindi faceva tutto da sola.
Si sfogava da sola, piangeva da sola.

Per quanto ormai fosse abituata a questo, per quanto potesse convincersi che l'amore a lei non serve, sognava comunque una relazione come quelle dei tanti libri che leggeva, quelle che disegnava, quelle che vengono descritte nelle canzoni.

Voleva qualcuno a cui poter sorridere sinceramente, liberarsi di ogni sua insicurezza, perché ne aveva.

Perché nessuno voleva conoscerla?

Perché nessuno si è buttato oltre quello che mostra?

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