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Il silenzio era spezzato dal nostro sfogliare dei fogli, seduti in soggiorno. Sembrava che nessuno di quegli spartiti riuscisse a soddisfare Chan, eppure erano tutti brani bellissimi :qualche sua composizione spiccava tra le altre. ''E se..'' cominciai, ma lo sguardo lucido del ragazzo che mi aveva stregata, mi interruppe. I suoi occhi erano tormentati da qualcosa che non aveva il coraggio di tirare fuori, non riusciva a liberarsene.

''Devi sapere una cosa, Hazel.. Quello che ti ho raccontato su mio padre non era tutto.. anzi, era niente.'' balbettò, ma non distolse lo sguardo dal mio. Volevo che capisse che lo amavo e che non lo avrei mai abbandonato. Lo lasciai parlare.

''Dopo la sua dipartita io sono impazzito. Il dolore era troppo e non sapevo come gestirlo, perciò sono caduto in depressione. L'unico scopo della mia vita era la musica, e quando ho composto quel brano pensando a lui, una parte del mio dolore se n'è andato. Me ne sono liberato, con tanta fatica, e ogni tanto quando rileggo quello spartito, mi rendo conto che senza la musica sarei appassito..''

Mi resi conto di star piangendo quando le sue dita raccolsero le mie lacrime con delicatezza, e un sorriso malinconico ad incorniciargli quel suo bellissimo viso d'angelo. ''Non voglio che tu soffra mai più'' gli confessai col cuore in mano, affondando il viso nel suo maglione. ''Adesso che ci sei tu non temo nemmeno la morte'' replicò.

Decidemmo di suonare proprio quel brano, la sera della cena. Chan pensava che se l'avessimo affrontato insieme sarebbe stato più facile. Persino mentre ci esercitavamo su quelle note piene di dolore, il sorriso sbocciato come segno di rinascita, non ci abbandonò.

Il resto della settimana lo passammo insieme, tra scuola e compiti, ritagliandoci un'ora abbondante per la musica e mangiando pop corn, tanto per infilarci una merenda nel mentre. Tornai a casa, quel venerdì pomeriggio, stanca. Stanca ma soddisfatta. La mia famiglia attendeva il mio arrivo, insieme ai nonni, per cenare qualcosa e chiacchierare degli ultimi avvenimenti.

Caleb preparava la tavola e mia madre riempiva i piatti con l'aiuto della nonna; mio padre, invece, discuteva di vino insieme al nonno, quasi fosse una competizione a chi nominasse il vino migliore esistente sulla Terra. Al mio arrivo in sala, il chiacchiericcio aumentò. ''Bentornata tesoro''


Preparate i fazzoletti per il prossimo capitolo :)

RED [bang chan]Where stories live. Discover now