Capitolo 7

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Passo avanti

La mattina seguente Toni aspettava i suoi amici fuori scuola , stranamente in ritardo.
Arrivarono correndo e Veronica aveva i capelli disordinati.

"I-" Cercò di giustificarsi la sua amica, maa venne subito interrotta.
"Non ti chiedo nemmeno il motivo del ritardo, l'ho capito."
Accanto a Veronica c'era Archie che si sistemava la maglia.
"Allora entriamo"
La corvina cercò di prendere sottobraccio la compagna, ma lei aspettava qualcun altro.
"Toni Topaz a chi aspetti?"
"Non sono affari tuoi, entra pure se vuoi"
Affermò con aria atteggiosa, proprio come Cheryl.

Veronica aveva un'espressione sorpresa, si sarebbe fatta raccontare tutto più tardi, ma aveva già intuito qualcosa di molto scontato.

Parcheggiò una macchina rossa.
Era arrivata.
"Finalmente"

Scese dall'auto come se fosse una celebrità di Hollywood, e inizió a camminare verso l'entrata.

Sorridendo debolmente alla vista di Toni, ma questo sparí subito dopo che Cheryl continuò la sua entrata ad effetto, ignorando la ragazza che l'aspettava con un po' d'ansia.

Cosa ci si aspetta da una come Toni in questo caso?

Il volto di questa cambiò, e non trasmetteva felicità o emozioni in generale, si spense.
Cercò di non pensarci ed entrò come gli altri, raggiungendo Veronica e prendendola sottobraccio.

Doveva parlare con Cheryl?
Non si sono nemmeno salutate.

Forse non l'avrà vista.

Non mi avrà notata.

Ecco cosa succede, pensieri su pensieri, che distraevano la tua mente, che toglievano le amate nuvole che occupano tutti i pensieri aggiungendone altri, facendo sì di avere l'impressione che la propria testa pesi dai troppi complessi, problemi.
E le parole si univano formando frasi che nessuno aveva mai detto, formando fatti che nessuno aveva mai commesso, formando scenari che nessuno aveva mai immaginato.
Prontando a credere il peggio, portando a dover avere certezze su certezze, ma la paura di far pesare la propria testa anche agli altri, era più forte.
Quindi ci si limita a stare zitti, e quando si parla con altre persone i pensieri girano come foto proiettate, come un film in azione, ti fa male la testa, i problemi diventano emozioni; la tristezza si fa spazio per prima, metti in secondo piano chi ti sta avanti, dietro, intorno, chi parla, le tue labbra si curvano verso l'ingiù e corri via, in un posto dove puoi sfogarti.
Ti accovacci e piangi, qui inizia l'ansia, respiri a fatica, muori dentro, le lacrime ti escono incontrollate dagli occhi, bagnando la tua pelle e a volte i vestiti che ti ritrovi addosso.
Ti rialzi, ti guardi a uno specchio o qualsiasi cosa che riflette la tua immagine, respiri profondamente, ti asciughi le lacrime.
E qui inizia la rabbia, la rabbia di aver fatto tutto da sola, non sei fiera di te stessa, sei delusa dagli altri, da persone che pensavi ti aiutassero, ma non è così, persone che ti dicono sempre di poterti capire, ma non è cosi.

Tutto questo accade nella mente di Toni senza ancora realizzarsi, era un modo per controllarsi.
Barcollava e poteva crollare da un momento all'altro, soprattutto con Cheryl accanto a lei.
Pensare che le bastava una parola per calmarla, anche un monosillabo.

Nell'altra pagina non accadeva qualcosa di tanto diverso, era questione di "non possiamo essere amiche", che reputazione avrebbe avuto?
Ciò che l'affligeva era il pensiero delle altre persone, anzi, nemmeno quello, il pensiero della madre, di ciò che avrebbe pensato la madre la uccideva dentro.
Dovrebbe imparare a fottersene, e fare più di testa sua, come si approccia con gli altri, con chiunque le capito, letteralmente con il mondo.

Toni non si aspettava scuse, nè tantomeno qualcosa che le avrebbe migliorato la giornata.
Guardava il libro davanti a lei, la lavagna, si perdeva a guardare fuori dalla finestra, disegnare cose a caso sul banco o sul retro dei quaderni.
Aveva lo sguardo perso, e poca attenzione.
Eppure non le interessava , era semplicemente distratta e non voleva pensare a nulla di preciso.

Cheryl si sentiva profondamente in colpa, pensava alle cose successe il giorno prima, vedere l'umore diverso di quella ragazza la rattristava una po' ,
ma la rattristava il fatto che Toni fosse triste o che avesse rattristito Toni?

Troppe cose nuove per la sua mentalità, Toni era una cosa nuova, da esplorare, ma non si muoveva, rimaneva ferma sul punto di partenza della sua mappa.

Un passo avanti.
Si fece spazio un timido passo avanti sulla mappa..

"ciao"

Anche se freddo, anche se non era nulla per lei, gli occhi color nocciola di Toni s'illuminarono, portando a curvare le sue labbra all'insù.

"ei"

Le ragazze si trovarono nuovamente, parlarono ancora, si perdevano nelle chiacchiere, si appassionavano all'altra attraverso discorsi banali, stupidi.
Ma la campanella ricordò loro che si trovavano a scuola e non in un posto qualsiasi, purtroppo.

Cheryl prese un foglio dal retro del quaderno e ci disegnò due linee verticali e due orizzontali che le attraversavano.
L'altra conosceva il gioco a cui la rossa voleva giocare: tris.
Cheryl disegnò una X in alto a destra e toni una O al centro.
X in basso a sinistra
O in basso a destra
X in alto a sinistra
Toni qualunque azione facesse, avrebbe vinto Cheryl.

La più alta cercava di trattenersi dalle risate per la faccia della sua amica.

In basso al "campo di gioco" Cheryl scrisse:
"hai perso nana, nessuno batte Cheryl Blossom"

"Hai trovato la persona che ti batterà rossa"

Entrambe amavano le amicizie che nascevano in fretta, in cui due individui subito si trovavano in sintonia, ridendo e non poco, sentendosi subito al sicuro, ma erano quelle amicizie che tendevano a chiudersi molto velocemente.

"dopo scuola pop?"

Continuò a scrivere Toni.

"ci posso pensare"

"stronza (in amicizia)"

Non sapeva come comportarsi, insultava sempre i suoi amici.

"lo so"

Toni alzò lo sguardo e trovò Cheryl atteggiarsi per la risposta.

accanto a teWhere stories live. Discover now